RITA LEVO MONTALCINI.....

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ti61no
00giovedì 23 aprile 2009 02:39
......SPEGNE 100 CANDELINE

di Enrica Battifoglia

ROMA - Non voleva festeggiarlo, ma alla fine il suo centesimo compleanno è stata una giornata "bellissima", nella quale Rita Levi Montalcini torna a casa con lo spirito più leggero sul futuro del suo Istituto Europeo per le Ricerche sul Cervello (Ebri). Dal ministero per l'Università e la Ricerca arriveranno infatti 500.000 euro del bando per le fondazioni, per il quale l'Ebri aveva presentato domanda nel luglio scorso. Altri 500.000 euro sono stati incassati ieri dalla Regione per un credito. "Con il direttore scientifico dell'Ebri, Piergiorgio Strata, abbiamo trascorso tante giornate pensando a come risolvere i problemi finanziari", ha detto il Nobel. Il suo istituto era a un soffio dalla chiusura, ma adesso potrà andare avanti ancora per qualche mese.

Sempre dal ministro Mariastella Gemini è arrivato l'annuncio di un programma per giovani ricercatori che porta il suo nome: ricordando il suo rientro in Italia, avvenuto nel 1963 dopo 15 anni negli Stati Uniti, il Nobel ha detto che "potranno rientrare talenti in Italia. Il sogno della mia vita era dare ai giovani di talento la possibilità di tornare in Italia, come è stata la mia fortuna negli anni '80''. E' stato un compleanno ricco di ricordi, come "l'ago che avevo trasformato in un bisturi per studiare gli embrioni di pollo", o come il lungo abbraccio commosso con Stanley Cohen, che nel 1986 divise con lei il Nobel per la scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (Ngf). Ma anche ricco di speranze per il futuro: "la molecola dell'Ngf è formidabile - ha detto - e ancora oggi non passa giorno o mese che non venga fuori qualche nuova capacità di questa molecola". Tanto che ha definito quella dell'Ngf una sorta di "saga" che riserva ancora moltissimi colpi di scena.

"Gli sviluppi possibili sono enormi", ha detto ancora. Fin dal mattino ha seguito tutte le relazioni, senza perdere una battuta o una diapositiva. Tanto che, quando a fine giornata ha preso la parola per le conclusioni, ha trovato il modo di rispondere a una battuta di uno dei maggiori esperti internazionali di Ngf, William Mobley, dell'università della California a San Diego, che l'aveva definita la sua seconda madre: "più che una madre - ha detto - sono una bis-bisnonna, ma sono ancora presente". Il suo segreto, ne è convinta, è che "il cervello non deve mai andare in pensione, ma lavorare giorno e notte. Alla mia età dormire non è più necessario, e dormendo si perde tempo". Di tenere sempre il cervello in attività lo ha raccomandato soprattutto ai giovani: "non abbiate paura della morte - ha detto - e sappiate che sopravvivere è credere nei valori". La morte, infine, non la spaventa affatto: "fare lo scienziato mi dà gioia dalla mattina alla sera" e questa strada, ha osservato, si concilia molto bene con "voler far bene al prossimo".
ti61no
00giovedì 23 aprile 2009 02:41




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