LAura Petreccia scrive:
Ho incominciato a studiare e osservare il fenomeno religioso e sociale dei Testimoni di Geova dal 1999 presso la Congregazione stessa a Livorno a seguito quindi del mio servizio prestato presso l’Osservatorio ‘Frontiere’ e dei miei studi di perfezionamento in Teologia Ecumenica e del Dialogo Interreligioso.
Sono una realtà poco osservata, poco studiata o notata solo epidermicamente.
In Italia l’1,92 per cento della popolazione comprende 614 realtà religiose presenti nel nostro paese pari a 1.110.300 cittadini italiani.
Dell’1,92 per cento l’1 per cento circa della popolazione è costituita da una realtà: i Testimoni di Geova, la maggiore realtà organizzativa in modo unitario. Un fenomeno macroscopico in continua crescita.
I Testimoni di Geova di solito sono descritti come gente dal fare ‘zelante’ e questa è certamente una sua caratteristica. Gente che ha saputo reagire continuamente alle provocazioni più drammatiche, non fermandosi mai, seppure in tempi umilianti, trovando in se stessi la capacità di risorgere continuamente, una capacità di costruire comunque futuro.
Molte sono le domande poste su di loro e le risposte si trovano nella letteratura stessa che l’Organizzazione ha cura di stampare e distribuire. Una letteratura peraltro molto ricca diffusa sotto forma di opuscoli, riviste, libri ecc.
A fronte di questo non mancano neppure opuscoli e testi polemici pubblicati da parte di oppositori.
Mancano comunque trattati di carattere storico teologico e di carattere ecumenico.
Le loro origini e la loro storia presentano numerosi aspetti poco noti. La loro dottrina e la vita quotidiana non sempre sono presentate correttamente. Soprattutto, una serie di modifiche dottrinali e organizzative degli anni ’90, che hanno visto, tra l’altro, l’invito nel 1995 a non calcolare più date precise per la fine di questo mondo, rendono indubbiamente ‘superati’ molti studi pubblicati precedentemente.
Ciò che mi propongo di fare, quindi, è quello di offrire al lettore una prima informazione che ci permetta di focalizzare l’attenzione su questo mondo meno osservato, meno studiato, alla luce anche di una riflessione di quello che è il panorama ecumenico contemporaneo. Una pagina di storia che vuole essere un invito per i Testimoni di Geova a considerare e a confrontare con la propria esperienza maturata.