Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

Anemonephobia (magari sapessi cosa significa)

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    Anemonephobia
    Sesso: Maschile
    00 06/05/2007 21:06
    è la verità: non so da dove provenga il mio nick. L'ho composto utilizzando parole ("anemone" e "phobia") che mi sembrava avessero un bel suono, che fossero "vincenti", il risultato, poi, non so dirvi qual'è. Ad ogni modo posso parlare più chiaramente (ma non molto) riguardo il mio stile poetico, tutt'altro che refrattario a cambiamenti, ripensamenti e influenze varie... Ho cominciato con uno stile che rasentava l'iperrealismo, estremamente cupo e depresso (ma questa è quasi una costante nella mia scrittura) per andare poi sfumando verso uno stile che faceva grande uso di immagini surreali e minacciose, sfruttando all'inverosimile la ripetizione e i cambi improvvisi di situazione ma sempre con un linguaggio abbastanza essenziale. Lentamente ho abbandonato questo stile per approdare a qualcosa di più lieve e dolce, meno surreale e violento, ma ugualmente semplice nel linguaggio. è lo stile che attualmente adotto pur sentendomi non poco attratto da stili poetici che fanno uso di metafore e immagini oscure e sconcertanti. Vi propongo qui alcune mie poesie, partendo da quelle più "vecchie":

    La prigione di gomma

    Perchè non mi metti giù?
    Potrei spegnere
    il tuo sole al neon
    Hai sempre una chiave in più
    Potrei usare
    qualche spruzzo di freon
    Certo che conosco la tua famiglia
    Certo che sono un romanticone
    Certo che mi piace il thè
    Che mi piace il thè
    Il thè

    Perchè non mi metti giù?
    Potrei diventare
    parte dell'arredamento
    Vuoi forse un motivo in più
    Potrei riposare
    tra le stelle del firmamento
    Tra un'ora sarò rosso
    Tra due ore sarò blu
    Tra un giorno sarò bianco
    Tra un mese sarò nero
    Certo che sei una bella ragazza
    Certo che sei un giorno d'estate
    Certo che hai l'accento francese
    Ma tutto quello che sale
    deve scendere

    Coesione

    Non chiedermi se sono stanco
    Forse potrei
    Guardare il diavolo in faccia
    Se solo non fossi così bianco
    E vorrei
    Diventare una specie di macchia
    Alcuni numeri non risponderanno
    Cosa direi
    Alle nuvole che bruciano
    Tutto quello che scriveranno
    Scapperei
    Dove loro non guardano

    Cercheranno d'imitare
    Quello che c'è oltre i tuoi occhi
    Incollato ad una foto del nulla
    Dove risplendi tu
    Ma non potranno
    Non ci riusciranno mai

    Non ti chiederò come ti senti
    Perchè
    Ho sfogliato troppi dizionari
    Ogni volta che ti presenti
    Con me
    Come protagonisti e comprimari
    Alcuni pianeti non esploderanno
    E vorrei
    Mangiare foglie sconosciute
    Lo farei
    Ma tutti quanti sceglieranno
    Una voce più altisonante

    Cercheranno di copiare
    Il flusso del tuo sangue
    Perchè non conoscono
    La forza di due occhi azzurri
    E non potranno
    Non lo impareranno mai

    Il volo

    Lei mi accarezza
    Mi porta verso il cuore
    La sua destrezza
    Forte come il liquore
    è dentro di me
    Si scioglie nel mio sangue
    Lontano da me
    Riposa lieve nelle acque

    Devo essere riconoscente
    Devo essere riconoscente
    Riconoscente
    Riconoscente

    Lei mi avvolge
    Nel manto della lucidità
    Mi sconvolge
    Con la sua frigidità
    è dentro di me
    Ma non parlo mai
    è tutta per me
    Ma non la spoglio mai

    Devo essere riconoscente
    Devo essere riconoscente
    Riconoscente
    Riconoscente

    Ma sono solo un cavallo di Troia
    E sputo sulle sue labbra di zucchero
    Sono solo un pesce in salamoia
    Che fissa gelido gli occhi del Cerbero

    Rimarrò fermo ad ascoltare
    I tuoi discorsi elettorali
    Perchè non ho niente da fare
    Oltre spegnere i fanali

    Dimentico facilmente
    Sarò riconoscente
    Dimentichi facilmente
    Sarò riconoscente

    Altre, invece, appena più recenti e decisamente distanti da questo stile:

    Sulla spiaggia deserta, guardando la luna

    Il cielo è la mia tela,
    ogni verso una sfumatura
    che riempie l'immenso paesaggio
    su cui spargi la tua luce

    è lei il mio canto,
    quel candore che illumina
    l'oscura purezza della notte
    che mormora sulla mia testa

    Sei tu come conchiglia
    che approdi sulla mia spiaggia
    portandomi il fruscio del mare
    da un pianeta solitario

    E di questo dono
    ti sarò eternamente grato
    finchè argentea brillerai
    e dipingerai la traiettoria
    del mio triste pennello

    Come fiori sulla sabbia

    Uno, due, tre...
    Quanti ne avrò piantati
    con queste mani ferite
    dalle crudeli spine
    di passate primavere?

    Eppure sono qui
    In questo deserto infinito
    come tante piaghe aperte
    sul corpo tremolante
    di un bambino

    Fiori bagnati
    Appassiti, forse ancora vivi
    esalano amari respiri
    nell'autunno desolato
    che li avvolge

    Per ogni fiore
    c'è un amore
    Quanti ne avrò piantati
    sulla sabbia?

    Altre, recentissime:

    L'ossessione del viaggiatore

    Vorrei che la strada
    mi portasse ovunque
    mentre le nuvole
    scorrono via
    dolci ed eterne.

    Vorrei respirare
    come se compiessi
    un atto di magia,
    come se scoprissi
    un nuovo pianeta
    nel luccichio
    del firmamento.

    Divenire essenza
    tra i profumi,
    sfumatura
    tra i colori,
    brandello di frase
    tra le lingue.

    Le mie scarpe
    calpesteranno il suolo
    ancora ignoto.
    è un giuramento,
    non una promessa.

    Aspettando l'arcobaleno

    Lontano dal frastuono
    delle voci,
    bruciando le ore
    con gli occhi spenti
    (la mente inchiodata
    da flebili pensieri)
    resto solo a guardare
    la grigia compostezza
    del cielo senza uccelli
    aspettando l'arcobaleno.

    A voi i giudizi [SM=g27811]

    "Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
    ("Ci sono molti modi", Afterhours)
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    dueanime
    Sesso: Femminile
    00 08/05/2007 07:57
    Per me

    il tuo primo stile era molto interessante (soprattutto la prigione di gomma). Aspetto di leggerti sul forum [SM=g27822]


    due
    "Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media". (Charles Bukowski)
  • Versolibero
    00 13/05/2007 23:59
    Ho letto qualcosa ma ci ritornerò... per ora ti dico che la prima poesia mi è piaciuta molto, anche per gli effetti fonici.

    Ciao!

    Rosanna