kyle e Tobia uscirono dal loro nascondiglio
quatti quatti, cercando di non fare rumore, ed entrarono dal passaggio.
All'interno era tutto scuro, le pareti erano fatte d'onice, un minerale in grado di assorbire in sé la luce, a volte riflettendole e a volte no. In questo caso gli onici non riflettevano la luce.
Come supposto, non c'era nessuno a guardia e i due non incontrarono molte difficoltà per il primo tratto, quando un rombo li fece sobbalzare, allertati. Si guardarono intorno ma non vedendo niente continuarono, piano, a muoversi silenziosamente. Probabilmente Lui non si aspettava di essere attaccato su due fronti, specialmente non da Kyle, che era probabilmente il suo prossimo obiettivo.
Ma c'era qualcosa nell'aria di innaturale, di troppo calmo: quelle pareti erano lisce e levigate, molto ampie e mai nessuno le aveva anche solo graffiate. Per quanto i due cercassero di muoversi piano l'eco era talmente ampio che i loro passi rimbombavano.
Alla fine una grande porta d'acciaio era davanti a loro, una porta finemente lavorata:
- Sapete scassinarla? - chiese Kyle a Tobia, con cautela e a toni molto bassi.
- Posso provarci. -
Non appena si avvicinò alla porta questa si aprì. Tobia fu lesto ad indietreggiare in una posizione più favorevole e caricò l'arco.
All'interno della stanza stava una figura minuta, seduta per terra che dava le spalle ai due intrusi.
Kyle si avvicinò, sempre usando il bastone come vessillo, e rimase stupito nel vedere chi era quella figura.
Non appena si avvicinò infatti questa si voltò. Era anche lei un Angelo, probabilmente appartenente all'ordine dei Cherubini Caduti, aveva quattro ali piumate completamente nere.
- Benvenuto, Kyle. Benvenuto anche a voi, umano. - la figura si voltò.
Tobia sussultò. Essa era infatti identica a Kia, in tutto e per tutto, tranne nel colore e nel numero delle ali. Mentre Kia ne aveva due bianche, questa ne aveva quattro, per giunta nere.
I suoi capelli rossi ondeggiavano al vento e i suoi occhi blu erano gelidi e freddi, privi di luce.
Si accesero delle fiaccole alle pareti, come per magia.
Kyle estrasse la sua fida Inferna, che prese fuoco al contatto con l'aria del posto. Un fuoco che non bruciava Kyle ma che bruciava nel profondo i suoi nemici, così era sempre stato.
Tobia era indeciso sul da farsi. Sempre con l'arco carico e mirato sulla figura dalle ali nere, si avvicinò a Kyle:
- Ma... è Kia! Che le è successo? -
- Questa non è Kia, Sir Tobia. Questa è un'altra mia sorella. Una sorella che ho dovuto uccidere io con le mie mani. -
La ragaza si muoveva lentamente, come fosse una marionetta.
Si voltò verso di noi, sorrise beffardamente ed estrasse una spada dalla lama d'Ombra.
Tobia tirò con l'arco: la freccia si fermò prima di arrivare a contatto con la ragazza.
- Rada, che diamine ti è successo? - Kyle era irritato, non avrebbe voluto combattere contro sua sorella, non un'altra volta, almeno, e stava inutilmente cercando di farla ragionare.
Rada si alzò in volo senza muovere le ali, che erano oramai arti inutili, privi di ogni utilizzo. Dopodiché si mosse velocemente verso Kyle, cominciando a menare fendenti, prontamente parati dal bastone e la spada.
Kyle non contrattaccava, non voleva combattere contro sua sorella, non ancora.
Tobia aveva indietreggiato, incerto. Vide delle figure muoversi nelle ombre e tirò loro delle frecce. Notò che erano goblin, probabilmente venuti a dare man forte. Avvertì il compagno.
Kyle parve alterato della notizia:
- E così siamo di nuovo uno contro l'altra, eh? - Kyle partì al contrattacco con un veloce colpo con la punta del bastone, attacco seguito da molti altri tutti dati di piatto alla sorella.
Ella rimase immobile anche mentre prendeva fuoco per via delle fiamme di Inferna, aspettando il momento giusto per contrattaccare. Il bastone non le dava troppi problemi, in fondo era un banale bastone fino a che Kyle non avesse estratto qualcuna delle sue ali.
Il momento arrivò e lo colpì di taglio al braccio destro. Il braccio coi sigilli.
Rada colpì il bracciale.
Il bracciale cominciò a vibrare, incandescente, e scoppiò.
Kyle non si fece alcun danno, se non ché una piccola parte della fasciatura era andata e si poteva vedere una parte del tatuaggio dei draghi brillare ad intermittenze più o meno regolari.
Kyle dette un calcio alla ragazza, scaraventandola a terra.
Piantò Inferna nel terreno e vi mise anche il bastone, in posizione verticale.
- Adesso basta! - Kyle gridò. Non era da lui perdere le staffe in quel modo, notò Tobia. I goblin si fermarono per un attimo, e così anche Tobia, che però riprese a tirare con l'arco molto prima che i goblin capissero cosa dovessero fare.
Rada era in piedi, compiaciuta.
Kyle estrasse Emery. Questa cominciò a brillare di una luce verde smeraldo così forte che illuminò a giorno tutta la stanza.
Rada rimase attonita nel vedere la spada.
Kyle caricò e cominciò a menare fendenti. Fendenti che sferzavano l'aria e dilaniavano le carni che solo venivano sfiorate, affondi dalla potenza della carica di un rinoceronte e sferzate che sarebbero riuscite a tagliare in un sol colpo la superficie più dura.
Rada rimase attonita e cercò di schivare i colpi, senza riuscirci.
Ben presto tutta la sala era cosparsa del suo sangue. Kyle continuava ad attaccarla anche se era morta, ocn una furia indemoniata.
I goblin fuggirono urlando. Ma le porte dietro di loro si chiusero.
Il Serafino alzò lo sguardo. Sorrise. Tobia lo guardò: come mai aveva i canini così allungati? e soprattutto perché gli occhi erano diventati rossi? Cosa gli stava succedendo? Non sapeva cosa rispondere.
L'Angelo scomparve alla vista di tutti e ricomparve in mezzo ai goblin, dove riprese ad attaccarli con furia immane, abbattendoli dal primo all'ultimo.
Poi rinfoderò la spada e riprese le proprie armi, conficcate al terreno:
- Mi serviva proprio del sano esercizio fisico. - fu il suo commento.
Tobia a quel punto fu abbastanza vicino da notare che anche le sue unghie erano diventate lunghi e resistentissimi artigli e la pelle dell'Angelo si era appena appena scurita; per condire il tutto due piccole corna erano spuntate sulla fronte dell'Angelo.
Tobia gli puntò contro l'arco, indeciso.
- State tranquillo, Sir Tobia. Il mio repentino cambio d'umore e il mio cambio d'aspetto non vi devono stupire. Uno dei miei sigilli si è rotto - Kyle alzò il braccio destro, la mano stretta in pugno a reggere un rosario, l'espressione cupa e triste che aveva sempre era tornata sul suo volto - è normale che il mio aspetto sia... cambiato. Se dovesse essere rotto il secondo sigillo non mi riconoscerete quasi più, non oso dirvi altro. -
Dopodiché i due varcarono le porte che Kyle aveva chiuso con un lesto e semplice incantesimo mentale di telecinesi e ripresero il loro viaggio.
Tobia notò a quel punto che anche il bastone risentiva del cambio del suo padrone, ed era diventato grigio opaco anziché bianco.
-----------------------------
Nello stesso momento sulle mura stavano avendo grandiosi combattimenti, demoni fuoriuscivano da ogni dove assieme a goblin, orchi e creature non morte. Alcuni possenti troll sbucarono dalla foresta cercando anch'essi d'attaccare la squadra di distrazione.
Sir Gianlu manovrò l'attacco in maniera splendida, ad un certo punto un negromante fece capolino sulle mura e cominciò a lanciare potentissimi incantesimi.
Una cosa era strana: sembravano pronti a ricevere quell'attacco.
-----------------------------...................-----------------
Bene.... ho cominciato a narrare una parte più movimentata... vorrei che qualcun altro scrivesse il combattimento che avviene fuori, mentre Kyle e Tobia si stanno addentrando per i cunicoli fatti d'onice. Ovviamente, se vedo che nessuno lo fa mi ci metto io nel prossimo post.
Alla prossima e speriamo un bene