PEDOFILIA SUL WEB
Film choc con bambine violentate
Nei guai sacerdoti e un sindaco
Blitz nella rete: immagini choccanti, 186 indagati in sedici regioni, nei guai religiosi e un sindaco
*IMMAGINI CHOC Scaricavano da un sito Internet segreto, al quale si poteva entrare solo con una password, film con bambine di quattro anni vittime di abusi sessuali e sevizie
*DOPPIA FACCIA Coinvolti nell'inchiesta tre sacerdoti, un assistente sociale, un vigile urbano, un sindaco e un assessore
SIRACUSA, 24 MAGGIO 2005 - Vasta operazione sul web contro la pedofilia. Nei guai anche insospettabili.
Sono 186 gli indagati in sedici regioni. Secondo le indagini scaricavano da un sito Internet 'segreto', non presente nei motori di ricerca web e al quale si poteva avere accesso soltanto con una password, filmati con bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni vittime di abusi sessuali e sevizie. E' questa l'accusa contestata agli indagati.
Numerossissime le perquisizioni compiute da polizia postale, carabinieri e guardia di finanza.
L'inchiesta, denominata 'Video prive'', coordinata dal procuratore della Repubblica aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, e dai sostituti Antonio Nicastro e Manuela Cavallo, è scattata dopo una serie di dettagliate denunce presentate dall'associazione Telefono Arcobaleno presieduta da Giovanni Arena.
Le indagini eseguite da Nucleo investigativo telematico hanno fatto emergere l'esistenza di un sito Internet al quale erano in grado di accedere soltanto gli utenti ben inseriti nei sodalizi internazionali di promozione e scambio della pedofilia. Gli indagati, individuati a conclusione di 11 mesi di accertamenti del Nit, sono tutti uomini, di media età, di varie estrazioni sociali: 34 sono residenti in Lombardia, 22 in Veneto ed altrettanti nel Lazio, 17 in Piemonte, 13 in Emilia Romagna, 11 in Campania e Toscana, 10 in Sicilia ed altrettanti in Liguria, 8 in Trentino, 7 nelle Marche, 5 in Puglia, Friuli e Abruzzo, 4 in Calabria e 2 in Basilicata.
Il sito era stato aperto su un server italiano, estraneo all' inchiesta e che ha collaborato con gli investigatori, con una tecnica da 'mordi e fuggi': è stato in funzione soltanto nove giorni, per evitare di essere identificato. Il breve tempo ha permesso così una "selezione" dei fruitori che potevano essere soltanto esperti del settore della pedopornografia. La sua esistenza, infatti, era pubblicizzata su una 'bacheca' aperta su Internet su un sito 'specializzato' aperto in un Paese Orientale.
Su un altro indirizzo web, della stessa aera geografica, era disponibile la password che permetteva di accedervi, composta da una combinazione di 15 caratteri alternati di lettere e numeri. L' indirizzo del sito era inoltre privo di una pagina di 'indice' per evitare che potesse essere individuato e catalogato dai motori di ricerca presenti sul web. Nel sito vi erano filmati di bambine che subivano abusi sessuali e che erano picchiate e seviziate, in maniera violenta. Le indagini sono state avviate dopo una denuncia di Telefono arcobaleno e condotte da esperti dal Nucleo investigativo telematico, che sono riusciti a violare la rete di protezione estesa attorno al sito Internet e a identificare i computer di italiani che vi si erano collegati. La Procura di Siracusa negli ultimi due anni ha disposto il sequestro di oltre 400 siti Internet italiani con contenuti pedopornografici.
Ci sono anche tre sacerdoti, un assistente sociale, un vigile urbano, un sindaco e un assessore tra le 186 persone indagate dalla Procura della Repubblica di Siracusa nell' ambito dell' inchiesta 'Video prive'' contro la pedofilia e la pedopornografia che è in corso di svolgimento in 16 regioni italiane. Le loro abitazioni e i loro luoghi di 'lavoro', oltre a quelli di altre 19 persone, sono stati perquisiti nell' ambito della stessa operazione nelle scorse settimane, ma la notizia si é appresa soltanto oggi. In uso ai tre sacerdoti, che prestano il loro ministero in Sicilia, Lombardia e Trentino Alto Adige, sono stati trovati computer al cui interno vi era una collezione di filmati pedopornografici. Perquisizioni sono state eseguite anche nella casa di un educatore all' infanzia siciliano, di un agente di polizia municipale marchigiano, di un operatore di un centro oncologico veneto, di un sindaco e di un assessore di due Comuni lombardi. Nell' ambito delle 186 perquisizioni, compiute da polizia postale, carabinieri e guardia di finanza, sono state sequestrati alcuni filmati di produzione 'artigianale', sul quale sono in corso indagini del Nucleo investigativo telematico per identificare i bambini coinvolti nelle riprese. Le indagini, che sono coordinate dal procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, e dai sostituti Antonio Nicastro e Manuela Cavallo, sono state avviate dopo una dettagliata denuncia di Telefono Arcobaleno.
lanazione.quotidiano.net/art/2005/05/24/5377150