Introduco questo nuovo topic con il preciso scopo di ricere input sui valori delle unità italiane. Oppure di avere suggerimenti su dove andare a cercare questi dati. Questo naturalmente comporterà un minimo di analisi sui valori delle altre nazionalità in ASL.
In una prima fase se possibile privilegerei i dati relativi al firepower e al fire-range. Tipo, quanti uomini avevano le squadre italiane comparate a quelle di altre nazionalità. Quale era il grado di addestramento, quali erano le armi in dotazione (SW escluse).
Quelle che seguono sono alcune considerazioni, in parte già presentate in altri topic, che vorrebbero fare da spunto alla discussione. Onde evitare la duplicazione di discussioni già effettuate altrove sarebbe meglio limitare gli interventi a quelli di tipo "tecnico".
Preciso inoltre che la discussione è riservata all'analisi dei valori degli italiani in ASL, chi scrive ritiene che quei valori siano sbagliati ma vuole "dati" per confutare i valori scritti sulle pedine, pertanto: sia chi ha la stessa percezione, sia chi vuole tenersi l'attuale countermix si limiti a fornire i dati "tecnici".
Tutti si astengano cortesemente dal citare - i già noti e risaputi - episodi di grande valore o disfattismo. Non servono a questo topic e se discute efficacemente già in altra sede
Le ragioni sottostanti le scelte operate dai progettisti di ASL nei riguardi dei valori delle unità delle varie nazionalità sono sempre rimaste oscure. Il RB non fornisce alcuna indicazione in merito anche se la ratio delle scelte sottostanti può essere ricavata per deduzione da alcuni passaggi .
Fire Power
Certo sappiamo che il FP delle unità dipende principalmente é costituito principalmente dal numero di armi automatiche in dotazione in eccedenza al "normale" fucile in dotazione al fante. Il valore base é 4 per quasi tutte le unità di prima linea di tutte le nazionalità durante il corso del conflitto.
Secondo questa logica la squadra base US ha valore 6 giustificato dal BAR a livello di squadra, i finlandesi hanno 6 per l'alto numero di armi automatiche utilizzate paracadutisti, altre unità particolarmente dotate di armi automatiche vedono il loro valore variare da 5 a 8 (5 paracadutisti tedeschi, 6 SS e parà inglesi, 7 parà americani, 8 per i guastatori tedeschi)
All'altro lato della scala si sono italiani, alleati minori dell'asse, cinesi e partigiani il cui valore é 3. Se per cinesi e partigiani il valore può essere corretto in ragione dello scarso numero e qualità delle armi da fuoco in dotazione, per italiani e minori dell'asse tale valore é sicuramente errato per difetto. Non risulta che (specie all'inizio del conflitto) il potere di fuoco di una squadra italiana, rumena, ungherese o bulgara fosse inferiore a quello di una corrispondente squadra di prima linea di altre nazionalità. I fucili in dotazione erano più o meno gli stessi ed il potere di fuoco automatico garantito dalle armi d'appoggio la cui minor qualità é efficacemente rappresentata in ASL. Da segnalare che in AoO sono state introdotte squadre dei minori dell'asse con valore 5 per rappresentare unità particolarmente dotate di armi automatiche.
Normal Range
Questo valore rappresenta la distanza normale cui la squadra proietta il proprio volume di fuoco. Il valore dipende da due distinti fattori, addestramento al tiro e tipologia di armi in dotazione (maggior numero di SMG = minore raggio di fuoco). Per le prime linee la distanza varia dal 6 di tedeschi e americani (i primi per il maggior addestramento al tiro (ma non erano gli inglesi i più addestrati in questo senso? e i secondi per l'onnipresente BAR), al 5 di inglesi, francesi ed alleati minori, al 4 di finlandesi, italiani, minori dell'asse, giapponesi e russi, ed al 3 di partigiani e cinesi. Le truppe di elite sembrano non avere vantaggi particolari in questo settore posto che gli unici che vedono aumentare il normal range (da 3 a 4) passando a 1^ a E sono i cinesi. per quanto riguarda le 2^ lineee il raggio resta invariato (eccetto americani ai quali cala a 4) Le unità C o G hanno indiscriminatamente un peggioramento di raggio (che diventa 3 per tutti).
Morale
Molto efficacemente il RB identifica il morale come il valore che rappresenta il momento in cui "the will of survive overcomes the discipline", tutte le unità di prima linea hanno il valore 7 eccetto i finlandesi che hanno 8 e gli americani e gli italiani che hanno 6 (con l'abissale differenza che per quanto riguarda il lato broken gli americani hanno 8 mentre gli italiani hanno 5).
Le cose cambiano quando passiamo a considerare le unità di elite.
Tutte le nazionalità hanno 8 come valore base, solo italiani, minori dell'asse, americani e cinesi hanno 7. Se per gli americani questo può essere in parte giustificato con ragioni di bilanciamento di gioco (provate voi ad affrontare sistematicamente delle 6-6-8 o 7-7-8) e compensato dall'8 sul lato broken, per le altre nazionalità (specie gli italiani) questo valore risulta alquanto punitivo. A chi scrive non risulta che gli eserciti danesi, norvegesi, olandesi, belgi, jugoslavi e greci abbiano compiuto atti di valore pari o superiore a quelli di bersaglieri, paracadutisti, alpini, carristi e guastatori italiani nel deserto libico ed egiziano, in Tunisia o in russia. Non conosco la storia militare Rumena o Ungherese ma dubito che non vi si possano trovare episodi in cui unità di elite abbiano dimostrato valore pari o maggiore a quello di belgi, olandesi o danesi (le cui troppe hanno combattutto una settimana) o norvegesi greci e jugoslavi che hanno tenuto poco di più.
Nel parlare di morale non bisogna dimenticare il valore che assumono le unità broken, normalmente il valore di morale rimane uguale fanno eccezione gli americani il cui morale broken é sempre 8, SS elite con morale 9, e naturalmente gli italiani e minori dell'asse le cui squadre non elite hanno il morale broken abbassato di 1 punto.
Fatte queste necessarie premesse di seguito andremo ad illustrare le motivazioni che a nostro avviso stanno alla base della necessità di una modifica delle unità italiane.
Non esiste alcuna ragione per negare alle truppe italiane di linea un valore di fuoco pari a quello di tutte le altre nazionalità, l'armamento standard delle squadre nel periodo 1940-1943 era equiparabile, né l'addestramento risulta essere stato di qualità così bassa da meritare una differenziazione rispeto alle altre nazionalità.
Diverso il discorso per le CCNN, le divisioni statiche e costiere e le truppe di 2 linea. Per tali unità una diminuzione del valore di fuoco potrebbe essere giustificabile ed all'uopo dovrebbero essere create delle unità di 2^ linea italiane a valore di fuoco 3.
L'aberrazione dei valori degli italiani é pienamente apprezzabile solo quando ci si appresta a disegnare uno scenario storico oppure si esamina uno scenario con i dati alla mano. Sistematicamente i disegnatori devono intervenire sulla quantità di armi di supporto (di fatto raramente presenti) oppure sovradimensionando le forze italiane con un numero di squadre superiore al fine di ottenere scenari bilanciati. Nel caso in cui si utilizzi il numero di squadre effettivamente presenti non sarebbe infatti possibile comprendere come gli italiani abbiano potuto vincere anche solo una battaglia in tutto l'arco del conflitto.
Comunque anche prescindendo da quanto sopra scritto i disegnatori di Hollow Legions del RB dimostrano una notevole ignoranza dell'italico armamento quando non provvedono ad introdurre nuovi e diversi valori per le unità schierate dalla RSI e dal Governo del Sud successivamente all'armistizio dell'8 settembre. Se per l'ultima fase del 1943 può essere corretto utilizzare i vecchi valori, forse anche peggiorati per le unità della RSI che avevano notevoli difficoltà a procurarsi l'armamento individuale e di supporto dovendo ricorrere alla borsa nera a seguito dei sequestri di armamento effettuati dall'esercito tedesco.
Completamente diverso il discorso per le Grandi Unità della RSI (divisioni Littorio, San Marco, Monterosa e Italia) tali unità vennero addestrate per mesi in Germania da istruttori tedeschi e completamente equipaggiate con armamento tedesco sia per quanto riguarda quello individuale (mauser 98k e machinpistolen), quello di supporto (MG 42), per quanto riguarda le armi pesanti gli obici erano italiani oppure skoda da 75/13 e 100/17 mentre gli anticarro erano i Pak 40 da 75/43 tedeschi. Tutte queste unità erano addestrate ad usare ed avevano in dotazione i panzerfaust in ampio numero. Alcune avevano anche dei Panzerscheck.
Un'altra Grande Unità ben equipaggiata ed addestrata anche se armata principalmente con materiale italiano era la Divisione Decima.
Ancora diverso il discorso per i paracadutisti della RSI inquadrati nel Rgt Arditi Paracadutisti Folgore (btg. Folgore e Nembo) questa unità era inizialmente armata con materiale italiano che venne via via sostituito con MAB 38, Mauser 98K, MG 42, MP 40. Sempre presente nelle azioni a Nettuno e a Roma il panzerfaust.
Altre unità della RSI erano armate con materiale tedesco in modo non organico e molte avevano in dotazione Panzerfaust.
Negli ultimi mesi del conflitto le unità italiane combattenti andarono dotandosi sempre più di armamento tedesco con particolare riferimento a MG 42 e Panzerfaust, ma sono episodi da verificare caso per caso.
L'unico accenno ai panzerfaust che si trova in ASL é riferito a SASL e prevede che i paracadutisti della RSI ne siano dotati nel 1945, peccato che in effetti i panzerfaust siano stati usati esclusivamente nel 1944 ad Anzio e per la difesa di Roma. Nel 1945 il Rgt Folgore era di stanza sul confine alpino occidentale dove di panzerfaust c'era veramente poco bisogno.
A mio avviso, per tutte le ragioni sopra esposte tutto quanto sopra riferito alle forze armate del RE, della RSI e del Governo del Sud rappresentano valori errati ed artificiosamente inferiori al vero. La motivazione deve con ogni probabilità ricercarsi nella carente storiografia anglosassone che ha perpetuato nei progettisti del gioco il mito del soldato italiano male armato, poco addestrato, pronto ad arrendersi alla prima occasione. Questo stereotipo é duro a morire nonostante la copiosa storiografia da cui risulta che i soldati italiani si batterono tanto quanto quelli delle altre nazioni e con risultati comparabili. Gli episodi di resa di massa nel deserto nel 1940 non si ripeterono più negli anni successivi e sono il frutto oltre che della non eccelsa qualità delle truppe schierate anche del logico fatto che nel deserto con i rifornimenti tagliati si può solo scegliere tra arrendersi e morire di sete. Situazione similare nel 1943 quando in Sicilia intere divisioni costiere si arresero in massa, lo Stato italiano era al collasso e i militari che componevano queste divisioni erano siciliani. Difficile dare loro torto.
Il risultato oltre che odioso sul piano storico comporta le difficoltà già esaminate a livello di creazione degli scenari.