Wanda June Hill incontrò Elvis Presley negli uffici della MGM nel 1963 e instaurarono un rapporto cordiale condito da scherzi.
«In un'occasione, Elvis e i suoi ragazzi stavano giocando negli uffici, correndo dentro e fuori, gridando e sparandosi a vicenda con pistole ad acqua. Elvis entrò di corsa nel suo ufficio, ridacchiando, e si nascose dietro una scrivania, con la pistola pronta a colpire chiunque entrasse. Due minuti dopo, quando nessuno lo fece...
Prese la mira e mi sparò un colpo in faccia. Lo fissai, scioccato, e poi, senza pensare a chi fosse, presi un bicchiere di carta con il ghiaccio sciolto di una Coca Cola e lo lanciai nella sua direzione. Lo colpì in pieno petto e gli schizzò in faccia. La sua espressione sarebbe valsa milioni di dollari su pellicola.
Era stordito e senza parole. Per qualche secondo pensai che mi avrebbe ucciso, mentre la sua espressione passava dallo shock alla sorpresa, poi alla rabbia. Poi si rilassò lentamente e il suo bel viso cominciò a sorridere. Gettò indietro la testa e rise. Poi, spazzolando via il ghiaccio e sollevando lentamente la sua pistola ad acqua, con i piedi divaricati e con lo sguardo più cattivo e letale che abbia mai visto, prese la mira verso il mio cuore e sparò con la sua pistola ad acqua.
Beh, era quasi scarica e il getto d'acqua mi ha quasi gocciolato addosso. Era troppo; cademmo per tutto l'ufficio ridendo. Elvis andò a rifornirsi e io tornai al lavoro, bagnata, ma del tutto sicura che Elvis fosse qualcos'altro, solo che non avevo ancora deciso cosa».
Da "We Remember Elvis", pagina 3.