OFFSHORE:LA DEMOCRAZIA VIOLENTATA
COMUNICATO STAMPA
Il Comitato ha più volte evidenziato, anche mediante una ricca e approfondita documentazione, che questo impianto di rigassificazione offshore di Livorno-Pisa (sarebbe il primo al mondo) è pericoloso, inutile e dannoso.
Le Istituzioni - Comune, Provincia e Regione - disattendendo quanto previsto dalle leggi non hanno mai correttamente informato i cittadini sulle problematiche sanitarie, economiche, sociali e ambientali relative a questo tipo d'impianto. Basti, ad esempio, ricordare che ancora il Sindaco si ostina ad affermare genericamente, senza alcuna prova, che esisterebbe nel mondo un impianto simile a quello di Livorno.
Il Comitato denuncia che le Amministrazioni hanno ignorato la legittima richiesta di referendum consultivo, hanno ignorato ogni richiesta di partecipazione popolare e di dibattito pubblico, nonostante le 7.000 firme raccolte. Hanno altresì ignorato la grande manifestazione popolare del 16 dicembre contro l'offshore, non consentendo neppure un Consiglio comunale aperto, come primo segno di disponibilità al dialogo e al confronto.
Il Capogruppo DS in Consiglio comunale ha addirittura recentemente dichiarato: "Forse non è chiaro che ormai il progetto sarà realizzato. Anche la Commissione internazionale voluta dalla Regione sui temi della sicurezza potrà esprimersi su questo argomento, ma non avrà il potere di fermare il progetto. Anche questo deve essere chiaro per tutti".
Queste sorprendenti affermazioni denotano uno scarso senso democratico, oltre che la completa sottovalutazione dei seri problemi di sicurezza, evidenziati anche da esperti esterni al Comitato. E' gravissimo che rappresentanti delle Istituzioni nella nostra città, di fatto delegittimino strumenti così vitali per la democrazia, accentuando la distanza dai cittadini.
In questa difficile situazione istituzionale la democrazia è stata violentata.
Il Comitato chiede a tutte le Istituzioni responsabili che, in applicazione della legge:
* Siano fornite subito corrette e dettagliate informazioni sull'impianto.
* Si apra urgentemente un dibattito allargato a tutta la città per approfondire tutti i temi relativi alla sicurezza, alla salute, all'ambiente e ai reali interessi economici del
territorio.
* Si operi affinché i cittadini possano esprimersi e incidere effettivamente nelle
decisioni.
* Sia fatta luce su eventuali inadempienze e violazioni circa le normative che regolano l'iter autorizzativo dell'impianto offshore.
Livorno, 28 dicembre 2006 - Il Comitato
per info:
www.offshorenograzie.it//
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Terrorizzati dalla democrazia!
da:
www.labroblog.it/
Il luogo: Consiglio Comunale di Livorno.
Gli Attori: Presidente del Consiglio Comunale, che si fa interprete di “sentimenti diffusi tra i Consiglieri”.
La data: seduta del 28 Dicembre.
Oggetto: discussione su consiglio comunale aperto sul problema del rigassificatore offshore.
Personaggi pubblici (Consiglieri Comunali eletti), luogo pubblico (Consiglio Comunale in seduta pubblica), postazione pubblica (spazio destinato al pubblico per assistere).
Il Presidente del Consiglio Comunla, Sig. Bianchi, informa di essere disposto a querelare per violazione della privacy alcuni cittadini presenti dotati di attrezzature fotografiche se avessero ripreso durante la seduta del consiglio.Fa presente che, all’esterno, è stato messo un avviso in tale senso. (Solo per la cronaca, a detta seduta erano presenti ed effettuavanao riprese video e fotografiche: fotografi di giornali locali, cameramen di tv private, ed altri. Tali riprese, raffiguranti i consiglieri presenti, sono state regolarmente andate in onda e pubblicate.)
Di detto avviso, alcuni Coniglieri Comunali interpellati, non ne sapevano niente; perciò non si riferisce ad un ad un regolamento o ad una decisione collegiale del Consiglio….
Domanda: è legittimo tutto ciò? Non è una prevaricazione avversa ai diritti costituzionalmente tutelati di libertà di espressione? Possono “regole” (?) comunali prescindere normative generali? A quale legge fanno riferimento?
Ed a parte le questioni di “legittimità“: era opportuno (o provocatorio) che dopo aver rifiutato un Consiglio Comunale aperto su un tema scottante come quello del rigassificatore, aver illegittimamente impedito un referendum, si proibiscano anche le riprese video-fotografiche ad una seduta pubblica del Consiglio stesso? C’è democrazia o arroganza in tali atteggiamenti? C’è miopia o sclerosi politica? Sono ancora i “nostri rappresentanti” o di se stess? Farebbero bene a rinchiudersi in una cupola di vetro e a parlarsi tra di loro! Tanto NON ci rappresentano più! Rappresentano (miseramente) solo loro stessi, persone previlegiate sempre più avulse dalla società civile. In procinto di espressioni dittatoriali.
Cominicamo a chiamarli col loro nome: AUTOCRATI e DESPOTI!
Un ex-elettore di centro-sinistra
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Confederazione Cobas Livorno
Comunicato stampa
Un vergognoso consiglio comunale blindato
Oggi ,28 dicembre si è tenuto un consiglio comunale sull’Offshore:
non un cosiglio comunale aperto cosi’ come chiesto dai settemila livornesi che avevano firmato per il referendum, dai duemila che avevano manifestato contro l’offshore e dalle centinaia che si sono fermate ai banchetti informativi durante la settimana di mobilitazione cittadina e hanno aderito alle proposte del comitato contro l’offshore.
Nonostante le richieste di apertura da parte di alcune componenti del consiglio ,si è preferito evitare il confronto con la città su un tema cosi’ delicato, come l’installazione di un rigassificatore offshore , che richiederebbe come minimo una puntuale e corretta informazione su rischi e benefici.
Questa mattina l’amministrazione è andata oltre il solito rifiuto di dialogo, e la delegazione del comitato contro il rigassificatore, che ,a suo buon diritto, intendeva partecipare seppur passivamente ai lavori del consiglio, ha trovato ad attenderla uno schieramento di polizia, fuori e dentro il palazzo.
Un consiglio comunale blindato, quindi, con la delegazione del comitato “sorvegliata speciale” durante il quale nessuna proposta concreta è stata fatta su una futura apertura di dialogo estesa
a tutta la cittadinanza.
Ci sconcerta un consiglio comunale che sente il bisogno di farsi difendere dalle forze dell’ordine dalle critiche di un comitato di cittadine e cittadini.
Un’amministrazione che non riesce a dialogare e che risponde alla richiesta di chiarimenti con cordoni di polizia non offre certo garanzie di trasparenza ma, semmai, fa sorgere qualche legittimo dubbio sulle procedure decisionali utilizzate per gestire la citta’.
Inutile dire che questo rifiuto di aprire spazi di dialogo annulla di fatto ogni differenza tra centro sinistra e centro destra . Entrambi perseguono le stesse politiche neoliberiste nella totale disattenzione ai bisogni dei cittadini e delle cittadine e , anzi restringendo sempre piu’ gli spazi di democrazia.
Ribadiamo il diritto della cittadinanza ad avere accesso all’informazione e a poter decidere, qualora si prospettino modifiche nel suo territorio di forte impatto ambientale, tramite referendum.
Elettra Anghelinas
Confederazione Cobas