Le Gole dell'Alcantara sono situate nella Valle dell'Alcantara in Sicilia. Sono delle gole alte fino a 25 metri e larghe nei punti più stretti 2 metri e nei punti più larghi 4-5 metri; il canyon naturale, a differenza di quanto comunemente si pensa, non è stato scavato nel corso di migliaia di anni dall'acqua.
L'ipotesi più accreditata è legata ad un evento sismico che, con un movimento sussultorio fece letteralmente spaccare in due una vecchia colata lavica (attribuita all'Etna), consentendo all'acqua del fiume di insinuarsi al suo interno. Questo fatto è evidenziato dal fatto che la struttura delle pareti (simile in alcuni punti a "cataste di legna" ed in altri a "colonne d'organo") è intatta e spigolosa.
Il fiume Alcantara scorre tra pietra lavica che forma il suo alveo caratteristico. Vicino a Francavilla di Sicilia sul territorio di Motta Camastra in località Fondaco Motta si trova la gola più imponente e famosa dell'Alcantara, lunga per più di 6 km ma percorribile in modo agevole per i primi 3.
La particolarità di questa gola consiste nella struttura delle pareti, create da una colata di lava basaltica (povera di silicio ma ricca di ferro, magnesio e calcio). La lava si è poi raffredata lentamente, permettendo di creare forme prismatiche pentagonali ed esagonali, che richiamano la struttura molecolare dei materiali che la costituiscono.
Accessi
Da Messina percorrere la SS n.114 (che va fino a Catania), deviare presso Giardini Naxos verso la SS n.185, direzione Francavilla di Sicilia e dopo dodici chilometri si raggiungono le Gole dell'Alcàntara. Via Autostrada da Messina: imboccare l' Autostrada A18 in direzione Catania ed uscire a Giardini Naxos. Da Catania: imboccare l' Autostrada A18 in direzione Messina ed uscire a Giardini Naxos. Dall'uscita dell'autostrada proseguire per dodici chilometri in direzione di Francavilla di Sicilia.
LE GOLE
La discesa a piedi permette di avere una bella vista d'insieme della parte iniziale delle gole. Arrivati al letto del fiume le pareti, alte più di 50 m.stringono in mezzo una lingua d'acqua e si presentano in tutta la loro ambigua bellezza: nere strutture geometriche che si ergono una di fronte all'altra e si rincorrono verso il cielo. Le linee si intersecano, formando prismi pentagonali e esagonali o figure irregolari che giocano con la luce disegnando forme mostruose o leggiadre. I contrasti sono forti e sembrano rafforzarsi
man mano che si penetra all'interno, quando non restano che tre elementi: la roccia, l'acqua, il cielo. Ed il sole, a disegnare i contorni tra il nero delle parti in ombra e quelle chiare, illuminate, ed a rifrangere in mille piccoli specchi le gocce delle cascatelle che a tratti scendono lungo le pareti.