riforma p.a (ennesima..)

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lillo1
00sabato 12 luglio 2008 10:33
E' pronto il disegno di legge collegato al D.L. n. 112/2008, composto di 75 articoli suddivisi in tre titoli, contenente diverse misure in materia di pubblica amministrazione.


In merito ai servizi pubblici locali, il governo intende favorire procedure competitive a evidenza pubblica nella scelta del gestore, nel rispetto della disciplina dell'Unione Europea, con la previsione di rigidi requisiti nelle limitate ipostesi di affidamento in house. Saranno inoltre previste le modalità con cui incentivare la gestione in forma associata di servizi pubblici per enti locali con popolazione inferiore a 20 mila abitanti. In merito ai pubblici dipendenti, le p.a. avranno l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica ed i numeri telefonici dei dirigenti e di rendere pubblici le loro assenze.

I dipendenti pubblici potranno essere collocati in aspettativa senza assegni e senza decorrenza dell'anzianità di servizio per un periodi di massimo 12 mesi, anche per avviare attività professionali ed imprenditoriali.

L'uso della carta dovrà essere ridotto in maniera significativa e le pubblicazioni cartaceee saranno sostituite da quelle online. A decorrere dal 1° giugno 2011, le pubblicazioni in forma cartacea non hanno effetto di pubblicazione legale.
marco panaro
00sabato 12 luglio 2008 18:19
In merito ai servizi pubblici locali, la relativa norma è stata stralciata e, modificata, inserita come emendamento della legge di conversione del Dl 112/2008.
lillo1
00sabato 12 luglio 2008 18:40
e che dice?


marco panaro
00domenica 13 luglio 2008 22:08
Dice: piantalela, con gli affidamenti in house, cattivelli.

Vabbe', magari domani dall'ufficio cerco di essere più preciso [SM=g27827]
marco panaro
00lunedì 14 luglio 2008 12:38
emendamento del Governo al ddl di conversione del d.l. n. 112/2008
L'ART. 23 BIS SUI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DI RILEVANZA ECONOMICA.
Art. 23-bis - (Servizi pubblici locali di rilevanza economica)
1. Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettere e) ed m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili.
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a imprenditori o società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità. Alla gara possono partecipare società a partecipazione mista pubblica e privata a condizione che abbiano scelto il socio privato mediante procedure competitive.
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni eccezionali che a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato, l’affidamento può avvenire a favore di società a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione in house. In questo caso l’ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un’analisi di mercato, e contestualmente trasmettere una relazione, contenente gli esiti della predetta verifica, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e all’autorità di regolazione del settore, ove costituita, per il loro parere, da rendere entro 60 giorni dalla ricezione.
4. E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.
5. Le Regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, o le autorità di regolazione settoriali, ove costituite e d’intesa conla Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1998, n. 281, possono definire nel rispetto delle normative settoriali, i bacini di gara per i diversi servizi, in maniera da consentire lo sfruttamento delle economie di scala e di scopo a favorire una maggiore efficienza ed efficacia nell’espletamento dei servizi, nonché l’integrazione di servizi a domanda debole nel quadro di servizi più redditizi, garantendo il raggiungimento della dimensione minima efficiente a livello di impianto per più soggetti gestori e la copertura degli obblighi di servizio universale.
6. Il Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le Regioni ed entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1998, n. 281, nonché le competenti commissioni parlamentari, emana uno o più regolamenti, ai sensi dell’art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al fine di:
a) prevedere divieti a carico dei soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non affidati mediante le procedure competitive di cui al comma 2, nonché dei soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata dall’attività di erogazione dei servizi ed in particolare, il divieto di acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, nel svolgere servizi o attività per altri enti pubblici o privati, né direttamente, né tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate o partecipate, né partecipando a gare;
b) prevedere l’assoggettamento dei soggetti affidatari diretti dei servizi pubblici locali al patto di stabilità interno e l’osservanza da parte delle società in house di procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi;
c) prevedere, in attuazione dei principi di proporzionalità e di adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione, che i comuni con un limitato numero di residenti debbano svolgere le funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali in forma associata;
d) prevedere una netta distinzione tra le funzioni di regolazione e le funzioni di gestione dei servizi pubblici locali, anche attraverso la revisione della disciplina sulle incompatibilità;
e) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale per l’affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonché in materia di acqua;
f) disciplinare la fase transitoria, ai fini del progressivo allineamento delle gestioni in essere alle disposizioni di cui al presente articolo, prevedendo tempi differenziati e che gli affidamenti diretti in essere debbano cessare alla scadenza, con esclusione di ogni proroga o rinnovo;
g) prevedere l’applicazione del principio di reciprocità ai fini dell’ammissione alle gare di imprese estere;
h) limitare, secondo criteri di proporzionalità, sussidiarietà orizzontale e razionalità economica, i casi di gestione in regime d’esclusiva dei servizi pubblici locali, liberalizzando le altre attività economiche di prestazione di servizi di interesse generale in ambito locale compatibilità con le garanzie di universalità ed accessibilità del servizio pubblico locale;
i) prevedere nella disciplina degli affidamenti idonee forme di ammortamento degli investimenti e una durata degli affidamenti strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti;
l) disciplinare, in ogni caso di subentro, la cessione dei beni, di proprietà del precedente gestore, necessari per la prosecuzione del servizio;
m) prevedere adeguati strumenti di tutela non giurisdizionale anche con riguardo agli utenti dei servizi;
n) disporre l’abrogazione delle norme incompatibili.
7. L’art. 113 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 è abrogato nelle parti incompatibili con le disposizioni di cui al presente articolo. Al regolamento previsto al comma 6 è demandata l’indicazione delle specifiche disposizioni abrogate di cui al citato articolo 113.
lillo1
00lunedì 14 luglio 2008 22:36
ommammamia. questi sono più realisti del re. [SM=g27825]
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