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    bentoribeiro
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    Città: SONDRIO
    Sesso: Maschile
    Alcolizzato
    00 28/05/2008 10:14
    Il porno spopola
    Se l'obiettivo è la svolta di vita e/o professione, il mezzo più efficace è il porno. Sempre più accessibile, grazie al web, che ha trasformato la letteratura in una lap dance


    La copertina del libro ''Osez la Sodomie''

    Chiamiamolo fattore “P”, di porno. Precisiamo subito che stavolta non è né chic né soft (insomma non è un'estetica) e neanche squallido, da cronaca locale. Piuttosto è uno dei mezzi più efficaci, testati e accessibili per chi ha deciso di cambiarsi vita o carriera negli ultimi tempi. “Perché non provi con qualcosa di hard?”, disse l'amico allo scrittore frustrato, che avendo seguito il consiglio da quel giorno è un autore di best seller, sotto falsa identità. Oppure. «Volevo far sapere a tutte quanto sia facile trasformarsi da casalinga, 2 figli e carriera, a lady vintage ma sexy che decine di uomini vogliono incontrare per una notte», ci ha raccontato al telefono con voce squillante e risata roca la falsa signora Portnoy (dal Lamento di Philip Roth dove il protagonista, ebreo come lei, racconta i propri fatti erotici in una seduta psicanalitica fiume, come fa lei), che è al suo secondo libro.

    Poi ci sono le nuove Diablo Cody, nom de plum o de porn dell'ex spogliarellista premio Oscar che ha lanciato la dottrina del porn-shui (come sistemare casa o ufficio per consumare cybersesso al computer) e sta lavorando al prossimo film, un Porky's al femminile, per ragazzacce. Tra le seguaci più degne la francovietnamita Coralie Trihn Thi, che dopo i 60 film hard interpretati tra i 18 e i 24, a trent'anni è passata all'alta letteratura erotica (come solo nel panorama editoriale francese è possibile), avendo già mostrato predisposizione quando leggeva i quotidiani a tre anni davanti al suo papà Hells Angels in stivali e giubbotto di pelle. Mentre la collega Ovidie si è meritata la copertina di Times con strillo “Libertà. Fraternità. Pornografia. Ecco la francese che ha fatto del porno un manifesto politico”. Anche in Italia pare che il fattore “P”, nel suo piccolo, abbia cambiato vite e carriere di gente comune, colta da esibizionismo di massa e desiderosa di mollare l'impiego sicuro ma mediocre per accedere al promettente mercato del Personal Porno, blog a pagamento per fruizioni erotiche, tutto nel libro in uscita del giornalista e fondatore del Centro Studi per la Divulgazione della Tecnologia Federico Ferrazza che promette statistiche, dati e storie vere di svolte riuscite.

    IL PORNOBESTSELLERISTA
    Quel giorno l'inglese Rupert Smith, che sognava di vincere il Booker Prize come Allan Hollinghurst per poi diventare come Evelyn Vaugh anche post-mortem, cambiò genere letterario oltreché nome e cognome. Dal classico al porno. Adesso ha due “vetrine” su Myspace, due pubblici probabilmente ignari l'uno dell'altro, due fonti di guadagno di cui una più cospicua e immaginate quale. «È stato 6 anni fa», dice, quando lavorava alla BBC e scriveva fiction da dieci anni.
    Storie molto satiriche e decisamente credibili sul mondo dello showbiz, che conosceva fin troppo bene, salvo che i suoi nemici-amici non avrebbero gradito ritrovarsi in quei roman à clef che spiattellano vizietti e bassezze con la scusa della letteratura. Morale, Smith si è ritrovato con la seconda opera - Fly on the Wall (la mosca al muro) - pronta da pubblicare, ma nessun editore. Lì il suggerimento dell'amico di cui sopra, seguito dalla prima scoperta rivelatrice dell'ex signor Smith “rinato” James Lear (non come il re di Shakespeare ma come Amanda): «La letteratura porno aveva un mercato infinito, in crescita inarrestabile grazie all'online», giustifica. Su Amazon, a differenza che nelle librerie dove l'erotica, se c'era, era sepolta o sparpagliata a tradimento, bastava una ricerca mirata e saltava fuori quanto di nuovo il genere potesse offrire».
    I lettori aumentavano. «E incredibilmente anche le lettrici », continua Smith, che non solo era passato all'erotica e pure gay, salvo poi realizzare che «se alle donne piacciono gli uomini, due sono meglio di uno». Smith da allora ha scritto cose tipo la “Strada Secondaria”, o il “Passaggio sul retro” ora alla sesta ristampa e presentato come un “Agatha Christie, fatti da parte! Una detective story bollente nella campagna inglese, con gruppo di eccentrici sorpreso a fare cose di cui non avete mai letto”. «La terza scoperta è stata che col porno me la cavavo bene anche in termini di qualità stilistica». La differenza tra lui e una Sarah Waters, per citare una coetanea piuttosto che Gore Vidal, è che «lei non è stata costretta a una svolta per vendere libri, il suo porno non è pubblicizzato in copertina come sulle scatole di cereali», mentre lui ha il dovere di eccitare il lettore, “soddisfatti o rimborsati”. Si consola citando grandi schizofrenici della letteratura come Anne Rice/De Roquelaure, che oltre agli horror firma con nom de porn una sua collana sadomaso, vedi Risveglio della Bella Addormentata. Nel frattempo Mr Smith è riuscito a sbloccare il filone dei suoi romanzi prima maniera, come l'ultimo Must Confess, outing pettegolo delle celebrità. «Un cambiamento tira l'altro», dice.



    LA FALSA MRS PORTNOY
    Al Festival di Londra il 5 luglio si assisterà alla “Celebrazione ed esplorazione della letteratura erotica”, featuring (con) Suzanne Portnoy, la signora dal falso nome che è cambiata due volte: prima diventando frequentatrice seriale sessuale e poi autrice erotica, tutto dopo i 45. Al Festival interverrà ma si sta studiando come, con una sosia o una maschera, vedi l'unico servizio fotografico cui ha accettato di sottoporsi.
    Da vera signora X. Ci mancherebbe, una pierre nota nell'ambiente, dove alla fine molti sanno della sua doppia identità «purché rimanga nel giro, il grande pubblico non deve sapere». Nel frattempo le foto in esclusiva per il Sunday Times sono finite sul sito di condivisione immagini Flickr, con lei sulla dormeuse in vestaglia rosa sul corpo da “non Cindy Crawford” e con maschera di pizzo.
    La signora che non vuol farsi riconoscere risulta visitata da centinaia di utenti (tra cui un certo Leo Nida che l'ha inclusa nel suo album fotografico assieme alla vice primo ministro israeliano Tzipi Livni e al premio Pulitzer Samantha Power). Un'icona, dopo dieci anni di matrimonio senza più sesso, i figli, il divorzio, l'amante che le è spirato sotto gli occhi, con lei che gli somministrava Viagra per regalargli una morte inevitabile ma almeno erotica. La svolta è arrivata accendendo il computer e cliccando su nerve.com, un sito americano. E infatti la signora, anziché accontentarsi di sesso virtuale, ha subito fissato il primo appuntamento in un hotel di New York. Il Primo libro è uscito anche in Italia come Il Macellaio, il Pasticcere e tutti gli altri (Tea) ma in Inghilterra è stato pubblicato il secondo. Paragonata a Catherine Millet, a Diablo Cody o all'insegnante di inglese Juska, nota per il suo annuncio erotico sulla New York Review of Books: “prima del mio 67esimo anno vorrei fare sesso con un uomo che mi piace”. Portnoy al telefono precisa di non sentirsi vicina né alle trentenni né alle settantenni, il suo obiettivo è «diventare la poster-girl del cambiamento possibile alla mezz'età ». Scriverne, dice, «serve anche a non dimenticare i particolari col tempo. Perché quando chiudo la porta e digito di sesso vissuto al computer di famiglia, divento una posseduta capace di scrivere mille parole al minuto». Senza moralismi, come quando risponde ai lettori dal suo blog. Di recente qualche lettera è finita sull'Huffington Post, dove lei ha ribadito quanto gli uomini la cerchino perché, a differenza delle prostitute, «io mi concedo gratis e non pretendo seguito, avendo abbandonato la monogamia. A chi vuole cambiare dico che per me è stato semplice, come sapere che un orgasmo è solo a un numero di telefono di distanza».

    CORALIE TRIHN THI
    E poi c'è Coralie: che risponde per email alle 3.35 di notte, come si conviene. Chiarisce che il nome è «vero e il cognome è quello della nonna vietnamita ». Che la sua storia di “cambiamento” ha richiesto un'autobiografia da 770 pagine, ma in breve è quella di una giovane libera che a un certo punto «decide di esplorare spiritualità e sessualità rompendo con la morale giudeocristiana.
    Sesso, droga e rock'n' roll». Coralie è pure critica musicale. L'idea di scriverne, dopo averlo praticato, è venuta dal primo saggio pornopolitico seguito allo choc elettorale del 2002 con la vittoria del gollista Chirac, inseguito da Le Pen, socialisti esclusi. «In Francia abbiamo case editrici di pornografia haute». Le Diable vauvert, che le ha pubblicato La voie humide, La Musardine con il quasi coevo Osez la Sodomie. Modelli: «Baudelaire, Nietzsche, Hesse, Castaneda, Maupassant e la Bibbia». Amici ispiratori: Jodorowsky, per dirne uno tra i più cari. «Ma il vero cambiamento nel cambiamento » per Coralie è stato aprirsi al rapporto con i lettori (o con lo spettatore, visto che ha sceneggiato Scopami con Virginie Despentes). «Leggono il mio libro e poi scatta un rapporto interattivo che assomiglia a una lap dance letteraria». Se la lap dance, recita Wikipedia, è il graduale mettersi a nudo della protagonista con spettatore ravvicinato, la sua versione libresca è più o meno simile: da una parte lo strip dispiegato dalla scrittura, dall'altra chi legge e allunga le mani metaforicamente, azzardando il contatto, sul palcoscenico di Myspace. Se lo spogliarello è il modello della fruizione culturale ai tempi dell'online, conviene considerare il moltiplicarsi degli inviti al cambiamento dalle nuove scuole di strip o di lap “per negati”: come la parigina Artstrip di Violeta Carpentier, con le giornate a porte aperte per lezioni di spogliarello come terapia mentale oltreché fisica. Anche la disegnatrice erotica newyorkese Molly Crabapple un giorno, stufa del disegno accademico, ha aperto la Dr Sketchy Anti-Art School: per far lezione nei club anziché nelle aule, con spogliarelliste tatuate. Crabapple (nom de porn dalla maestra dei Simpson) scrive sul suo blog e ha un debole per Diablo Cody (e per lo scrittore Michael Faber e Thackeray). Adesso ha pubblicato un album da colorare “per adulti”. Le sue lezioni sono arrivate perfino a Roma, dove però è tutto troppo di nicchia. Intanto, nella settimana del Telefilm Festival è passata l'anteprima di Secret Diary of a Call Girl, le avventure di Belle de Jour, pioniera del porno multimediale, declinato da vita vissuta a blog, da blog a libro, da libro a sitcom. “Sarà uno shock tv”, prometteva lo slogan. Come se per cambiarsi la vita bastasse cambiare canale.


    Il fattore P
    di Laura Piccinini
    Dweb.repubblica.it



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    IAIA7577
    Post: 620
    Registrato il: 24/10/2007
    Sesso: Femminile
    Bevitore
    00 28/05/2008 11:47
    L'anno scorso ho letto "Vita da pornostar" , autobiografia autorizzata della famigerata Jenna Jameson e ve lo consiglio vivamente! Fa mooolto ridere perché lei si piglia un sacco in giro e poi spiega un tot di cosine interessanti a voi maschietti che credete ancora che le donne che fanno porno per mestiere si divertano sul serio! [SM=g27777]
    [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]



    "è meglio essere ottimisti e avere torto piuttosto che pessimisti e avere ragione"
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    Aly_77
    Post: 122
    Registrato il: 09/04/2008
    Città: FORNOVO DI TARO
    Sesso: Femminile
    Bevitore
    00 09/06/2008 12:26
    Re:
    IAIA7577, 28/05/2008 11.47:

    L'anno scorso ho letto "Vita da pornostar" , autobiografia autorizzata della famigerata Jenna Jameson e ve lo consiglio vivamente! Fa mooolto ridere perché lei si piglia un sacco in giro e poi spiega un tot di cosine interessanti a voi maschietti che credete ancora che le donne che fanno porno per mestiere si divertano sul serio! [SM=g27777]
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    be' che aspetti a passarmelo??? [SM=x100077]




    La vida es un paso...la muerte una carrera...