Lo strano caso della Signora Whalen

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ljub@
00lunedì 2 gennaio 2006 13:54
Nandor Fodor, celebre psicoanalista ungherese nonchè studioso dei fenomeni poltergeist, indagò nel 1938, su un caso riguardante tali fenomeni,avvenuto nel 1938, in cui era coinvolta una donna, la signora Whalen (pseudonimo), la quale viveva in un villino di Chelsea.

In quel villino, vecchio di trecento anni, per otto mesi si erano sentiti considerevoli colpi alla porta di entrata, tra l'una e le due antimeridiane.

Si udivano rumori come di passi che si avvicinavano, poi il battente dell'uscio "si sollevava" e l'abitazione risuonava di colpi.
Quindi, quel che poteva essere indicato come un "essere invisibile", entrava nel villino e, con andatura strascicante, faceva scomparire improvvisamente varie cose: bottiglie di whisky, barattoli contenenti biscotti, tazze di caffè, sottocoppe e ppiatti con alimenti caldi.
Talvolta riapparivano, talvolta no.
Ancora, le porte si aprivano autonomamente, il denaro spariva da dove era collocato le chiavi uscivano dalle serratura dei cassetti.

La signora Whalen, a quel punto, si assentò dall'abitazione per un mese e mezzo per un'operazione alla tiroide. Quando tornò, i fenomeni ricominciarono.

Una giornalista testimone, che aveva dormito in quella casa, riferì che fino alle cinque e mezza del mattino non era accaduto nulla di anomalo, ma all'improvviso era stata svegliata da quel che pareva un grattare sulla porta principale, come se un grosso animale volesse entrare.
All'interno della casa vi erano anche un gatto e un cane, che in quella circostanza mostrarono un evidente stato di panico.
Un'altra persona, stavolta un uomo, acconsentì a trascorrere la notte nell'abitazione, ma dovette sperimentare gli stessi eventi e notare il medesimo stato di terrore nei due animali.

Entrato in scena, Fodor trovò la signora Whalen tremante, con un colorito malsano, debole, quasi in fin di vita, in condizioni penose.Capì allora che tutti i fenomeni era no legate alla sua persona e al suo passato, nonchè ovviamente alle sfere della sua psiche.


La signora Whalen cominciò ad aprirsi sul suo passato, e con le prime aperture i fenomeni che tanto l'avevano tormentata passarono, anche se gli stati di malessere della donna e sue eventuali amnesie non spiegavano la scomparsa di molti oggetti, poichè parecchi non furono mai ritrovati.


Un paio di sogni dai contenuti marcatamente simbolici fecero capire a Fodo che alcune importanti dinamiche inconsapevoli della signora Whalen riguardavano una figura maschile e anche il problema della procreazione.

Diciotto anni prima, dopo sei mesi di gravidanza, aveva perso il proprio bambino ed era rimasta sterile. Sei anni prima aveva perduto anche il proprio uomo che l'aveva abbandonata.

Fodor pur non potendosi pronunciare ampliamente, interpretò i colpi e i rumori anomali sentiti nella casa come segnali d'allarme intesi a "risvegliarla" al cospetto di una regressione schizofrenica completa, patologia molto molto rilevante.

Con l'avanzare dell'analisi le sue condizioni psicologiche migliorarono. Una serie di ulteriori sogni indicò altresì che stava liberandosi dai sensi di colpa relativi alla perdita del bambino.

La grande battaglia contro le emozioni interiori e gli impulsi inconsci più deleteri ebbero un momento critico quando un incubo la lasciò con un sentimento di frustrazione e la notte seguente, insonne, tornarono a risentirsi i rumori di passi e i colpi.

Ma non cedette alla tensione e mobilitò tutta la sua energia psichica. Poi si addormentò e si svegliò completamente esausta ma con un sentimento di vittoria. Nella cucina, quattro delle tazze già scomparse vennero ritrovate, al loro posto: simboli, per Fodor, della coppa di dolore che la signora Whalen era riuscita finalmente a svuotare.


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