insensibilità, ignoranza o semplice idiozia umana?

leggete questo link, per favore....
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e poi saranno graditi i vostri commenti

grazie

Avevo già letto questo episodio. Cosa vuoi che ti dica, Cristina... sono sempre più angosciata e non riesco a capire quand'è che abbiamo cominciato a diventare così "bastardi".
Io ricordo che una volta c'era rispetto per i drammi altrui, a volte ipocrita e "di facciata", ma c'era! oggi c'è solo un volgare e diffuso atteggiamento di prevaricazione, di prepotenza, di maleducazione e di inciviltà.
Sono molto triste e preoccupata per il futuro dei nostri figli... da quando sono nata, mai come in questo periodo, vivo una strana forma di scollamento da questa società, nella quale non mi riconosco più per i valori che propone - o meglio - impone!

Non si è perso solo il rispetto, ma anche la capacità di provare tenerezza, compassione.....dai teppisti che malmenano un povero signore anziano che andava per i fatti suoi, così, senza motivo; ai sadici che torturano poveri animali innocenti per divertimento; ai pedofili; ai bulli che vessano i ragazzi più deboli; ai violentatori; insomma....sembra davvero che siamo preda soltanto delal crudeltà e dell'efferatezza! ci sarà una via di uscita? da dove si dovrà cominciare?
ecco, vedi, Margherita, anche questo tuo hobby è un piccolo passo verso la difesa della tenerezza....a certe gente darei come terapia una delle tue bambole e gli direi di provare a immedesimarsi, apensare che quella creatura rappresenta loro da piccini...forse si intenerirebbero un poco al pensiero, chissà, forse capirebbero che siamo tutti così fragili e indifesi e bisognosi d'amore....
...forse....
...ma, date certe teste bacate, non ne posso essere sicura

Condivido totalmente, Cristina. Sai una cosa? forse questo mio piccolissimo spazio nel web è la mia "isola felice", il posto dove rifugiarmi quando tutto intorno a me mi sembra folle e disumano.
Ti dirò anche un particolare molto personale: io sono sempre stata TROPPO sensibile alla sofferenza altrui ed alle manifeste situazioni di difficoltà o di handicap (forse dovevo fare l'infermiera ).
In sostanza... io da piccola e anche da adolescente piangevo sempre come una fontana quando mi capitava di assistere a scene di vecchi sofferenti o malmenati, o di bambini picchiati. Una volta ricordo che piansi tutte le mie lacrime quando davanti ad un bimbo di appena 8 anni, pallido, emaciato, gravemente malato per pesanti problemi cardiaci, e che parlava affannosamente, mia madre mi disse: "E' malato di cuore, poverino!". Ricordo che allora mi sfuggì la frase: "Non è giusto!... Dio è cattivo!", e scoppiai in lacrime.
Oggi, invece siamo circondati da egoismo e cinismo... come posso non correre a rifugiarmi fra le mie creature di vinile?