Ora mi sono accorto di aver postato il mio racconto in modo errato, perciò vi riscrivo.
Questa è la mia prima parte, poi seguiranno le altre appena le giocherò. Qui fa un caldo bestiale perciò invidio El Vise che lunedì va in montagna. Bravo !!!!!!
Ai Baroni Xerse e Virusboy che con i loro AAR mi hanno entusiasmato e convinto a provare anch'io.
Premessa =
cari lettori, non aspettatevi una prosa di quel livello, io sono un infimo servo di lor Signori e incapace di raggiungere le alte vette della loro prosa.
Mi atterrò allo schema e allo stile della "Grande Campagna con Francia : Napoleone a Mosca" del Barone Xerse seguendo la sua traccia nel descrivere la mia avventura in quel di Venezia.
Mitica città, sempre piaciuta, e nella quale provo a ritornare ogni volta che il fato me lo permette.
Versione di EU2 : 1.7 italiana corretta + path italian leaders
Settaggi : come quella suggerita da Mikon Orod per evitare fatti tipo nazione minore che dichiara guerra a quelle maggiori.
1^ parte = situazione iniziale e raggiungimento primi obiettivi nel Mediterraneo 1419-1421
Venezia inizia il suo cammino con 6 province, è alleata con la Bosnia e in guerra con Croazia e Ungheria.
Ha una stabilità di +2, un tesoro con 1500 ducati, un esercito di 15000 uomini al comando del Generale T.d'Este e una marina forte di 40 navi comandate dall'Ammiraglio P.Loredan.
Il Doge T.Mocenigo pone come obiettivi iniziali la resistenza all'aggressione croata-ungherese e una espansione economica nei centri commerciali di Venezia e Genova oltre al naturale rafforzamento delle province, specie quelle più lontane.
Nel marzo del 1419, cerca di rompere l'isolamento diplomatico verso l'Austria, ma ottiene scarsissimi risultati e contemporaneamente invia le sue truppe in Dalmazia ad aspettare l'urto croato. Grazie al suo tesoro arruola bande di mercenari in Istria e nella stessa Dalmazia.
A fine marzo, l'Istria viene attaccata da 37000 soldati nemici e a metè aprile la Dalmazia da 7000. La situazione è difficile ma il nostro T.d'Este , con rapida e brillante manovra, prima batteva, durante la sua marcia di avvicinamento, il nemico in Istria (aiutato in questo da 15000 valorosi mercenari) poi attaccava alle spalle l'esercito croato-ungherese che aveva posto sotto assedio la provincia Dalmata, infliggendo loro una terribile disfatta.
Mentre i resti degli eserciti invasori si ritiravano precipitosamente, il nostro Doge accettava l'invito della nostra alleata Bosnia ed dichiarava guerra a Ragusa prima e successivamente alla Serbia.
Nel luglio del 1419 la Croazia proponeva la pace chiedendo 25 ducati. Nell'accettare siamo consapevole che ora possiamo attaccare liberamente Ragusa avendo le nostre spalle sicure.
Ad Agosto, la nostra flotta sbaraglia quella di Ragusa nel Golfo di Venezia, dove aveva impunemento avanzato, mentre il nostro esercito annienta il nemico alle porte di Ragusa che cinge d'assedio.
Questi dura fino a luglio del 1420 e nell'offrire la pace, annettiamo la provincia.
A fine agosto, mentre infuria la battaglia tra le forze bosniache e quelle serbe, attacchiamo l'indifeso Kossovo e proponiamo la pace alla Serbia che accetta.
Segue un periodo di pace, fino a gennaio 1422 dove, oltre a un matrimonio reale con Bosnia, proponiamo un accordo commerciale con l'Austria che accetta.
Il Doge T. Mocenigo traccia un primo bilancio di questi primi 3 anni nei quali abbiamo acquisito una provincia, resistito all'attacco dei Croati e Ungheresi e istituito ,in tutte le nostre province, un regolare servizio fiscale in modo da far crescere il valore della provincia in tasse e produzione.
La stabilità è +3, l'inflazione al 4,6% mentre il nostro BB risulta essere leggermente incrinato. Il commercio viene incrementato in modo da raggiungere il primato nel centro comerciale veneto, ma deve combattere assiduamente con i mercanti stranieri per poter mantenere una certa supremazie. All'uopo si è scelto di governarlo manualmente.
Il Doge, in questi primi anni, preferisce interessarsi prevalentemente della politica estera, tralasciando volutamente quella interna, giudicando opportuna e idonea al momento storico quella attuata. Per cui avremo una spiccata propensione alla potenza navale, al mercantilismo, alla dottrina difensiva e al decentramento.
La ricerca tecnologica è avviata anch'essa a preferire la nostra marina e il commercio.
Ora il Doge traccia gli obiettivi futuri e chiede di proseguire nella nostra politica di consolidamento del territorio lungo le sponde adriatiche nonchè a cercare di contrastare l'influenza austriaca su Modena e Milano.
Fine 1^ parte
Come va ??
Prego essere gentili...