Substrati sostitutivi organici: parliamone

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Pi4nTiN4
00venerdì 18 febbraio 2011 15:41
Visto l’interessamento da parte di alcuni utenti del forum e vista la mia, e spero condivisa, convinzione che trovare e coltivare in un substrato alternativo alla torba non sia solo un qualcosa di giusto e interessante, ma un nostro obbligo morale, ho deciso di aprire questa discussione che spero possa crescere assieme alle esperienze e alle argomentazioni di ognuno di voi.

Come molti di voi sapranno ho iniziato l’anno scorso con la sostituzione della torba ed il passaggio alla fibra di cocco (anche se ultimamente ho scoperto che, il mio prodotto prende il nome di “torba di cocco”).
Il materiale che usai e sto usando è un pacco di fibra di cocco disidratata che arriva a rendere dai 65-75 l di substrato ad un costo di 11.46 euro al pacco da orchids-tech.ch.
Ho provato differenti miscele (da unico substrato a miscugli con sabbia o perlite).


Di seguito alcune immagini riassuntive della mia esperienza con il cocco:

Il prodotto:





Le piante:
Fasi iniziali:






In seguito:



















Per il momento non noto nessun tipo di problema, nessun odore, sfagno e piante crescono normalmente, e la fibra mantiene la sua constitenza.



Inoltre cogliendo al volo l'occasione datami dal periodo invernale, mi sono cimentato in alcuni rinvasi, utilizzando questa volta della segatura (acquistata presso un negozio di animali, in pacchi da circa 5 franchi , circa 3 euro e qualcosa).

Eccovi qualche immagine fresca fresca:




Aggiungo infine un'ultima constatazione sui costi (euro/litro) dei vari substrati:

Torba: 0.04-0.1 (per certe torbe si arriva anche a 0.23)
Segatura: ~ 0.16
Cocco: ~ 0.17-0.15


Ed ora a voi, critiche, parole, opinioni ed esperienze!
tateivartatei
00venerdì 18 febbraio 2011 16:14
Re:
Pi4nTiN4, 18/02/2011 15.41:

Visto l’interessamento da parte di alcuni utenti del forum e vista la mia, e spero condivisa, convinzione che trovare e coltivare in un substrato alternativo alla torba non sia solo un qualcosa di giusto e interessante, ma un nostro obbligo morale, ho deciso di aprire questa discussione che spero possa crescere assieme alle esperienze e alle argomentazioni di ognuno di voi.

Come molti di voi sapranno ho iniziato l’anno scorso con la sostituzione della torba ed il passaggio alla fibra di cocco (anche se ultimamente ho scoperto che, il mio prodotto prende il nome di “torba di cocco”).
Il materiale che usai e sto usando è un pacco di fibra di cocco disidratata che arriva a rendere dai 65-75 l di substrato ad un costo di 11.46 euro al pacco da orchids-tech.ch.
Ho provato differenti miscele (da unico substrato a miscugli con sabbia o perlite).


Di seguito alcune immagini riassuntive della mia esperienza con il cocco:

Il prodotto:





Le piante:
Fasi iniziali:






In seguito:



















Per il momento non noto nessun tipo di problema, nessun odore, sfagno e piante crescono normalmente, e la fibra mantiene la sua constitenza.



Inoltre cogliendo al volo l'occasione datami dal periodo invernale, mi sono cimentato in alcuni rinvasi, utilizzando questa volta della segatura (acquistata presso un negozio di animali, in pacchi da circa 5 franchi , circa 3 euro e qualcosa).

Eccovi qualche immagine fresca fresca:




Aggiungo infine un'ultima constatazione sui costi (euro/litro) dei vari substrati:

Torba: 0.04-0.1 (per certe torbe si arriva anche a 0.23)
Segatura: ~ 0.16
Cocco: ~ 0.17-0.15


Ed ora a voi, critiche, parole, opinioni ed esperienze!




Interessante, ma piu che obbligo morale sarà tra un po anche un obbligo "obbligato", dato che ho sentito dire in giro che la torba diverrà illegale e non si troverà più sul mercato. in inghilterra hanno già stabilito l'anno X nel quale la torba non sarà più venduta, per salvaguardare le torbiere. inoltre, anche se non dovesse sparire dal mercato, diventerà comunque più rara e costosa, e sempre di qualità peggiore.

per quanto riguarda effetive alternative, la fibra di cocco potrebbe essere un degno sostituto, miscelando sempre coco e perlite per le sarracenie. ma da quel punto di vista c'è di negativo il metodo di coltivazione delle sarracenie: in condizioni di umido, caldo e sole il cocco tende a degenerare in fretta, formando una poltiglia. ne parlava anche il coltivatore di borneo exotics. loro usano il cocco per le nepenthes e diceva che è necessario, dato il clima caldo, un rinvaso molto frequente.
per quanto riguarda quindi le sarracenie, io non ho ancora provato. ma se a te le sarraceni crescono colorate, evidentemente gradiscono: l'assenza di colore nelle sarracenie è il primo sengale che c'è qualcosa che non va. se ti si colorano cosi, significa che problemi alle radici non ne hanno.

invece per quanto riguarda nepenthes ed heliamphore ho provato vari materiali e miscele. devo dire che mi son trovato davvero molto bene con un substrato composto da radici di osmunda regalis (una felce, usata per i substrati di orchidee) e polistirolo finemente sbriciolato e perlite. niente torba, e qualche fibra di sfagno vivo intera mescolata dentro, giusto per dare un po di ammendante.

altro composto alternativo che ho provato, sempre con ottimi risultati, è una miscela di polistirolo e bark (tritato molto fine, in un frullatore). quindi niente torba. altro composto ottimo, forse il migliore, rimane comunque sfagno a fibra lunga, polistiolo/perlite/, bark finemente spezettato.

con le nepenthes, almeno nelle mie condizioni di coltivazione, il composto con cui i trovo peggio è il classico torba e perlite 50:50, che evidentemente provoca, avendo vasi molto grandi con piante molto grandi, anossia alle radici.

io, per coltivare nepenthes ed heliamphore, quindi, ho imparato a non usare più un solo bricolo di torba. uso sfagno, prelevandolo periodicamente dalle mie 4 sfagnere, uso perlite, polistirolo e bark e radici di osmunda regalis.

è vero comunque che bisogna muoversi anche per le sarracenie, e trovare alternative. il composto che uso per nepenthes non va bene per le sarracenie, in quanto essendo drenantissimo non consente una irrigazione dal basso per capillarità, richiesta dalle sarracenie
Pi4nTiN4
00venerdì 18 febbraio 2011 16:37
Allora, nelle foto la x 'stevensii', la leucophylla, e la flava var. ornata sono tutte e tre in solo ed unico cocco.
La purpurea e un'alata sono in cocco:perllite, mentre i seedling in cocco:sabbia.
Per la questione di rinvasi bisognerà vedere, le nepenthes sicuramente vivono in substrati umidi ma più ossigenati rispetto a delle sarracenie o altre piante con "il culo a mollo" quindi sicuramente condizioni più favorevoli alla decomposizione rispetto alle seconde.
Vedremo come reagiranno le mie nel corso del tempo (anche se un numero maggiore di individui avrebbe fatto comodo).


Per l'aspetto nepenthes ho sempre usato bark da solo con pezzatura non troppo fine (diciamo sui 2-3cm) e non ho avuto problemi, e so di francesi che usano 100% sfagno vivo e hanno delle higland veramente belle, quindi per queste piante sicuramente le alternative sono molto maggiori (anche perché, come dici te, si può "rubare" molto dai coltivatori di orchidee).

Per l'aspetto "capillarità" trovo che il cocco funzioni molto meglio rispetto alla segatura, quest'ultima ho trovato che s'imbeve bene ma fa fatica a "pompare" acqua in superficie, il cocco ho notato che abbia meno difficoltà da questo lato.
Forse la segatura si trova meglio per applicazioni dove il livello idrico è alto o dove serva un substrato molto leggero/arieggiato e prevalentemente umido piuttosto che turgido (magari proverò con qualche utricularia).
ammaestratore di rospi
00venerdì 18 febbraio 2011 20:21
Ho comprato tempo fà della "cocopeat" da utilizzare come substrato per le mie nepenti.Fisicamente la trovo un buon materiale,la si può paragonare ad una "sabbia organica".Le poche piante cresciute ormai da tre anni nella torba di cocco sembrano gradire.
Essendo molto igroscopica,ho provato anche a prendere delle chips di cocco utilizzate come lettiera per rettili(NamibaTerra),macinate poi meccanicamente per rendere la pezzatura più fine,ed anche quì nessun problema da segnalare.
Girava però la voce che il cocco fosse "salato" e necessitava di alcuni lavaggi,pensavo fosse una diceria,invece ho dovuto ricredermi facendo una misurazione al terreno(g/l)con un conduttivimetro,siamo attorno allo 0.45,tanto per capirci con la torba(Florista)siamo sullo 0.07,tanto che vorrei abbandonarlo come materiale.
Farò anche una misurazione del pH se vi può interessare.
Rob
Pi4nTiN4
00venerdì 18 febbraio 2011 20:39
Re:
ammaestratore di rospi, 18/02/2011 20.21:

Ho comprato tempo fà della "cocopeat" da utilizzare come substrato per le mie nepenti.Fisicamente la trovo un buon materiale,la si può paragonare ad una "sabbia organica".Le poche piante cresciute ormai da tre anni nella torba di cocco sembrano gradire.
Essendo molto igroscopica,ho provato anche a prendere delle chips di cocco utilizzate come lettiera per rettili(NamibaTerra),macinate poi meccanicamente per rendere la pezzatura più fine,ed anche quì nessun problema da segnalare.
Girava però la voce che il cocco fosse "salato" e necessitava di alcuni lavaggi,pensavo fosse una diceria,invece ho dovuto ricredermi facendo una misurazione al terreno(g/l)con un conduttivimetro,siamo attorno allo 0.45,tanto per capirci con la torba(Florista)siamo sullo 0.07,tanto che vorrei abbandonarlo come materiale.
Farò anche una misurazione del pH se vi può interessare.
Rob




L'aspetto della conduttività è sicuramente molto interessante, devo valutare anch'io l'acquisto di un tale apparecchio sicuramente molto utile per questo genere di test.
Tuttavia l'ec credo possa dare una linea sui parametri in cui stare per avere un substrato competitivo e riavvicinabile alla torba classica, ma bisognerebbe valutare da cosa dipendenono quei valori (se realmente NaCl, e quindi magari basterebbe qualche lavaggio, o altre sostanze).
Per quanto riguarda i valori io posso solo far affidamento su QUESTO documento.

A livello di struttura noti che mantiene ancora (ovviamente entro un certo limite) le caratteristiche iniziali?

Per il pH eventualmente si potrebbe valutare l'evoluzione nel corso tempo osservando i tuoi vasi (comunque attorno ai 3 anni) e i miei (1 anno, e altri da pochi giorni). Tuttavia dovrei riuscire a reperire un paio di cartine tornasole.
celtico81
00venerdì 18 febbraio 2011 23:25
Re: Re:
tateivartatei, 18/02/2011 16.14:


...altro composto alternativo che ho provato, sempre con ottimi risultati, è una miscela di polistirolo e bark (tritato molto fine, in un frullatore). quindi niente torba. altro composto ottimo, forse il migliore, rimane comunque sfagno a fibra lunga, polistiolo/perlite/, bark finemente spezettato.

... io, per coltivare nepenthes ed heliamphore, quindi, ho imparato a non usare più un solo bricolo di torba. uso sfagno, prelevandolo periodicamente dalle mie 4 sfagnere, uso perlite, polistirolo e bark e radici di osmunda regalis.

è vero comunque che bisogna muoversi anche per le sarracenie, e trovare alternative. il composto che uso per nepenthes non va bene per le sarracenie, in quanto essendo drenantissimo non consente una irrigazione dal basso per capillarità, richiesta dalle sarracenie



Da tempo mi chiedo se, come substrato, lo sfagno seccato da noi può essere ugualmente valido come lo sfagno secco che viene venduto? La consistenza/spessore sono diverse ed anche il colore non è lo stesso.

Per quanto riguarda l'uso del bark, posso fornire indicazioni in merito, seppure sulla coltivazione di phalaenopsis e non di carnivore. Ho notato che la scelta della materia prima è importante. Alcuni bark, fanno schifo e causano una diminuita crescita di radici ed in alcuni casi la crescita delle stesse verso l'alto uscendo dal substrato, per sfuggire dal bark. La causa più probabile è la presenza di alte quantità di resina. Ho provato anche a bollire il bark stesso, al fine di deresinarlo, ma anche dopo più bolliture, non ho avuto risultati apprezzabili, con l'inconveniente di incrostare di resina la pentola.

Sempre dalla mia esperienza orchidofila, ho notato che, seppure il bark non consenta una buona capillarità, l'aggiunta dello sfagno secco ne migliora tale proprietà consentendo l'assorbimento di acqua fino in superficie.

Infine, come substrato alternativo alla torba/perlite per la coltivazione di carnivore, ho provato l'anno scorso a coltivare una dionea in sfagno secco puro senza aggiunta di nulla di altro, con risultati anche migliori rispetto al substrato tradizionale.



Mr Ardashir
00sabato 19 febbraio 2011 09:50
Re: Re:
tateivartatei, 18/02/2011 16.14:



Invece per quanto riguarda nepenthes ed heliamphore ho provato vari materiali e miscele. devo dire che mi son trovato davvero molto bene con un substrato composto da radici di osmunda regalis (una felce, usata per i substrati di orchidee) e polistirolo finemente sbriciolato e perlite. niente torba, e qualche fibra di sfagno vivo intera mescolata dentro, giusto per dare un po di ammendante.

altro composto alternativo che ho provato, sempre con ottimi risultati, è una miscela di polistirolo e bark (tritato molto fine, in un frullatore). quindi niente torba. altro composto ottimo, forse il migliore, rimane comunque sfagno a fibra lunga, polistiolo/perlite/, bark finemente spezettato.

io, per coltivare nepenthes ed heliamphore, quindi, ho imparato a non usare più un solo bricolo di torba. uso sfagno, prelevandolo periodicamente dalle mie 4 sfagnere, uso perlite, polistirolo e bark e radici di osmunda regalis.




Ciao Daniele, volevo chiedere, ti è semplice trovare le radici di osmunda regalis? Facendo alcune ricerche sembra che da 15 anni a questa parte non è più reperibile "comprare" le radici di osmunda ragalis in quanto fuori commercio perchè pianta rara e protetta, in natura "almeno qui in sicilia" sembra crescere sulle Madonie però resta il fatto che è una specie protetta[SM=x349150] ...

Mentre dove dici che usi un composto alternativo per Nepenthes ed Heliamphore con: Sfagno a fibra lunga (questo per formare un composto deve essere secco o vivo? Lasci la fibra intera senza sminuzzarla, giusto?)
Altro che vorei chiedere:usi polistirolo e perlite o una dei due?
Che quantità utilizzi per fare un composto di sfagno, polistirolo, perlite e bark?

No, perchè da un pò di tempo che vorrei evitare la torba se è possibile e fare un composto alternativo per Nepenthes ed Heliamphore, e visto la difficoltà a reperire le radici di osmunda, avevo in mente di fare: 50% sfagno vivo o secco (non so quali dei due sarebbe l'ideale), 50% perlite e bark sminuzzato finemente...
tateivartatei
00sabato 19 febbraio 2011 23:25
Re: Re: Re:
Mr Ardashir, 19/02/2011 9.50:



Ciao Daniele, volevo chiedere, ti è semplice trovare le radici di osmunda regalis? Facendo alcune ricerche sembra che da 15 anni a questa parte non è più reperibile "comprare" le radici di osmunda ragalis in quanto fuori commercio perchè pianta rara e protetta, in natura "almeno qui in sicilia" sembra crescere sulle Madonie però resta il fatto che è una specie protetta[SM=x349150] ...

Mentre dove dici che usi un composto alternativo per Nepenthes ed Heliamphore con: Sfagno a fibra lunga (questo per formare un composto deve essere secco o vivo? Lasci la fibra intera senza sminuzzarla, giusto?)
Altro che vorei chiedere:usi polistirolo e perlite o una dei due?
Che quantità utilizzi per fare un composto di sfagno, polistirolo, perlite e bark?

No, perchè da un pò di tempo che vorrei evitare la torba se è possibile e fare un composto alternativo per Nepenthes ed Heliamphore, e visto la difficoltà a reperire le radici di osmunda, avevo in mente di fare: 50% sfagno vivo o secco (non so quali dei due sarebbe l'ideale), 50% perlite e bark sminuzzato finemente...



ciao!

sfagno vivo o morto non fa differenza dal punto di vista della crescita delle piante. io preferibilmente uso quello vivo perchè mi piace che poi vegeti e faccia il cuscinetto verde.
è vero, la osmunda è protetta. però io frequentando l'isola d'elba per motivi familiari ho la fortuna di avere di fianco al mio giardino un fosso ombroso sempre umido (riceve gli scarichi del troppo pieno dell'acquedotto del paese) ed è pieno di osmunda regalis. praticamente li le ho sotto casa. quindi un po prelevo da quelle. e in più mi sono preso una pianta e la tengo in vaso, in serra assieme alle sarracenie, la coltivo allo stesso modo, in sfagno puro. ha un ceppo grosso, e ogni inverno, durante il riposo, la svaso, taglio via quante piu radici posso, insieme allo sfagno in cui crescono. e poi la ripianto. quindi diciamo che me le produco da solo le radici, che comunque uso in quantità limitate perchè non le uso pure, ma poi le mescolo ad altro.

perlite e polistirolo le uso entrambe. il polistirolo sul fondo, poi man mano che salgo nel vaso ci mescolo sempre più perlite. io comunque faccio i mix davvero a occhio. non sto a guardare proporzioni o altre diavolerie.quindi non ti so dire assolutamente le quantità. stringo tra le mani il mix e quando ritengo che sia giusto, lo uso. il composto per nepenthes deve essere drenante, fresco e sciolto. quando, a man mano di mescolare, raggiunge tali caratteristiche, allora lo metto nel vaso e pianto. anche perchè ho visto che alle nepenthes va davvero bene di tutto, l'importante è l'ambiente in cu le si tiene, luce e temperatura. se i parametri climatici sono ok, quelle piante davvero crescono in tutto. invece se le si pianta nel composto piu miracoloso, ma le condizioni non sono buone, la pianta muore.

nei miei mix lo sfagno vivo è una costante: anche quello, me lo produco io, ho 4 sfagnere, che tra l'altro mi portano pure via una valanga di spazio per le sarracenie, ma comunque lo sfagno mi serve.lo sfagno a fibra lunga secondo me è meglio, perchè quello tritato tende a compattarsi di più.


Mr Ardashir
00domenica 20 febbraio 2011 12:07
Re: Re: Re: Re:
tateivartatei, 19/02/2011 23.25:



ciao!

sfagno vivo o morto non fa differenza dal punto di vista della crescita delle piante. io preferibilmente uso quello vivo perchè mi piace che poi vegeti e faccia il cuscinetto verde.
è vero, la osmunda è protetta. però io frequentando l'isola d'elba per motivi familiari ho la fortuna di avere di fianco al mio giardino un fosso ombroso sempre umido (riceve gli scarichi del troppo pieno dell'acquedotto del paese) ed è pieno di osmunda regalis. praticamente li le ho sotto casa. quindi un po prelevo da quelle. e in più mi sono preso una pianta e la tengo in vaso, in serra assieme alle sarracenie, la coltivo allo stesso modo, in sfagno puro. ha un ceppo grosso, e ogni inverno, durante il riposo, la svaso, taglio via quante piu radici posso, insieme allo sfagno in cui crescono. e poi la ripianto. quindi diciamo che me le produco da solo le radici, che comunque uso in quantità limitate perchè non le uso pure, ma poi le mescolo ad altro.

perlite e polistirolo le uso entrambe. il polistirolo sul fondo, poi man mano che salgo nel vaso ci mescolo sempre più perlite. io comunque faccio i mix davvero a occhio. non sto a guardare proporzioni o altre diavolerie.quindi non ti so dire assolutamente le quantità. stringo tra le mani il mix e quando ritengo che sia giusto, lo uso. il composto per nepenthes deve essere drenante, fresco e sciolto. quando, a man mano di mescolare, raggiunge tali caratteristiche, allora lo metto nel vaso e pianto. anche perchè ho visto che alle nepenthes va davvero bene di tutto, l'importante è l'ambiente in cu le si tiene, luce e temperatura. se i parametri climatici sono ok, quelle piante davvero crescono in tutto. invece se le si pianta nel composto piu miracoloso, ma le condizioni non sono buone, la pianta muore.

nei miei mix lo sfagno vivo è una costante: anche quello, me lo produco io, ho 4 sfagnere, che tra l'altro mi portano pure via una valanga di spazio per le sarracenie, ma comunque lo sfagno mi serve.lo sfagno a fibra lunga secondo me è meglio, perchè quello tritato tende a compattarsi di più.





Si, anch'io per i mix vado molto ad occhio, cmq ecco, forse era questo che volevo sapere, < se lo sfagno in rapporto a perlite e altro deve essere di più >...
Per l'osmunda, immaginavo che la reperivi facilmente, anzi ne hai anche in vaso coltivata, questa è una cosa bella.
Grazie per la risposta [SM=x349153] ...
tateivartatei
00domenica 20 febbraio 2011 14:42
Re: Re: Re: Re: Re:
Mr Ardashir, 20/02/2011 12.07:



Si, anch'io per i mix vado molto ad occhio, cmq ecco, forse era questo che volevo sapere, < se lo sfagno in rapporto a perlite e altro deve essere di più >...
Per l'osmunda, immaginavo che la reperivi facilmente, anzi ne hai anche in vaso coltivata, questa è una cosa bella.
Grazie per la risposta [SM=x349153] ...



davvero non ti saprei dire per le proporzioni: a occhio mi vien da dirti che lo sfagno deve essere piu della perlite, ma non so...dipende molto da come sento il mix...allo sfagno aggiungo un po di perlite alla volta e mescolo, ma non solo perlite, anche radici di osmunda e bark...insomma, io ci metto davvero di tutto dentro! quanto piu posso per rendere il tutto drenante! se ti dicessi esattamente cosa ci metto e in che proporzione, ti direi delle cavolate tirate a caso...


Mr Ardashir
00lunedì 21 febbraio 2011 01:07
Si, infatti poi ad occhio e lavorandolo con le mani si capisce quando va bene il mix...
Daniele, una domanda, ma per "Heliamphora" non va bene il bark, giusto? A marzo ne dovrei ricevere 2, e vorrei coltivarle in sfagno e perlite...
tateivartatei
00lunedì 21 febbraio 2011 16:54
Re:
Mr Ardashir, 21/02/2011 1.07:

Si, infatti poi ad occhio e lavorandolo con le mani si capisce quando va bene il mix...
Daniele, una domanda, ma per "Heliamphora" non va bene il bark, giusto? A marzo ne dovrei ricevere 2, e vorrei coltivarle in sfagno e perlite...



perchè non va bene? io uso stesso identico mix sia per nepenthes che per heliamphore...quindi anche il bark...

puoi sicuramente metterle in sfagno e perlite, ma se anche c'è bark non va male. anche loro, come le nepenthes, anzi, forse pure di più, vogliono un buon drenaggio


ammaestratore di rospi
00lunedì 21 febbraio 2011 18:50
Re: Re:
Pi4nTiN4, 18/02/2011 20.39:




L'aspetto della conduttività è sicuramente molto interessante, devo valutare anch'io l'acquisto di un tale apparecchio sicuramente molto utile per questo genere di test.
Tuttavia l'ec credo possa dare una linea sui parametri in cui stare per avere un substrato competitivo e riavvicinabile alla torba classica, ma bisognerebbe valutare da cosa dipendenono quei valori (se realmente NaCl, e quindi magari basterebbe qualche lavaggio, o altre sostanze).
Per quanto riguarda i valori io posso solo far affidamento su QUESTO documento.

A livello di struttura noti che mantiene ancora (ovviamente entro un certo limite) le caratteristiche iniziali?

Per il pH eventualmente si potrebbe valutare l'evoluzione nel corso tempo osservando i tuoi vasi (comunque attorno ai 3 anni) e i miei (1 anno, e altri da pochi giorni). Tuttavia dovrei riuscire a reperire un paio di cartine tornasole.


Col termine "salato" intendevo presenza di sali,non necessariamente cloruro di sodio.
Oggi ho fatto la misurazione del pH,purtroppo siamo sul 6.5.Già che c'ero,avendo un altro campione di torba di cocco,ho rifatto la misurazione del AM e siamo sempre a 0.45g/l purtroppo.
Credo comunque esistano alcune case produttrici che rendono il materiale meno salato.
Rob


tulio.
00lunedì 21 febbraio 2011 21:16
mi inserisco qui per chiedere una cosa,
sono riuscito a trovare dei panetti di cocco compresso (sono come dei mattoni) e volevo sapere se ci devono essere dei valori precisi come per la otrba .

il cocco che ho preso riporta questi valori
ph 6.5
carbonio 40%
azoto 0.2%
ammaestratore di rospi
00martedì 22 febbraio 2011 12:50
Non viene riportato altro tipo la salinità?
Rob
tulio.
00martedì 22 febbraio 2011 16:12
si,
salinità 0,75 ds/m
granulometria 0-8 mm
mrAlmond
00martedì 22 febbraio 2011 16:17
Ragazzi...scusate la domanda, ma il bark lo deresinate prima di utilizzarlo? Che marca comprate? Quello per pacciamatura?
wrango
00martedì 22 febbraio 2011 17:57
@mrAlmond
Io ho trovato un bark per paciamatura che pare non avere resina... E i valori sono pure decenti. Ma non mi piace usare il bark nelle nepenti, preferisco sfagno secco e perlite senza bark... Tanto lo sfagno a fibra lunga con la perlite sono comunque ben drenanti.
Il bark lo uso solo in superficie per quelle nepenti che non amano lo sfagno vivo attorno...

Lo sfagno - sia vivo che secco - essendo riproducibile in cattività, è sicuramente un'ottimo sostituto della torba, solo che tende a marcire molto più velocemente, soprattutto se concimato...

Indubbiamente per le nepenti è molto più facile trovare un sostituto, tanto si adattano pressapoco a tutto. Addirittura la famosa formula 100% inorganico che girava tempo fa dovrebbe dare buoni risultati.
Per le altre pc, penso che lo sfagno, reso più drenante possibile, possa essere una soluzione...
tateivartatei
00martedì 22 febbraio 2011 17:59
Re:
wrango, 22/02/2011 17.57:

@mrAlmond
Io ho trovato un bark per paciamatura che pare non avere resina... E i valori sono pure decenti. Ma non mi piace usare il bark nelle nepenti, preferisco sfagno secco e perlite senza bark... Tanto lo sfagno a fibra lunga con la perlite sono comunque ben drenanti.
Il bark lo uso solo in superficie per quelle nepenti che non amano lo sfagno vivo attorno...

Lo sfagno - sia vivo che secco - essendo riproducibile in cattività, è sicuramente un'ottimo sostituto della torba, solo che tende a marcire molto più velocemente, soprattutto se concimato...

Indubbiamente per le nepenti è molto più facile trovare un sostituto, tanto si adattano pressapoco a tutto. Addirittura la famosa formula 100% inorganico che girava tempo fa dovrebbe dare buoni risultati.
Per le altre pc, penso che lo sfagno, reso più drenante possibile, possa essere una soluzione...



scusa se vado off topic, ma quali sono le nepenthes che non amano lo sfagno vivo?


wrango
00martedì 22 febbraio 2011 18:11
Re: Re:
tateivartatei, 22/02/2011 17.59:



scusa se vado off topic, ma quali sono le nepenthes che non amano lo sfagno vivo?






Bella domanda xD. Penso sia più una questione soggettiva, o meglio di fissa mia... Lo evito sulla mirabilis var globosa e ho intenzione di evitarlo sulla clipeata in arrivo da AW.
Immagino che non esistano nepenti che non sopportino lo sfagno vivo, d'altronde: buona umidità e ritenzione idrica, per non parlare della maggiore ossigenazione. Non so dirti perché alcune nepenthes le vedo e dico "su loro preferisco evitarlo"... E' una cosa a pelle e basata sul modo di coltivazione di altri o la locazione in natura...
tateivartatei
00martedì 22 febbraio 2011 18:35
Re: Re: Re:
wrango, 22/02/2011 18.11:




Bella domanda xD. Penso sia più una questione soggettiva, o meglio di fissa mia... Lo evito sulla mirabilis var globosa e ho intenzione di evitarlo sulla clipeata in arrivo da AW.
Immagino che non esistano nepenti che non sopportino lo sfagno vivo, d'altronde: buona umidità e ritenzione idrica, per non parlare della maggiore ossigenazione. Non so dirti perché alcune nepenthes le vedo e dico "su loro preferisco evitarlo"... E' una cosa a pelle e basata sul modo di coltivazione di altri o la locazione in natura...



io tengo tutto in mix che comprendono anche lo sfagno vivo, e crescono tutte bene. che io sappia l'unica che "rompe" è la nortiana (abituata a suoli non troppo acidi?). la clipeata nello sfagno sta benissimo!

Pi4nTiN4
00martedì 22 febbraio 2011 18:37
Re:
[QUOTE:109620515=wrango, 22.02.2011 17:57Lo sfagno - sia vivo che secco - essendo riproducibile in cattività, è sicuramente un'ottimo sostituto della torba, solo che tende a marcire molto più velocemente, soprattutto se concimato...



Parlo senza esperienza diretta, ma credo che se si possiede un certo numero di piante, o vasi molto capienti, diventa veramente difficile riuscir ad avere una produzione tale da sostenere i vari rinvasi.
E a livello di costi non mi sono informato, ma non credo sia particolarmente conveniente.
wrango
00martedì 22 febbraio 2011 18:45
tateivartatei, 22/02/2011 18.35:


io tengo tutto in mix che comprendono anche lo sfagno vivo, e crescono tutte bene. che io sappia l'unica che "rompe" è la nortiana (abituata a suoli non troppo acidi?). la clipeata nello sfagno sta benissimo!



La northiana sicuramente, dato che vive in suoli leggermente più "salati".
Sì, sono d'accordo che lo sfagno vivo si possa mettere praticamente ovunque... Diciamo che preferisco evitarlo su alcune specie, perché (per paranoie personali) le reputo meno avvezze ad avere una cosa vegetante attorno. Comunque con le ottime condizione di luce/temperatura/umidità/ricircolo, che ci sia lo sfagno o meno la pianta cresce comunque ottimamente; e fin qui penso concordiamo tutti.
Poi l'uso dello sfagno in superficie ha i suoi vantaggi, come anche gli svantaggi (vedi comportamento a volte invasivo), ma sicuramente tutti noi lo usiamo soprattutto perché è bello da vedere ;).


Pi4nTiN4, 22/02/2011 18.37:


Parlo senza esperienza diretta, ma credo che se si possiede un certo numero di piante, o vasi molto capienti, diventa veramente difficile riuscir ad avere una produzione tale da sostenere i vari rinvasi.
E a livello di costi non mi sono informato, ma non credo sia particolarmente conveniente.



Beh, come costi immagino che quasi tutti gli organici alternativi siano più cari della torba (se consideri che 300L di torba buona li paghi 15€, sfido a trovare un materiale che costi 0,05€/L)
Sicuramente per stare dietro ai travasi bisogna avere diverse sfagnere... Ma per chi ha un gran giardino (sud/est) non dovrebbe essere un grosso problema...
Certo succhiano tanta di quell'acqua che è bene avere un grosso impianto ad osmosi...
Per ora, avendo poche piante, mi basta una sfagnera e lo sfagno secco che mi manca me lo faccio arrivare dall'AIPC, quindi non ho grossi costi...
Immagino che però, teoricamente, sia una valida alternativa, no?
tateivartatei
00martedì 22 febbraio 2011 21:37
Re:
wrango, 22/02/2011 18.45:





La northiana sicuramente, dato che vive in suoli leggermente più "salati".
Sì, sono d'accordo che lo sfagno vivo si possa mettere praticamente ovunque... Diciamo che preferisco evitarlo su alcune specie, perché (per paranoie personali) le reputo meno avvezze ad avere una cosa vegetante attorno. Comunque con le ottime condizione di luce/temperatura/umidità/ricircolo, che ci sia lo sfagno o meno la pianta cresce comunque ottimamente; e fin qui penso concordiamo tutti.
Poi l'uso dello sfagno in superficie ha i suoi vantaggi, come anche gli svantaggi (vedi comportamento a volte invasivo), ma sicuramente tutti noi lo usiamo soprattutto perché è bello da vedere ;).



sai perchè uso lo sfagno vivo? oltre a fare microlima e umidità...perchè poi quando vegeta forma il cuscinenetto bello compatto ed evita, o riduce l'effetto, che poi con la irrigazione a pioggia il composto man mano si pressi sempre più dentro verso il fondo del vaso. lo sfagno evita questo (proprio come un prato migliora le caratteristiche di un terreno).

wrango, 22/02/2011 18.45:


Beh, come costi immagino che quasi tutti gli organici alternativi siano più cari della torba (se consideri che 300L di torba buona li paghi 15€, sfido a trovare un materiale che costi 0,05€/L)
Sicuramente per stare dietro ai travasi bisogna avere diverse sfagnere... Ma per chi ha un gran giardino (sud/est) non dovrebbe essere un grosso problema...
Certo succhiano tanta di quell'acqua che è bene avere un grosso impianto ad osmosi...
Per ora, avendo poche piante, mi basta una sfagnera e lo sfagno secco che mi manca me lo faccio arrivare dall'AIPC, quindi non ho grossi costi...
Immagino che però, teoricamente, sia una valida alternativa, no?



con 4 sfagnere non gigantesche io riesco a coprire il fabbisogno di sfagno. però a patto ovviamente di "tagliarlo" con altri materiali e di non usarlo puro. altrimenti è davvero dura. ma se per le nepenthes ed heliamphore lo sfagno va bene, la domanda è: per le sarracenie va bene?un mix di puro sfagno da cima a fondo del vaso intendo. secondo me si, anche se le uniche che coltivo in sfagno puro sono le purpuree e darlingtonia e stanno alla grande.

mrAlmond
00martedì 22 febbraio 2011 21:44
Re: Re:
tateivartatei, 22/02/2011 17.59:



scusa se vado off topic, ma quali sono le nepenthes che non amano lo sfagno vivo?





Forse la N.pervilleii ?


tateivartatei
00martedì 22 febbraio 2011 22:45
Re: Re: Re:
mrAlmond, 22/02/2011 21.44:



Forse la N.pervilleii ?





anche lei, si ...io conoscevo a nortiana... ma non è che non ama lo sfagno per le sue proprietà fisiche, ma solo per quelle chimiche (infatti la nortiana predilige terreni non acidissimi). invece forse la pervillei in quanto ad acidità apprezzerebbe lo sfagno, ma essendo di un'isola richieda un clima piu secco e quindi lo sfagno darebbe troppa umidità alle radici...


wrango
00mercoledì 23 febbraio 2011 10:26
Per la questione sfagno in superficie, io sono dell'idea che anche lo sfagno a fibra lunga secco eviti il compattamento del substrato. D'altronde tutto lo sfagno vivo che metti nel mix e rimane sotto il livello schiatta per mancanza di luce... Ma le fibre belle lunghe si compattano molto meno della torba (o del cocco). Quello in superficie è vero che crea il cuscinetto ed evita ulteriori compattamenti, ma un buon substrato non dovrebbe compattarsi già di suo ;). Io continuo a sostenere che sia più una "cosa estetica" se gli altri parametri sono eccelsi. Poi, ovviamente se l'umidità dell'aria è bassa lo sfagno è pressapoco necessario per la cappa. La mia campanulata immersa nello sfagno è stupenda da vedere, ma non noto differenze da quando stava in torba/perlite senza sfagno attorno. Cresce alla stessa velocità ed è sana uguale, d'altronde i parametri ambientali non sono cambiati.
Comunque, northiana, pervillei, tutte le nepenthes pirofite, lo eviterei anche su mirabilis (che spesso si trova assieme alle pirofite) , clipeata e su altre che non mi ispirano l'uso dello sfagno; ma apparte le prime tre, le altre sono puramente soggettive e concepite solo dalla mia mania :). Alla fine, non penso che nessuna di queste morirebbe con lo sfagno, nonostante la northiana preferisca terreni più salini, la pervillei e le pirofite preferiscano sentire il secco. Qui stiamo parlando di chicche e "segreti" soggettivi che non influiscono, sempre a mio avviso, in maniera sensibile sulla salute delle piante ;). Come del resto ognuno usa il suo substrato con la composizione particolare :).

Per tornare al discorso del topic,
per le sarracenie anche secondo me lo sfagno va alla grande ;). Ovviamente bisogna cercare di renderlo più drenante possibile per evitare che marcisca in poco. Lo sfagno vivo lo userei solo in superficie mentre per il substrato secondo me sarebbe meglio sfagno seccato. Seccato prima al sole e poi in forno, così è molto più sterile e dovrebbe durare leggermente di più rispetto allo sfagno vivo che, una volta sommerso, morirebbe.
tulio.
00mercoledì 23 febbraio 2011 22:15
ritornando al cocco,che valori deve avere per essere idoneo alla coltivazione? [SM=x349150]
_keeper_
00mercoledì 23 febbraio 2011 22:23
Il problema del cocco è che può avere una salinità troppo alta, dovuta alla crescita delle palme nelle vicinanze del mare. Sinceramente non so come si possa fare per trovare del cocco 'buono' per la coltivazione delle carnivore, in quanto sulle confezioni difficilmente viene trasvritto questo parametro.
Anna_B
00venerdì 25 febbraio 2011 16:10
Per trovare il cocco giusto basta comprare quello per rettili... Sono animali sensibili e i loro prodotti dovrebbero essere molto curati [SM=x349153]
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