le iene 2006/07

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gieffina
00giovedì 2 novembre 2006 10:29

Iene, nuovo colpo:"vittime" i preti

Consigliano omertà sulle molestie
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Le iene hanno messo a segno un altro colpo: stavolta le "vittime" sono alcuni preti dell'hinterland lombardo, che consigliano omertà a chi denuncia molestie. I sacerdoti, sollecitati da una mamma (la iena Elena Di Cioccio) il cui bambino sarebbe stato oggetto di attenzioni sessuali da parte di officianti di parrocchie vicine, consigliano di non dire niente al proprio marito e parlarne al responsabile della diocesi.

Bloccate dal garante della privacy per il servizio sul test anti-droga alla Camera, le Iene non si sono date per vinte. E stavolta sono andate a verificare "la sensibilità sul tema della pedofilia" in alcune parrocchie lombarde all'indomani delle parole si papa Benedetto XVI sulla pedofilia dei preti, definita "crimine enorme". La iena Elena Di Cioccio è una finta mamma mite e timorata di Dio, devota e un po' dimessa, con impermeabile e foulard.

Incontra alcuni preti di parrocchie lombarde mai nel segreto del confessionale ma sempre in un ufficio, un corridoio o davanti all' ingresso della chiesa. La storia che racconta è sempre la stessa: ha una bambino piccolo, che va alle elementari e frequenta un parrocchia vicina ma le lo vorrebbe spostare e trasferire. Perché? chiedono invariabilmente i preti. Dopo aver finto un po' di ritrosia, la "mamma" confessa: è stato vittima di attenzioni sessuali da parte di un prete di un comune dal nome inventato ma che per assonanza con i vari Mezzago, Lurago ecc. sembra vero.

A questo punto, raccontano le Iene, iniziano i "consigli" dei preti. Tutti, invariabilmente, chiedono se anche il papà del bambino è a conoscenza dei fatti e, alla risposta negativa della "mamma", suggeriscono intanto di non farne parola col marito. Poi iniziano a spiegare, secondo il racconto delle Iene, che ci sono vari modi per affrontare la situazione ma, sottolineano i responsabili del programma, nessuno di loro suggerisce di rivolgersi a polizia e magistratura. Piuttosto, la "mamma" farà meglio a parlarne a un superiore del prete, al responsabile della diocesi. Ma cosa accadrà a questo prete?, chiede allora la donna. La maggior parte dei preti risponde che, forse, potrebbe essere trasferito.

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