MUDDY WATERS (La Vita, I Luoghi, Il Tempo ) By Robert Gordon (IV Parte)

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(King David)
00venerdì 18 giugno 2010 23:45





Muddy Waters

31 agosto 1941

“Muddy Waters è il primo chitarrista che mi abbia davvero impressionato”

Jimi Hendrix

IV Parte

All’inizio degli anni ’40, Muddy era famoso nel “circuito in cui ci muovevamo”, la stretta striscia del Delta che si estendeva da Clarksdale al fiume Mississippi lungo la Number One Highway – lì intorno era pieno di Juke Joint, non rischiava di rimanere senza lavoro – ma non era esattamente quella che si potrebbe definire fama internazionale.
La prima reale sortita di Muddy Waters verso il mondo esterno avvenne nell’estate del 1941, in occasione di una serie di registrazioni sul campo condotte sotto il patrocinio combinato della Fisk University di Nashville e della Library Of Congress di Washington D.C..

Nel corso di quell’estate, Muddy effettuò le sue prime registrazioni, e numerose altre ebbero luogo l’estate successiva, quando il gruppo di ricerca tornò nella sua zona; un anno dopo, mostrando un coraggio degno di un autentico veterano delle incisioni discografiche, Muddy lasciò il Delta per Chicago – quegli incontri furono probabilmente decisivi per la sua carriera futura.
L’idea per le spedizioni del 1941 e 1942 – nel corso delle quali tra i soggetti registrati figuravano anche Son House, Honeyboy Edwards, Willie Brown, Fiddling Joe Martin & Son Sims – era venuta al Professor John Wesley Work III, membro del dipartimento di musica alla Fisk University, una prestigiosa scuola per neri di Nashville.
Per diverse generazioni la famiglia di John Work aveva fatto parte della comunità di professionisti neri di Nashville.
Suo padre, anch’egli attivo come studioso di tradizioni popolari, aveva avuto il merito – a metà degli anni ’90 del secolo precedente – di far rivivere il gruppo dei Fisk Jubilee Singers, presentando all’america un’alternativa afroamericana al fenomeno dei menestrelli e dei performer bianchi che si esibivano con la faccia dipinta di nero.

Work era in grado di manovrare il Presto (Model D), un registratore portatile in dotazione all’istituto, e aveva già effettuato registrazioni sul campo nei dintorni di Nashville.
La sua filosofia, spiegata in un discorso alla Fisk University, era “che in ognuna delle vostre comunità esiste un’abbondanza di significativo materiale legato al Folklore del quale siete stati generalmente ignari ma che può essere facilmente scoperto e reso disponibile per l’apprezzamento e l’istruzione della comunità”.

Nel maggio del 1940, Work si rese conto dell’importanza di un viaggio per effettuare registrazioni a Natchez, Mississippi, dove il mese precedente un incendio aveva ucciso 200 neri che si trovavano nel Rhythm Night Club. “Mi piacerebbe molto avere l’opportunità di raccogliere canzoni in quell’area la prossima primavera”, propose al presidente dell’università. “In quel periodo, l’anniversario di quell’incendio, ci saranno senza dubbio una quantità di espressioni popolari propia della comunità, si sarà sicuramente aggiunto un nuovo insieme di espressioni – le ballate e la musica derivanti dall’olocausto dell’aprile scorso”.
In cerca di fondi per finanziare il viaggio, Fisk contattò la Library Of Congress, il cui archivio della canzone popolare americana, nella persona dello studioso di Folklore, John Lomax: Un ricercatore itinerante per conto dell’archivio, col quale collaborava fin dalla vita della sua fondazione, avvenuta nel 1928.

Nel 1937, Alan era diventato il primo impiegato a tempo pieno dell’archivio – il progetto di Work combaciava con la concezione di “Folklore” della famiglia Lomax, una nozione più elastica della tradizione tuttora dominante secondo cui le canzoni più antiche – quelle che risalivano a un’epoca precedente alla rivoluzione industriale (naturalmente antecedente anche all’invenzione delle presse per stampare Dischi) e rimaste immutate – erano da considerarsi le più pure; Alan e suo padre ritenevano che le forme di espressioni attuali e gli avvenimenti che le ispiravano fossero altrettanto essenziali tanto quanto le fonti originali da cui derivavano quei materiali.

La famiglia Lomax proveniva da Austin, nel Texas, dove il giovane Alan era stato testimone della vita delle subculture dei Cowboys, degli indiani e degli ispanici che coesistevano, pur rimanendone separate, con la società del benessere dei bianchi.
Nel 1921, all’età di 6 anni, Alan cominciò a viaggiare col padre e nel 1933 diventò il suo assistente nelle spedizioni sul campo per conto della Library Of Congress.
Usavano un registratore di dischi portatile, documentando le canzoni dei Cowboy del Texas, i Cajun della Louisiana, gli Hillbilly del Kentucky e i canti dei prigionieri in Mississippi. (Il significato del termine “Portatile” era evidente se si pensa al peso della macchina – più di un quintale).
Mettendo a punto il loro progetto di collaborazione, la Fisk University e la Library Of Congress spostarono il centro delle loro ricerche a Clarksdale, in Mississippi – nella contea di Coahoma - , che era la sede della maggiore concentrazione di afroamericani della nazione e la città più grande del Mississippi.
L’obiettivo delle rilevazioni sul campo condotte congiuntamente fu sintetizzato da Alan Lomax in una relazione tenuta nel 1941 alla Library Of Congress: “L’intento dello studio era esplorare oggettivamente e in modo esauriente le abitudini musicali di una singola comunità negra del Delta, per scoprire e descrivere la funzione della musica nella comunità e documentare adeguatamente il Background sociale e culturale che forniva linfa alla musica della comunità”.
Lomax e Work arrivarono nella contea di Coahoma nella tarda serata di Giovedì 28 agosto 1941. “Dovunque andassimo”, scrisse Lomax a un amico, “Ci chiedevamo a bruciapelo se eravamo organizzatori sindacali”.
Con la seconda guerra mondiale alle porte, le fabbriche del Nord in pieno sviluppo e la minaccia crescente di meccanicizzazione del lavoro agricolo nel sud, la grande migrazione stava assumendo proporzioni epiche.
I coltivatori temevano di perdere i braccianti prima di potersi permettere il supporto tecnologico che li avrebbe sostituiti, e la prospettiva che la loro forza lavoro si stesse organizzando causava panico e risentimento.
Dal momento che le chiese erano più facili da rintracciare dei cantanti Blues nello stile di Robert Johnson – continuava a saltare fuori sempre lo stesso nome.
Il giorno 31, era una domenica, Lomax e Work arrivarono presto alla Stovall Plantation senza essere annunciati.
Cercarono il capitano Holt, il bonario sovrintendente, gran fumatore di pipa, e ottennero il permesso di mescolarsi alla popolazione nera, in particolare a un certo “Muddy Water”.
Il cantante, sospettato di essere stato denunciato da un contrabbandiere d’alcol connivente, andò all’emporio per evitare che quegli stranieri lo trovassero in casa.
La fiducia reciproca fu ristabilita dalla chitarra di Lomax e suggellata da una bevuta di Whisky, poi Lomax cominciò a mettere in funzione il macchinario che Muddy aveva aiutato a portare in casa.
Lomax non gradiva che Work manovrasse la macchina.
Quando la bottiglia era appena stata stappata, apparve Son Sims, che accompagnò Muddy nell’esecuzione di una loro canzone originale intitolata “Burr Clover Blues”, in modo da regolare i livelli di registrazione.
Mentre Lomax compiva gli ultimi aggiustamenti con le manopole, John Work condusse una breve intervista ai due musicisti.
Alla richiesta di dire il proprio nome, Muddy si qualificò così: Nome – Mc Kinley Morganfield, soprannome: Muddy Water, poi aggiunse, “famoso chitarrista di Stovall”.

E’ così, il 31 agosto del 1941, dopo pranzo e prima di cena, Muddy Waters incise una delle canzoni per cui era noto in quella lingua di terra nel Delta e per cui in seguito sarebbe diventato famoso nel mondo intero.
“Country Blues” era il nome che le diede Lomax; nei suoi appunti invece John Work annotò il brano come “I Feel Like Going Home”, titolo col quale avrebbe fatto furore a Chicago pochi anni più tardi.
Queste prime registrazioni erano molto differenti dalle versioni elettriche che Muddy avrebbe inciso in seguito.
Sono un esempio dell'atmosfera sonora creata dalla perfetta unione tra voce umana e chitarra acustica - “ Si ottiene un suono più puro di una chitarra acustica”, commentava in seguito Muddy. “Preferisco L'acustica”.

La potenza dell'esecuzione di Muddy è paragonabile al modo in cui un aratro traccia solchi nel terreno; La sua musica è permeata e definita dall'immediatezza con cui viene toccata ogni corda e dalla consapevolezza di come la vibrazione da essa provocata si propagherà nello spazio circostante.
Si tratta di una grande performance...Muddy da solo, che canta e si accompagna con la chitarra, invece della disperazione emotiva di Robert Johnson, Muddy comunica un senso di potenza, la fisicità di un essere umano sfruttato dal sistema.
Nella voce di Robert Johnson si sente l'uomo che suonava per evadere dal lavoro dei campi, mentre nella voce di Muddy...si ascoltano – si sentono – i campi, l'aratro, e la terra.
Country Blues inizia con note alte e poi digrada su toni più bassi, come per invitarci a entrare in quella atmosfera - La melodia risulta immediatamente familiare; era la base di My Black Mama di Son House, la stessa canzone che aveva ispirato Robert Johnson per la sua Walkin' Blues.
Pizzicando alcune corde con la mano destra e scivolando simultaneamente con lo slide sulla tastiera della chitarra con la sinistra, Muddy dà l'impressione che siano in due a suonare – e la canzone acquista un ritmo saltellante enfatizzando la fine di ogni verso con una nota acuta.
Non è un Boogie, è un Blues lento, ma sembra quasi di percepire il suono prodotto dall'anca di qualcuno che sta ballando in un locale nell'attimo in cui si gira improvvisamente dalla parte opposta, l'acuto sibilio di una frusta che oscilla sul punto si schioccare.
La canzone evoca allo stesso tempo la bellezza e la futilità della lotta per la sopravvivenza condotta dai braccianti agricoli.
L'unico conforto è dato dal calore del corpo di un' amante (“Mi sento come quando faccio l'amore”), e la sua assenza lascia una solitudine grande come il cielo di notte in campagna:

It gets late in the evening
I feel like blowing my horn
I woke up this morning
And find my baby gone...

Some folks say the worried Blues ain't bad
That's the miserablest feeling child i most ever had...
Minutes seems like hours / and hours seem like days
Seem like my baby / would stop her low-down ways...
I been mistreated / and i don't mind dying.

(Si è fatto tardi stasera / Ho voglia di fare l'amore /
Mi sono svegliato stamattina / e ho scoperto che la mia ragazza se né andata... /
Qualcuno dice che il tormento del Blues non è male, /
Ragazzi, questa è la sensazione più miserabile che ho mai provato.../
I minuti sembrano ore / e le ore sembrano giorni / Forse la mia ragazza
smetterà di comportarsi male.../ Sono stato tradito / e non mi importa di morire).

Completata l'esecuzione di Country Blues, la registrazione catturava il suono prodotto da Muddy appoggiandosi allo schienale della sedia, uno scricchiolio, e poi un rumore sordo che a mano a mano diventava riconoscibile: Passi su un pavimento di legno.
Era Lomax, che proseguiva fino a giungere accanto a Muddy; Parlava nel microfono, quando disse: “Mi chiedo se sei in grado di dirmi, di ricordare quand'è che hai composto questo Blues, Muddy Water?”.
Muddy rispose immediatamente, con una voce un po' ansiosa, quasi sovrapponendosi alla domanda di Lomax. “Ho fatto questo Blues nel '38”.
“Ricordi anche in quale periodo dell'anno?”. “L'ho fatto verso l'8 ottobre del '38”.
Muddy aveva scomposto le parole, separate solo da brevi pause dettate dal nervosismo.
Lomax rivolgeva le sue domande con tono rassicurante, quasi intimo.
A quel punto lui, Work e Muddy erano stati insieme diverse ore, durante le quali Muddy aveva visto il suo sogno incoffessato prendere forma e realizzarsi proprio nel soggiorno di casa sua.
Lomax, rendendosi conto che finchè durava quel particolare stato d'animo avrebbe potuto cogliere le sue confidenze più sincere, si era avvicinato con fare non curante. “Ricordo di aver notato il tono dimesso di Morganfield, serio e quasi timoroso”, scriveva Lomax nei suoi appunti. “Ma allo stesso tempo ero strabiliato dalla sua maestria. Non c'era la minima incertezza nelle sue esecuzioni – cantava e suonava con una tale delicatezza, realizzando un rapporto così mercuriale e sensibile tra voce e chitarra ed esprimendo una tale tenerezza nel modo di trattare i testi, da andare ben oltre i suoi predecessori.
Blind Lemon, (Charlie) Patton, Robert Johnson, Son House, e Willie Brown.

I pezzi di Muddy, non erano semplicemente dei Blues, erano canzoni d'amore del profondo sud, delicatamente erotiche e profondamente sentimentali”.
Lomax continuava con le sue domande: “Ti ricordi dov'eri quando ti sei messo a cantare questa canzone, come è successo...”. “No...”. “Voglio dire, dov'eri seduto, a cosa stavi pensando?”.
“Stavo riparando la gomma di un' automobile che si era bucata, ed ero stato bistrattato da una ragazza, quando all'improvviso mi è venuto di cantare questa canzone”. “Raccontami un po' questa storia, se non ti dispiace, se non si tratta di faccende troppo personali – voglio conoscere i fatti, sapere come ti sentivi e perchè ti sentivi in quel modo. E una canzone molto bella”.
L'uomo bianco stava facendo dei complimenti al bracciante nero, e lui rispose da autentico artista: “Bè, mi sentivo triste, e la canzone mi è venuta in mente, i miei pensieri hanno preso la forma di quella canzone, allora ho cominciato a cantare e sono andato avanti”.
Sicuramente la voce di Muddy non aveva il tono baldanzoso di quando partecipava alle feste del sabato sera a base di pesce fritto e di quando scherzava con gli amici, ma si stava rilassando – tutto procedeva nel migliore dei modi.

*Bene, dunque, che tu sappia... questo motivo è lo stesso di qualche altro Blues che conosci?
Sissignore, c'era qualche Blues che faceva così.
Quali sono, quale altro Blues che ricordi ha questo stesso motivo?
Bè...questa è una canzone che proviene dai campi di cotone e quel ragazzo l'ha presa e ne ha fatto uscire un disco, Robert Johnson, l'ha fatta uscire, Si chiama...Walkin' Blues.
Con quale titolo l'ha pubblicata? L'ha fatta uscire col nome di Walkin' Blues.
Conoscevi già il motivo...?
Sissignore...
...prima di ascoltarla su disco?

A questo punto Muddy fece una pausa prima di rispondere, una mossa audace, ma aveva ricevuto dei complimenti, era stato apprezzato, e doveva essere conscio del fatto che la puntina stava ancora incidendo – registrando le sue parole che sarebbero state consegnate ai posteri per l'eternità da quel disco di acetato, e probabilmente voleva che quell'uomo bianco venuto da lontano comprendesse quanto quella musica fosse importante per lui.
Muddy apprezzava il valore, l'impatto della registrazione – quei due uomini, uno a suo agio nei musei di New York e l'altro con le trappole per animali in mezzo ai campi fangosi, erano oggetto di desiderio reciproco; ognuno dei due aiutava l'altro a ottenere il suo scopo.
“Sissignore, continuava Muddy, “Conoscevo quel motivo prima di sentirlo sul disco”. Poi continuò dicendo qualcosa a Lomax a proposito di Son House.
Come è successo che ti è venuto in mente di suonare la chitarra?
Perchè ti sei deciso a farlo?
Amavo la musica, ecco tutto - ho visto suonare Son Sims e il suo gruppo.
Volevo farlo anch'io e ho cercato di fare come loro...
Ricordi qual'è il primo pezzo che hai cercato di imparare?
Il primo pezzo che imparai era...How Long Blues, di Leroy Carr.
L'hai imparato dal disco o vedendo lui che suonava?
L'ho imparato dal disco.
Come hai Fatto? Come hai imparato quella canzone?
Abbiamo ascoltato la canzone, era uscita, e Leroy Carr aveva fatto il disco.
Ti mettevi ad ascoltare il disco, ne suonavi un pezzo per volta e poi cercavi di impararlo?
L'avevo imparato a orecchio e cercavo di suonarla.
Era stato un giorno decisamente fortunato per Work e Lomax – alla prima intervista avevano trovato un uomo in grado non solo di riportarli indietro al mondo di Charlie Patton, a quando il Blues era ancora una massa uniforme e turbinosa sul punto di addensarsi come un tornado sulla giungla del Delta, ma che sapeva anche suonare con uno stile che prefigurava il futuro di quella musica.
Se avessero incontrato per primo Son House, avrebbero percepito il senso del passato e del presente, ma il suo stile aveva già completato la parabola della sua evoluzione e sarebbe rimasto immutato per il resto della sua vita.
In Muddy Waters trovarono il fulcro perfetto, il vivo e palpitante Zeitgeist musicale del Delta del Mississippi.

E come hai imparato a suonare con questa bottiglia?
Questo l'ho copiato da Son House.
E come lo chiami?
Collo di bottiglia – lo chiamo Slide.
Lo chiami Slide...
Sissignore.
E lo infili sul dito mignolo
Sissignore.
E come è accordata la tua chitarra, qual'è il nome di questa accordatura?
Spagnola. (E Muddy pizzica le corde, Re Sol Re Sol Si Re: dal basso in alto, da musicista esperto).
...Bene, puoi suonare quell'altro Blues che avevi accennato poco fa, quello più veloce? Ha la stessa accordatura?
Sissignore.
Quando sono pronto te lo dico.

Lomax tornò alla sua sedia sotto il portico – la tensione, documentata negli appunti di Lomax, era alta tra i due operatori sul campo – a chi toccava condurre l'operazione? - e John Work si andò a mettere nel vano della porta, da dove poteva assistere alla performance di Muddy.
Dato il segnale, sentiamo echeggiare le vigorose, chiassose note di I Be's Troubled (intitolata I've Never Been Satisfied negli appunti di John Work, e in seguito incisa a chicago col titolo I Can't Be Satisfied), con l'azione combinata di Slide e corde pizzicate che per tutta l'introduzione strumentale sembra condurci attraverso i campi come se fossimo seduti su un trattore; L'ascoltatore sente il bisogno di muoversi, non può fare a meno di muoversi.


If I Feel Tomorrow / Like I Feel Today
I'm Gonna Pack My Suitcase / Make My Getaway
I'm Troubled, I'm All Worried In Mind / I Never Been Satisfied
I Just Can't Keep From Crying

(Se domani mi sento / come mi sento oggi
Faccio la valigia / me la batto
Sono inquieto, sono tormentato / non sono mai soddisfatto
Non posso fare a meno di piangere)

Questa canzone è stata perfezionata durante un sabato sera a base di pesce fritto e ha tutti i requisiti per funzionare in un party.
Muddy suona con grande naturalezza e la sua performance doveva risultare piuttosto interessante da guardare, oltreche da ascoltare, a tutto beneficio dei ballerini ormai esausti: La mano destra teneva il ritmo come quella di un batterista, la sinistra percorreva in su e in giù la tastiera, a volte usando lo Slide, a volte premendo i tasti, sempre nel punto giusto, sempre nel modo più appropiato.
La prima strofa lascia aperto il tema della canzone, ma poi il racconto si sviluppa rivelando che a turbare il suo autore non sono esattamente i problemi riguardanti il lavoro nei campi:

I Know Somebody /
Sure Been Talking To You
I Don't Need No Telling Girl /
I Can Watch The Way You Do

(So che qualcuno /
sicuramente ti sta dietro
Non c'è bisogno che tu me lo dica ragazza mia /
Lo capisco dal tuo modo di fare).

L'esecuzione di I Be's Troubled era a malapena terminata, quando John Work cominciò a parlargli da vicino.

Come sei arrivato a sviluppare questo pezzo, dove l'hai sentito per la prima volta?
L'ho fatto io – e una canzone che ho fatto da solo.
Come hai fatto? Raccontaci la storia.

E Andata così:
Stavo camminando per strada, ho sentito un canto religioso, mi è rimasto in mente, ne ho tirato fuori una canzoncina e ho cominciato a suonarla.

Ti capita spesso di fare versi e di cantarli così, mentre sei in giro...
Sissignore, faccio versi abbastanza spesso, e poi li metto insieme.
E poi come ci metti la musica, il motivo?
Dopo che ho sistemato i versi, prendo la chitarra e provo 2 o 3 motivi diversi per veder il migliore, quello che suona meglio.

Poi comincio.... E ci sono molti di questi Blues Rurali Qui nei dintorni?
C'è molta gente qui che apprezza queste canzoni?
Sì la gente ne va matta.
L'intervista di Work veniva interrotta bruscamente da Lomax, forse perchè il disco di acetato stava per giungere alla fine.
Lomax ne prese un'altro (Lasciando un' intera facciata del primo inutilizzata), e Muddy suonò un'altro brano originale, Number One Highway Blues, dedicato alla strada che passava proprio davanti alla porta di casa sua, la spina dorsale del suo universo.
Poi un' altra intervista, che questa volta coinvolgeva anche Son Sims, seguita dai due che eseguivano una loro versione di The Worried Blues, resa popolare nella zona dai Mississippi Sheiks.
In seguito Muddy cantò Corn Song a cappella e poi una versione di Pea Vine Blues di Charlie Patton.
Una volta conclusa la sessione di registrazione, trasformarono il macchinario in una specie di Jukebox, riascoltarono ciò che avevano appena registrato, con Muddy contemporaneamente nei panni del pubblico e dell'attrazione sotto le luci della ribalta. (Quello che ascoltò, era se stesso che cantava).
In seguito caricando il macchinario sull'automobile, Muddy disse a Lomax
che non riusciva a immaginare il proprio futuro in una grande città.
Dal momento che questa prima spedizione sul campo era preparatoria a un'altra più lunga in programma per ottobre, i due probabilmente dissero a Muddy di Attendere il loro ritorno entro un paio di mesi.
La proposta di registrare il gruppo di Muddy al completo probabilmente non ebbe seguito – l'intero incontro era durato circa 7 ore, dal primo approccio all'emporio fino alle luci dei fanalini posteriori della vettura di Lomax riflesse negli occhi di Muddy.
Ma in quel breve lasso di tempo la vita di Muddy era irrevocabilmente cambiata.

Due giorni dopo la partenza di Lomax e Work, Muddy dettò la prima di numerose lettere che avrebbe inviato nel corso di un anno.
Queste lettere venivano dettate a un bracciante semianalfabeta che guadagnava qualche spicciolo come scrivano e lettore di lettere.
Sono tutte scritte su foglietti di carta da 12 cm x 20, tolti con cura da un bloc-notes; nella parte superiore non ci sono segni di strappo.
Ogni volta la matita doveva essere temperata da poco – L'intestazione “Stovall” mostra un tratto incisivo e sottile di grafite.
La scrittura non è allineata lungo righe regolari; nella maggior parte dei casi le frasi vengono interrotte per andare a capo secondo pause arbitrariamente introdotte dallo scrivano.
Quando fu scritta la prima lettera, Lomax si trovava ancora nella regione, la mattina dopo aver registrato Muddy, lui e Work raggiunsero Money, una località del Mississippi circa 90 Km a sud-est, registrarono una funzione religiosa in una chiesa battista, poi rifecero lo stesso percorso e a un tratto deviarono per arrivare in tempo alla messa delle 8:30 della Church Of God In Christ alla Moorhead Plantation, vicino a Lula.
Tutti questi spostamenti in macchina non erano certo l'ideale per quei preziosi dischi di vetro; il secondo registrato da Muddy si ruppe durante il tragitto e l'ultimo ad ascoltarlo e stato proprio Muddy nel 1941.
Il giorno in cui Muddy dettò la sua prima lettera, Work e Lomax stavano intervistando un uomo che era stato alle dipendenze di Jefferson Davis; Il giorno seguente arrivarono fino a Lake Cormorant e incontrarono Son House.


Stovall. Miss.
2 Sett. 1941

Alan Lomard
Spettabile Comp.
Questo è il ragazzo. Che ha
fatto Bur Clover Blues, e
Number One Highway Blues.
E tanti.altri blues
voglio sapere se hanno preso.
Per favore signore se hanno preso
per favore mandatene qualcuno a Clarksdale, missposie, signore
rispondete presto a.
M.C.
Morganfield

“Hanno Preso?”, chiedeva Muddy Waters, usando l'unico linguaggio che conosceva: le sue canzoni erano come semi che attecchiscono nel terreno.

Circa 6 mesi dopo, il 17 marzo 1942, Lomax scrisse a Muddy chiedendogli di firmare un modulo che consentiva alla Library Of Congress di riprodurre copie di Country Blues & I Be's Troubled per inserirli in un album – in cambio, gli sarebbero stati corrisposti 20$.
Lomax scriveva anche: “Penso che l'uscita di questo disco servirà a farvi conoscere in ambienti in cui il vostro talento potrà trovare un riconoscimento più adeguato”.
Muddy avrebbe rivisto Lomax prima di ricevere il suo denaro e i suoi dischi.

Stovall Miss.
29 aprile 1942

Alan Lomax

Mio caro fidato,
certamente uno
ho risposto la vostra lettera
e non ho ricevuto nessuna.risposta.
Da voi.quale è il problema,
ho pensato che io, vi scrivevo ancora
vedere l'avete ricevuta o no.
È tutto. a posto
andare.avanti.e fare.quello
che voi.volete.fare dei dischi.
Scrivetemi e dite.a me.cosa state facendo.
Essere.sicuro
di mandare.a me due dischi,
per favore signore.
Io. aspetto una risposta.tutto
Il tempo da.voi
chiudo.da
M.C. Morganfield

Stovall. Miss.
Rispondere presto

Lomax gli raccomandò di avere pazienza e gli inviò un modulo governativo da firmare.

Stovall Miss.
25 giugno 1942

Caro Alan Lomax
ho pensato di scrivere
a voi per i miei soldi
Io.sto.ancora aspettando
ma non ho nessuna
risposta da.voi tutti.
Avete ricevuto il foglio
che io.riempire scrivete e
fatemi sentere da voi tutti.
Così rispondete presto.
A me dal.vostro.
Sinceramente,

M.C. Kinley Morganfield
Stovall Miss.

Passarono mesi senza una risposta – non è facile individuare il motivo per cui Lomax Ignorasse quelle lettere; i suoi resoconti di quel periodo sono piuttosto autoindulgenti.
Nel 1933, 50 anni dopo le sue spedizioni estive nel Delta e un quarto di secolo dopo la morte di John Work III, Alan Lomax scrisse un libro in cui raccontava le sue esperienze.

La Terra Del Blues ottenne, tra gli altri riconoscimenti, il premio del National Book Critics Circle.
Nel Libro, Lomax nomina John Work una sola volta, in una breve nota di prefazione. (Inoltre non fa menzione della spedizione del 1941, ambientando tutto a partire dal 1942).

Nella terra del Blues, Lomax scrive:
-Cominciai gradualmente a leggere la cultura del Delta come reazione della forte cultura africana a un ambiente sociale nuovo e spesso ostile.
Tornato in America approfondii ulteriormente il mio pensiero.
-Con un gruppo di specialisti, lavorai per alcuni anni a uno studio globale delle relazioni tra stile dell'esecuzioine e cultura attraverso l'esame comparato di preziosi film e registrazioni ruolo essenziale nel processo di sensibilizzazzione del pubblico nei riguardi della bellezza, dell'importanza e del significato della cultura afroamericana.

Senza la sua partecipazione al progetto, la “Scoperta” di Muddy Waters sarebbe rimasta sepolta nei cassetti della Fisk University – tuttavia, in un mondo in cui basta attribuirsi la paternità di un'idea per acquistare autorità, Lomax ha praticamente cancellato la competenza di John Work.
Ma molto più grande della sua confusione sulle date appare il rifiuto di Lomax di riconoscere il contributo altrui, in particolare quello di un afroamericano le cui idee, la cui ricerca e le cui conoscenze sono risultate fondamentali per il conseguimento dei risultati da lui stesso perseguiti.

I Bluesman erano di gran linga più generosi e fluidi nello scambio di ispirazioni e conoscenze artistiche.
Lomax ha registrato la cultura del Blues, ma non ha assorbito lo spirito di collaborazione che fece fiorire quella cultura.

Fine
IV Parte


King David)
18/06/2010
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