Su "La Buona Notizia secondo Matteo" la Enciclopedia Perspicacia dice:
Scritto originariamente in ebraico. Le testimonianze che Matteo in origine scrisse questo Vangelo in ebraico risalgono all’epoca di Papia (II secolo E.V.). Eusebio cita le parole di Papia: “Matteo raccolse quindi i detti [di Gesù] nella lingua degli Ebrei”. (Storia ecclesiastica, III, XXXIX, 16) All’inizio del III secolo Origene, parlando dei Vangeli, fa riferimento a quello di Matteo, e riportando le sue parole Eusebio dice che “per primo fu scritto quello Secondo Matteo, il quale era stato un tempo publicano, poi apostolo di Gesù Cristo, . . . nella lingua degli Ebrei”. (Storia ecclesiastica, VI, XXV, 3-6) Girolamo (IV-V secolo E.V.) scrisse nella sua opera De viris inlustribus (capitolo III) che Matteo “scrisse il Vangelo di Cristo, nella lingua degli Ebrei, per quelli che s’erano convertiti dal giudaismo; . . . Comunque, lo stesso originale si trova tuttora nella biblioteca di Cesarea, raccolta con somma diligenza dal martire Panfilo”. — Opere scelte di San Girolamo, a cura di E. Camisani, Torino, 1971, vol. I, pp. 114, 115.
È stata avanzata l’ipotesi che Matteo, dopo aver scritto il suo Vangelo in ebraico, l’abbia personalmente tradotto nella lingua greca koinè.
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200002939
Hai riflettuto su quante volte Matteo deve aver usato il nome di Geova nel suo vangelo? Citiamo alcuni di quei casi, in cui vengono fatte citazioni dirette dalle Scritture Ebraiche:
Mt.3:3 (Is.40:3)
... 4:4 (Deut.8:3), (...) 7 (Deut.6:16), (...) 10 (Deut.10:20).
...5:33 (Deut.23:21)
... 21:42 (Sal. 118:22,23)
... 22:36-38 (Deut.6:4,5)
... 22:43,44 (Sal. 110:1)
... 23:39 (Sal. 118:26)
... 27:9,10 (Zacc. 11:12,13)