00 30/06/2009 12:32
La Russia esilia i casinò, gioco d'azzardo via da Mosca e San Pietroburgo

Il governo russo sta per chiudere tutti i casinò e sale slot machines del paese, che dal 1 luglio non dovranno più essere operativi. Dal 2006 era stato stabilito che il gioco d’azzardo in Russia sarebbe stato confinato in quattro zone soltanto, la regione Altai in Siberia, la zona costiera dell’Est vicino al confine con Cina e Nord Corea, Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, e la regione di Azov nel sud. Il risultato, ora che si è in piena crisi, sono 400.000 posti di lavoro persi e grandi critiche e polemiche.

Le nuove strutture di gioco, infatti, date le regioni remote e poco turistiche, e lo scetticismo iniziale sulla manovra, non sono ancora pronte e sono previste essere in piena attività solo tra un paio d’anni. La legge era stata fatta per fermare l’industria del gioco d’azzardo che si stava diffondendo a macchia d’olio in modo corrotto e senza regole, arricchendosi sulle spalle di chi investiva i propri poveri guadagni in una vana speranza. Ora Mosca e San Pietroburgo, le due città più visitate del paese, stanno vedendo trasportare via le proprie slot e tavoli verdi, e entro domani saranno senza sale giochi e casinò.