ASL Italia Forum degli appassionati italiani di Advanced Squad Leader

Italiani in ASL - discussione tecnica

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 1.453
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 23/01/2008 15:37
    Introduco questo nuovo topic con il preciso scopo di ricere input sui valori delle unità italiane. Oppure di avere suggerimenti su dove andare a cercare questi dati. Questo naturalmente comporterà un minimo di analisi sui valori delle altre nazionalità in ASL.
    In una prima fase se possibile privilegerei i dati relativi al firepower e al fire-range. Tipo, quanti uomini avevano le squadre italiane comparate a quelle di altre nazionalità. Quale era il grado di addestramento, quali erano le armi in dotazione (SW escluse).
    Quelle che seguono sono alcune considerazioni, in parte già presentate in altri topic, che vorrebbero fare da spunto alla discussione. Onde evitare la duplicazione di discussioni già effettuate altrove sarebbe meglio limitare gli interventi a quelli di tipo "tecnico".
    Preciso inoltre che la discussione è riservata all'analisi dei valori degli italiani in ASL, chi scrive ritiene che quei valori siano sbagliati ma vuole "dati" per confutare i valori scritti sulle pedine, pertanto: sia chi ha la stessa percezione, sia chi vuole tenersi l'attuale countermix si limiti a fornire i dati "tecnici".
    Tutti si astengano cortesemente dal citare - i già noti e risaputi - episodi di grande valore o disfattismo. Non servono a questo topic e se discute efficacemente già in altra sede


    Le ragioni sottostanti le scelte operate dai progettisti di ASL nei riguardi dei valori delle unità delle varie nazionalità sono sempre rimaste oscure. Il RB non fornisce alcuna indicazione in merito anche se la ratio delle scelte sottostanti può essere ricavata per deduzione da alcuni passaggi .

    Fire Power

    Certo sappiamo che il FP delle unità dipende principalmente é costituito principalmente dal numero di armi automatiche in dotazione in eccedenza al "normale" fucile in dotazione al fante. Il valore base é 4 per quasi tutte le unità di prima linea di tutte le nazionalità durante il corso del conflitto.
    Secondo questa logica la squadra base US ha valore 6 giustificato dal BAR a livello di squadra, i finlandesi hanno 6 per l'alto numero di armi automatiche utilizzate paracadutisti, altre unità particolarmente dotate di armi automatiche vedono il loro valore variare da 5 a 8 (5 paracadutisti tedeschi, 6 SS e parà inglesi, 7 parà americani, 8 per i guastatori tedeschi)
    All'altro lato della scala si sono italiani, alleati minori dell'asse, cinesi e partigiani il cui valore é 3. Se per cinesi e partigiani il valore può essere corretto in ragione dello scarso numero e qualità delle armi da fuoco in dotazione, per italiani e minori dell'asse tale valore é sicuramente errato per difetto. Non risulta che (specie all'inizio del conflitto) il potere di fuoco di una squadra italiana, rumena, ungherese o bulgara fosse inferiore a quello di una corrispondente squadra di prima linea di altre nazionalità. I fucili in dotazione erano più o meno gli stessi ed il potere di fuoco automatico garantito dalle armi d'appoggio la cui minor qualità é efficacemente rappresentata in ASL. Da segnalare che in AoO sono state introdotte squadre dei minori dell'asse con valore 5 per rappresentare unità particolarmente dotate di armi automatiche.

    Normal Range

    Questo valore rappresenta la distanza normale cui la squadra proietta il proprio volume di fuoco. Il valore dipende da due distinti fattori, addestramento al tiro e tipologia di armi in dotazione (maggior numero di SMG = minore raggio di fuoco). Per le prime linee la distanza varia dal 6 di tedeschi e americani (i primi per il maggior addestramento al tiro (ma non erano gli inglesi i più addestrati in questo senso? e i secondi per l'onnipresente BAR), al 5 di inglesi, francesi ed alleati minori, al 4 di finlandesi, italiani, minori dell'asse, giapponesi e russi, ed al 3 di partigiani e cinesi. Le truppe di elite sembrano non avere vantaggi particolari in questo settore posto che gli unici che vedono aumentare il normal range (da 3 a 4) passando a 1^ a E sono i cinesi. per quanto riguarda le 2^ lineee il raggio resta invariato (eccetto americani ai quali cala a 4) Le unità C o G hanno indiscriminatamente un peggioramento di raggio (che diventa 3 per tutti).

    Morale

    Molto efficacemente il RB identifica il morale come il valore che rappresenta il momento in cui "the will of survive overcomes the discipline", tutte le unità di prima linea hanno il valore 7 eccetto i finlandesi che hanno 8 e gli americani e gli italiani che hanno 6 (con l'abissale differenza che per quanto riguarda il lato broken gli americani hanno 8 mentre gli italiani hanno 5).
    Le cose cambiano quando passiamo a considerare le unità di elite.
    Tutte le nazionalità hanno 8 come valore base, solo italiani, minori dell'asse, americani e cinesi hanno 7. Se per gli americani questo può essere in parte giustificato con ragioni di bilanciamento di gioco (provate voi ad affrontare sistematicamente delle 6-6-8 o 7-7-8) e compensato dall'8 sul lato broken, per le altre nazionalità (specie gli italiani) questo valore risulta alquanto punitivo. A chi scrive non risulta che gli eserciti danesi, norvegesi, olandesi, belgi, jugoslavi e greci abbiano compiuto atti di valore pari o superiore a quelli di bersaglieri, paracadutisti, alpini, carristi e guastatori italiani nel deserto libico ed egiziano, in Tunisia o in russia. Non conosco la storia militare Rumena o Ungherese ma dubito che non vi si possano trovare episodi in cui unità di elite abbiano dimostrato valore pari o maggiore a quello di belgi, olandesi o danesi (le cui troppe hanno combattutto una settimana) o norvegesi greci e jugoslavi che hanno tenuto poco di più.
    Nel parlare di morale non bisogna dimenticare il valore che assumono le unità broken, normalmente il valore di morale rimane uguale fanno eccezione gli americani il cui morale broken é sempre 8, SS elite con morale 9, e naturalmente gli italiani e minori dell'asse le cui squadre non elite hanno il morale broken abbassato di 1 punto.



    Fatte queste necessarie premesse di seguito andremo ad illustrare le motivazioni che a nostro avviso stanno alla base della necessità di una modifica delle unità italiane.

    Non esiste alcuna ragione per negare alle truppe italiane di linea un valore di fuoco pari a quello di tutte le altre nazionalità, l'armamento standard delle squadre nel periodo 1940-1943 era equiparabile, né l'addestramento risulta essere stato di qualità così bassa da meritare una differenziazione rispeto alle altre nazionalità.
    Diverso il discorso per le CCNN, le divisioni statiche e costiere e le truppe di 2 linea. Per tali unità una diminuzione del valore di fuoco potrebbe essere giustificabile ed all'uopo dovrebbero essere create delle unità di 2^ linea italiane a valore di fuoco 3.
    L'aberrazione dei valori degli italiani é pienamente apprezzabile solo quando ci si appresta a disegnare uno scenario storico oppure si esamina uno scenario con i dati alla mano. Sistematicamente i disegnatori devono intervenire sulla quantità di armi di supporto (di fatto raramente presenti) oppure sovradimensionando le forze italiane con un numero di squadre superiore al fine di ottenere scenari bilanciati. Nel caso in cui si utilizzi il numero di squadre effettivamente presenti non sarebbe infatti possibile comprendere come gli italiani abbiano potuto vincere anche solo una battaglia in tutto l'arco del conflitto.
    Comunque anche prescindendo da quanto sopra scritto i disegnatori di Hollow Legions del RB dimostrano una notevole ignoranza dell'italico armamento quando non provvedono ad introdurre nuovi e diversi valori per le unità schierate dalla RSI e dal Governo del Sud successivamente all'armistizio dell'8 settembre. Se per l'ultima fase del 1943 può essere corretto utilizzare i vecchi valori, forse anche peggiorati per le unità della RSI che avevano notevoli difficoltà a procurarsi l'armamento individuale e di supporto dovendo ricorrere alla borsa nera a seguito dei sequestri di armamento effettuati dall'esercito tedesco.
    Completamente diverso il discorso per le Grandi Unità della RSI (divisioni Littorio, San Marco, Monterosa e Italia) tali unità vennero addestrate per mesi in Germania da istruttori tedeschi e completamente equipaggiate con armamento tedesco sia per quanto riguarda quello individuale (mauser 98k e machinpistolen), quello di supporto (MG 42), per quanto riguarda le armi pesanti gli obici erano italiani oppure skoda da 75/13 e 100/17 mentre gli anticarro erano i Pak 40 da 75/43 tedeschi. Tutte queste unità erano addestrate ad usare ed avevano in dotazione i panzerfaust in ampio numero. Alcune avevano anche dei Panzerscheck.
    Un'altra Grande Unità ben equipaggiata ed addestrata anche se armata principalmente con materiale italiano era la Divisione Decima.
    Ancora diverso il discorso per i paracadutisti della RSI inquadrati nel Rgt Arditi Paracadutisti Folgore (btg. Folgore e Nembo) questa unità era inizialmente armata con materiale italiano che venne via via sostituito con MAB 38, Mauser 98K, MG 42, MP 40. Sempre presente nelle azioni a Nettuno e a Roma il panzerfaust.
    Altre unità della RSI erano armate con materiale tedesco in modo non organico e molte avevano in dotazione Panzerfaust.
    Negli ultimi mesi del conflitto le unità italiane combattenti andarono dotandosi sempre più di armamento tedesco con particolare riferimento a MG 42 e Panzerfaust, ma sono episodi da verificare caso per caso.
    L'unico accenno ai panzerfaust che si trova in ASL é riferito a SASL e prevede che i paracadutisti della RSI ne siano dotati nel 1945, peccato che in effetti i panzerfaust siano stati usati esclusivamente nel 1944 ad Anzio e per la difesa di Roma. Nel 1945 il Rgt Folgore era di stanza sul confine alpino occidentale dove di panzerfaust c'era veramente poco bisogno.
    A mio avviso, per tutte le ragioni sopra esposte tutto quanto sopra riferito alle forze armate del RE, della RSI e del Governo del Sud rappresentano valori errati ed artificiosamente inferiori al vero. La motivazione deve con ogni probabilità ricercarsi nella carente storiografia anglosassone che ha perpetuato nei progettisti del gioco il mito del soldato italiano male armato, poco addestrato, pronto ad arrendersi alla prima occasione. Questo stereotipo é duro a morire nonostante la copiosa storiografia da cui risulta che i soldati italiani si batterono tanto quanto quelli delle altre nazioni e con risultati comparabili. Gli episodi di resa di massa nel deserto nel 1940 non si ripeterono più negli anni successivi e sono il frutto oltre che della non eccelsa qualità delle truppe schierate anche del logico fatto che nel deserto con i rifornimenti tagliati si può solo scegliere tra arrendersi e morire di sete. Situazione similare nel 1943 quando in Sicilia intere divisioni costiere si arresero in massa, lo Stato italiano era al collasso e i militari che componevano queste divisioni erano siciliani. Difficile dare loro torto.
    Il risultato oltre che odioso sul piano storico comporta le difficoltà già esaminate a livello di creazione degli scenari.

  • OFFLINE
    ecz
    Post: 1.322
    Città: PALERMO
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 23/01/2008 16:38
    Ottima analisi perfettamente condivisibile.

    In particolare i disegnatori non hanno tenuto conto secondo me del fatto che le squadre italiane erano composte da circa 18 uomini contro i dieci tedeschi ed i dodici US.

    Sopratutto alla luce dei valori relativi alle nazionalità minori gli italiani in ASL avrebbero dovuto avere elite 448 e prima linea 447; seconde linee 347; CN e coloniali 346, coscritti 336.

    Mi chiedo: il problema è che non riesci a disegnare scenari bilanciati senza artificiose manipolazioni degli OB che li rendano astorici?

    se è così hai due strade già ben battute da percorrere:

    1) agire con le SSR per incrementare i valori del morale o dando benefici particolari (HOB DRM, no lax status, Fanaticism);

    2) agire sulle condizioni di vittoria (pur mantenedo lo stesso obbiettivo tattico così da preservare la storicità) per renderle a portata di mano anche dei poveri italiani così come sono.


    Per cercare dati sulle composizioni delle formazioni degli italiani guarda le note di desert war (espansione di up front), e l'articolo sull'annual dedicato agli italiani.







    [Modificato da ecz 23/01/2008 16:40]

    ----------------------------
    VASLeague Tournament Director
    VASLeague@gmail.com
    www.VASLeague.org
  • OFFLINE
    oxpinguin
    Post: 457
    Città: ROMA
    Commissario
    Generale
    00 24/01/2008 15:55
    Gli itASLliani
    Dopo una breve discussione sul forum ho cominciato a stendere un articolo per una riforma degli italiani con la proposta di una serie di regole correttive per usare le stesse pedine e gli scenari già pubblicati. Mi sembra che invece questa discussione punti a proporre pedin con valori diversi da quelli pubblicati. La scelta di proporre una riforma che salvi pedine e scenari già esistenti è un'idea mia come un'altra, non la ritengo meglio o peggio di voler proporre una riforma che preveda un nuovo OOB per gli italiani in ASL, anzi, penso che di base possa essere usato come esempio chiaro della mia passione per le cose complicate, oblique e tendenzialmente non condivisibili dalla maggioranza.
    Per quel che riguarda l'idea di riformare i valori sulle pedine condivido l'idea che con HL i disegnatori presero un abbaglio, non c'è nessun senso a rendere gli italiani di linea più deboli dei partigiani e gli italiani di elite equivalenti a qualunque banda di mugichi, ai tedeschi di 2 linea e inferiori alle prime linee dei minori alleati. Pe non parlare dei patenti paradossi in CC.

    Per il valore di raggio mi sembra più valido il discorso che rappresenti una minor o maggior propensione ad entrare in combattimento, per qesto truppe di qualità peggiore hanno raggi minori - pur avendo lo stesso equipaggiamento spesso delle prime linee. Forse è il punto in cui gli itASliani sono più coerenti.

    Il vero difetto è il 3 di FP che li rende meno efficaci in qualunque scontro a fuoco (a parità di squadre è come avere sempre una colonna in meno) e li azzoppa in CC. Seppure il carcano non fosse come arma eccezionale, non era così inferiore al Moisin Nagant dei russi, per fare un esempio, da giustificare lo svantaggio che consegue dalla riduzione a FP3 del fattore di fuoco. Il '91 non era particolarmente robusto, aveva minor potenza alla bocca e l'uso di una cartuccia di piccolo calibro non era stato sfruttato nei suoi vantaggi, soprattutto perché la palla era molto allungata e i peso finale della cartuccia non dissimile dalle armi di calibro maggiore, quindi addio vantaggio logistico. Il '91 poteva dare dei problemi se non ben mantenuto, fino a diventare addirittura pericoloso, ma insomma si tratta di difetti che potevano apparire in condizioni particolari, ripeto non giustificanti il fatto che gli italiani in CC siano delle pippe. L'arma di squadra, il Breda 30, era effettivamente un cesso, tra tutti i difetti il peggiore era una potenza alla bocca di circa un quarto inferire alle armi similari, i suoi utilizzatori lo disprezzavano e quando potevano ne facevano a meno (a fine guerra molti reparti RSI si erano dotati di Bren appropriandosi di quelli che gli inglesi buttavano a chiunque accendesse un fuoco di notte in occasione dei rifornimenti ai partigiani), ma anche questo non giustifica la riduzione generale e assoluta per tutta la fanteria italiana di prima linea. Il fatto che fosse una delle prime LMG con cambio canna rapido non lo rende una buona arma, ripeto, era un cesso imbarazzante, ma perché 5 italiani devono combattere 1:2 e essere attaccati 2:1 contro 4 inglesi scesi da un Bren Carrier?

    In CC, secondo il sistema ASL entrano in azione le bombe a mano, e questo motiva il PBF. LE nostre bombe a mano non erano il massimo, poco diffuse le bombe a mano difensive, le varie bombe a mano offensive presentavano vari problemi, particolarmente gravi col freddo e nella campagna di Russia e di Grecia circa un terzo non esplodeva. Alcuni facevano gli spiritosi facendosele scoppiare sopra l'elmetto, insomma dei petardoni. Però nel deserto gli inglesi le definirono "very modern" e se tanto mi dà tanto le squadre americane dovrebbero avere dei problemi con le loro granate (lanciare una "ananas" M1 senza stare al coperto può portare a qualche spiacevole sorpresa, visto che gli scheggioni arrivano a 200 mt) - e allora se vogliamo fare i pignoli su pregi e difetti dei sistemi d'arma perché tacere la questione delle mine anticarro americane che col freddo sudavano nitroglicerina?
    Insomma anche qui non c'è una giustificazione sufficente per rendere tutti i fanti italiani su tutti i fronti e sempre delle mezzeseghe in CC.

    ECZ ha scritto che la squadra italiana era composta da ben 18 membri. Io ricordo, ma posso sbagliare, anzi sbaglio, io sbaglio! che la squadra italiana era composta da 20 cristiani con 2 Breda 30 che in azione si dividevano in due gruppi, 11 fucilieri come gruppo di manovra e 9 tipi con i due Breda 30 come base di fuoco. E' chiaro che si può semplificare in due squadre di 10 tipi e un Breda. Il sistema prevede che ci sia un'arma di supporto in ogni squadra, le pedine di LMG rappresentanmo dei "di più" per il giocatore. Se ECZ mi può indicare la sua fonte posso approfondire.

    Io ho preparato un foglio di pedine per la mia proposta di riforma ma ripeto che punta a usare di base le pedine originali di HL e a renderle delle 458 (elite) e 457 (1 linea) solo al verificarsi di condizioni sulla mappa.

    Mi scuso per le molte correzioni al post fatto in più momenti.

    Saluti

    M







    [Modificato da oxpinguin 24/01/2008 17:33]
    Lascia cantare il coro del tuo cuore, quando canta di amore perduto.
  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 1.456
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 24/01/2008 16:13
    '91 Carcano
    Quello del moschetto d'ordinanza è un buon punto di partenza, come fucile è equiparabile a tutti i fucili di cui erano dotati di combattenti dell 2GM. E' vero che gli inglesi li bruciarono a mucchi (i '91) nel nord Africa, ma è altrettanto vero che il loro fucile d'ordinanza Lee Enfield non era molto meglio, anzi forse era peggiore sotto parecchi punti di vista.
    Comunque risulta che la maggior parte degli scontri a fuoco della 2GM avvennero a meno di 300m tra le parti. A quella distanza il '91 non era ne' meglio ne' peggio degli altri e le caratteristiche già illustrate dal Pinguino: piccolo calibro e scarsa potenza non erano apprezzabili a queste distanze.
    Per cui SE la potenza di fuoco dipendesse dalla sola arma di ordinanza non si comprende la ragione del diminuito potere di fuoco degli italiani.
    ARMI DI SUPPORTO: le considerazioni del Pinguino riguardo alle nostre mitragliatrici sono condivisibilissime, ma non penso che vadano a modificare il FIREPOWER, la tendenza è quella di rappresentare con singoli counter, TUTTE le armi di supporto presenti, per cui non penso che la presenza delle famigerate BREDA porti necessariamente ad una diminuzione di FIREPOWER, essendo questo aspetto già rappresentato dagli appositi counters delle SW.
    BOMBE A MANO: come tutti sappiamo il raddoppio dei valori di firepower e la triplicaizone degli stessi in adiacenza oppure nel fuoco nello stesso esagono rappresentano le bombe a mano che venivano scagliate al nemico. Le Balilla italiane erano poco più di sassi e disprezzatissime dai ns. soldati. Questo sicuramente dovrebbe influire in qualche modo sul CC (ma probabilmente è già contenuto -involontariamente- nel modo in cui le ns. truppe si comportano nel CC attualmente) o sul fuoco triplicato.
    ADDESTRAMENTO AL TIRO: io ho sempre pensato che questo aspetto (in cui il RE era molto carente) andasse ad influire più che altro sul Range di fuoco, qualcuno di voi pensa che potrebbe influire anche sul FIREPOWER?

  • OFFLINE
    ecz
    Post: 1.331
    Città: PALERMO
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 24/01/2008 23:34
    In ASL sia raggio sia il FP sono determinati in parte dalla voglia di ingaggiare il nemico. Più il raggio del fire power, secondo me, ma entrambi sono influenzati.

    Anch'io ho sentito di squadre italiane di 20 uomini, ma ritenevo che non fosse la regola, o meglio che lo fosse solo sulla carta essendo quasi sempre in realtà composta da 18. Probabilmente sono le mie informazioni e ricordi (derivati anche dall' UP FRONT [SM=g27975] ) a non essere corretti. Di certo tanta teorica carne dovrebbe in qualche modo compensare la scarsa bellicosità, il carente addestramento o il pessimo armamento.

    Invece siamo stati penalizzati dalla "sindrome di hollywood", da quello che gli americani hanno constatato in prima persona e che, colpevolmente, hanno generalizzato ed adottato come regola generale.

    Ora, premesso che non ci crederò nemmeno se lo vedo che la MMP possa rifare un OOB italiano riveduto al rialzo con le elite 448 e le prime linee 447, lasciando le 347/346 come truppe coloniali o milizie, mi chiedo che cosa ci si proponga di fare.






    ----------------------------
    VASLeague Tournament Director
    VASLeague@gmail.com
    www.VASLeague.org
  • OFFLINE
    ecz
    Post: 1.332
    Città: PALERMO
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 24/01/2008 23:53
    L'unico precedente in cui la MMP ha creato qualcosa al rialzo è il recentissimo VotG perchè le 628 russe erano inadeguate a rappresentare le NKVD e quindi sono state create nuove unità 628 con morale broken 9.

    Anche le 537 di AoO non sono un ripensamento ma piuttosto una creazione ex novo di qualcosa che non c'era prima.

    Ciò premesso l'unica possibilità di vedere pedine italiane diverse è legata, secondo me, alla realizzazione di un HASL che richieda "prime linee" 447 ed elite 448.
    La sola cosa che mi viene in mente è El Alamein. Sarebbe affascinante un HASL desertico, e ciò potrebbe forse giustificare la stampa delle nuove pedine che, a quel punto, potrebbero essere utilizzate anche per scenari ambientati altrove se i disegnatori ne condivideranno le ragioni.
    Sfortunatamente il deserto non gode di popolarità presso gli ASLers e che la MMP voglia fare un HASL con gli italiani mi pare francamente improbabile.

    Ma queste sono solo mie supposizioni che valgono i classici 2 cent. [SM=g27959]

    ----------------------------
    VASLeague Tournament Director
    VASLeague@gmail.com
    www.VASLeague.org
  • OFFLINE
    Axel65
    Post: 172
    Città: CASTELVETRANO
    Maggiore
    00 25/01/2008 12:24
    Re:
    ecz, 24/01/2008 23.34:


    Anch'io ho sentito di squadre italiane di 20 uomini, ma ritenevo che non fosse la regola, o meglio che lo fosse solo sulla carta essendo quasi sempre in realtà composta da 18. Probabilmente sono le mie informazioni e ricordi (derivati anche dall' UP FRONT [SM=g27975] ) a non essere corretti.




    Se può servire come indicazione: controllate anche il vecchio "TOBRUK" della AH (che ahimè non ne ho più copia). Una compagnia di fanteria italiana, era divisa su quattro plotoni + HW ; plotone su 4 squadre: due indicate #MG (credo) le altre non ricordo. Ad ogni modo le prime erano composte di 11 uomini e le seconde di 9. di questo ne sono sicuro. [SM=g27962] Inoltre mi sembra che le squadre da 11, avevano una FP maggiore rispetto a tutte le altre pedine in campo (Inglesi/tedeschi).....sul morale invece...... [SM=g27975]




















  • OFFLINE
    sigfriedvM
    Post: 63
    Città: VALDAGNO
    Sergente
    00 25/01/2008 21:05
    Fanterie italiane
    Cari amici ASLer,

    questo topic che Paolo ha lanciato ha un argomento non facile, anzi da far tremare i polsi. Perche' non e' una ricerca facile, che deve rifarsi a documentazione mai studiata o studiata soltanto in parte. In pratica le fonti per arrivare a capire alcuni punti che Paolo ha sottoposto a lucida analisi la memorialistica e' utilissima ma serve soprattutto agli opportuni riscontri con le fonti ufficiali, storie ufficiali o ufficiose dell'Ufficio storico dello SME e doucmentazione che e' depositata in quell'archivio. Per spiegare meglio il mio punto di vista tocco un argomento imporante: l'addestramento. Per diverse unita' mi e' capitato di cercare riscontri, sia per la prima sia per la seconda guerra mondiale, ma con risultati deludenti. Notizie provengono quindi da documenti che appaiono sparsi nei carteggi, per esempio il Diario storico del Comando supremo o il Diario Cavallero (che sono due cose coincidenti ma distinte) e nei diari storici delle unita'. Per avere un quadro veramente decente occorre una ricerca molto ampia. Quello che possiamo dire e' che le unita' meglio addestrate si sono comportate meglio, quelle poco addestrate molto peggio. Ma non c'e' una regola che suddivida l'esercito italiano che ad un certo momento diventa elefantiaco con il miraggio delle 90 divisioni di cartone del 1943 in unita' di elite e il resto. Le cose sono diversificate, per esempio le divisioni addestrate per Malta erano piu' efficienti di quelle a presidio dei Balcani.
    Continuando a parlare di morale, che dipende dall'addestramento e dall'inquadramento, uno dei tasti dolenti del regio esercito sono stati proprio gli squad leaders, cioe' i sottufficiali. Non c'e' uno studio sui sottufficiali, ed anche gli ufficiali non ve ne sono molti. Il piccolo reparto che e' male inquadrato o che perde l'inquadramento, cioe' ufficiali e sottufficiali, tende ad arrendersi o a non sapere cosa fare. E' fatto noto ma poco analizzato che i sottufficiali erano un'eccezione presso alpini e bersaglieri.
    Gli studi sull'esercito italiano nella seconda guerra mondiale sono pochi e ve li elenco se voleste approfondire alcuni aspetti: Oreste Bovio, Storia dell'esercito italiano (1861-1990), Roma, Ufficio storico SMe, 1996; Giorgio Rochat, Breve storia dell'esercito italano, Torino, Einaudi, 1978 e Lucio Ceva, Storia delle forze armate in Italia, Torino, Utet, ristampa del 1999, ma moltissime informazioni vengono dalle librette dottrinali e dal manuale prodotto dall'intelligence americana Handbook on the Italian Army del 1943.
    Per le armi concordo con Paolo, soltanto gli americani avevano un armamento individuale a ripetizione semiautomatica, gli altri tutti a ripetizione ordinaria, le distanze di tiro possono dipendere dall'addestramento e nel caso dell'arma di squadra Breda 30 dalla sua reale prestazione al di sotto di quele previste, ma ora non posso dilungarmi, ritorno successivamente a parlarne.
    Alessandro

  • OFFLINE
    sigfriedvM
    Post: 64
    Città: VALDAGNO
    Sergente
    00 27/01/2008 12:26
  • OFFLINE
    sigfriedvM
    Post: 65
    Città: VALDAGNO
    Sergente
    00 27/01/2008 14:14
    Italians
    A proposito di armamento della fanteria italiana: il fucile mod. ’91, come già si è detto in questo forum, era paragonabile a quello degli altri eserciti della seconda guerra mondiale a ripetizione ordinaria, salvo ovviamente il Garand che conferiva indubbiamente ben altro firepower alle truppe US. Del resto se provate a sparare con tutti e due ve ne rendete conto subito. Due i difetti del ’91: il piccolo calibro che però influiva di più alle piccole distanze (ricordo un documento che ne rileva l’inefficienza nelle esecuzioni capitali) e la lunghezza che lo rendeva ingombrante (derivante dal concetto ottocentesco della difesa con il fucile e la baionetta contro la cavalleria), cui parzialmente si rimediò con versioni come il ’38.
    Stesso calibro aveva fortunatamente il Breda 30 cioè l’arma di squadra (2) che però non fu purtroppo ulteriormente sviluppato. Le sue prestazioni alla prova del fuoco furono inferiori ai dati tabellari sicché le fanterie avevano un’arma con una cadenza di tiro reale cui 150 colpi al minuto contro i 500 circa del BAR o del Bren e i 1200 della MG. Inoltre il Breda 30 aveva il problema del caricatore delicato a lastrina e dell’insieme dell’arma che richiedeva condizioni ottimali per il funzionamento.
    Di calibro superiore (8) la Fiat 37 invece, ma comunque con una cadenza bassa (400) e pesante 17 kg; incapace di sparare sotto i -25° come ebbero occasione di sperimentare le truppe in Russia. Tradotto in termini di firepower, penso maggior facilità di jamming e meno potere di fuoco.
    Sulla bomba a mano sapete tutto, comunque era solo offensiva e questo ovviamente era un limite di potenza ma quella difensiva rimase allo stadio di progetto, mentre il mitra fu prodotto, esportato e pochissimo distribuito, in sostanza ala Guardia alla Frontiera e truppe speciali a guerra iniziata; solo dopo l’8 settembre apparve n consistenti quantità.
    Sui mortai: ottimo l’81, troppo poco potente il molto diffuso Brixia da 45 che fu addirittura ritirato in parte dalle unità, ma che secondo qualche testimonianza della guerra nei Balcani era ottimo contro i partigiani titini incavernati.
    Se nel firepower poi mettiamo conto anche dell’addestramento al tiro, pur senza avere molti elementi probanti sappiamo che l’addestramento era scarso, salvo che per unità meglio addestrate come i bersaglieri, gli alpini, le divisioni addestrate per Malta, compresa la Folgore.
    Ho accennato agli sviluppi mancati. Bisogna chiarire che gli armamenti dell’esercito, ma anche dell’aeronautica, furono adeguati quando si trattò di fare la guerra d’Etiopia: quando fu decisa arrivarono le armi e se notate intorno alla metà degli anni ’30 vi furono la mitragliatrice, la bomba a mano, il carro L, ecc. Ma la guerra d’Etiopia esaurì le finanze italiane assieme all’inattesa guerra di Spagna, cosicché tutti i progetti finirono per soffrirne e all’entrata in guerra il caso eclatante furono i carri armati che erano ancora del tipo L, mentre i medi non c’erano ancora pur essendo stati pensati già nel 1935.
    Questa premessa è alla base di una serie di altre considerazioni generali che sarebbe lungo fare, come gli interessi industriali e le manie dei piloti, ma vi invito ad approfondire nei saggi di Andrea Curami e Fortunato Minniti nel volume curato da Vera Zamagni Come perdere la guerra e vincere la pace, Bologna, Il Mulino, 1997.


  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 1.463
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 27/01/2008 14:23
    Grazie Alessandro

    per l'eccellente riassunto e soprattutto per le utilissime informazioni bibliografiche.

  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 2.141
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 14/04/2010 16:00
    Sul Valore di FP delle squadre italiane
    Sul numero 26/27 di VftT (disponibile gratuitamente qui) Ho recuperato un interessante articolo sul calcolo dei valori di FP delle squadre.
    Premesso che il presupposto è sbagliato (J.Hill prese come base del sistema le 447 russe) l'analisi è molto interessante.


    Allora per la squadra italiana di 18 persone
    di cui 11 fucilieri con il '91: 0,21 x 11 = 2,31
    7 che badavano alle 2 breda30: 1,12 x 2 = 2,24
    per un totale di 4,55
    Altro che il misero 3 di cui gode attualmente il regio esercito.
    -----
    Paolo

    ASL: l'estinzione non è un'opzione.
  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 2.142
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 14/04/2010 16:44
    Bersaglieri
    Bersaglieri ciclisti (15 uomini)

    1 caposquadra SM38 = 0,88 x 1 = 0,88
    2 addetti alla breda 30 = 1,12 x 1 = 1,12
    4 porta munizioni breda = 0,10 x 4 = 0,40
    8 fucilieri = 0,21 x 8 = 1,68

    TOTALE = 4,08

    Secondo me il caposquadra con mitragliatore beretta38 è un po' irrealistico ... però.
    [Modificato da Paolo Cariolato 14/04/2010 17:15]
    -----
    Paolo

    ASL: l'estinzione non è un'opzione.
  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 2.147
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 21/04/2010 10:44
    lo sapevate che ...
    nel 1940/inizio 1941 i plotoni italiani erano strutturati su DUE squadre!!! per cui il numero di uomini in un plotone italiano era di 36 uomini con 4 breda 30.
    [Modificato da Paolo Cariolato 21/04/2010 11:10]
    -----
    Paolo

    ASL: l'estinzione non è un'opzione.
  • OFFLINE
    andrea pagni
    Post: 423
    Città: MILANO
    Generale
    00 21/04/2010 13:47
    penso che tale organizzazione fosse burocratica, molto differente dal reale impiego operativo

    4 sottosqudre da 9 + 1 breda mi sembrano piu' vicine a quello che il comandante avrebbe usato sul campo





    [Modificato da andrea pagni 21/04/2010 13:48]
    dalla locandina di vercon06:
    "...la dea bendata non ha gran peso in ASL"
  • OFFLINE
    Arlecchino79
    Post: 392
    Città: VERONA
    Generale
    00 23/05/2010 15:11
    Per la gioia di Paolo Cariolato!

    www.criticalhit.com/catalog/product_info.php?cPath=22_41&product...

    Una nuova serie di scenari non testati dalla CH con bellissime pedine e ottime mappe con i (FINALMENTE) nuovissimi counter di altissima qualità CON GLI ITALIANI DELLA FOLGORE CON MORALE 8!!!
    http://www.boardgamegeek.com/user/Arlecchino
  • OFFLINE
    Paolo Cariolato
    Post: 2.173
    Città: SAN GERMANO DEI BERICI
    Commissario
    Capo di Stato Maggiore
    00 24/05/2010 08:51
    @ Andrea

    non penso che questi scenari saranno male, penso anzi che saranno molto ben testati. Ti ricordo che la CH ha fatto un gioco Advanced Tobruk che trattava solo di guerra nel deserto, prima di trasformarsi nell'ATS ricevette un bel po' di commenti positivi.
    Io sono più che speranzoso per quanto riguarda questi pack di scenari.
    -----
    Paolo

    ASL: l'estinzione non è un'opzione.