Esamininiamo la SCRITTURA DEL GIORNO COME SI DEVE -Dal 18 al 24 gennaio 2010

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axlrose24
00lunedì 18 gennaio 2010 19:33
Usando il nostro cervello senza fare i pappagalli
Lunedì 18 gennaio 2010

Se qualcuno di voi manca di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti. — Giac. 1:5.


AXL ROSE [SM=x1839779]
operman
00martedì 19 gennaio 2010 18:46
Re: Usando il nostro cervello senza fare i pappagalli
axlrose24, 18/01/2010 19.33:

Lunedì 18 gennaio 2010

Se qualcuno di voi manca di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti. — Giac. 1:5.


AXL ROSE [SM=x1839779]




Usando il nostro cervello senza fare i pappagalli

Chiediamo scusa, ma Lunedi 18 il cervello di AXL era occupato a fare altro.
Si rimane in attesa nei giorni avvenire.
[SM=x1839782] [SM=x1839782] [SM=x1839782]
operman
00martedì 19 gennaio 2010 18:47
Martedì 19 gennaio 2010

Ti devi levare davanti ai capelli grigi, e devi mostrare considerazione per la persona del vecchio, e devi aver timore del tuo Dio. — Lev. 19:32.
operman
00martedì 19 gennaio 2010 18:50
Re:
operman, 19/01/2010 18.47:



Martedì 19 gennaio 2010

Ti devi levare davanti ai capelli grigi, e devi mostrare considerazione per la persona del vecchio, e devi aver timore del tuo Dio. — Lev. 19:32.



In attesa del cervello di AXL, accontentiamoci di quello degli altri.

Forse conoscete alcuni anziani servitori di Dio che hanno predicato con zelo la buona notizia per decenni e il cui esempio ha aiutato i più giovani a dare un preciso indirizzo alla propria vita. Alcuni conservi d’età avanzata hanno portato grandi carichi di responsabilità e hanno sopportato la persecuzione per amore della buona notizia. Geova e “lo schiavo fedele e discreto” apprezzano molto tutto ciò che questi fratelli hanno fatto e continuano a fare per l’opera del Regno. (Matt. 24:45) Queste persone anziane fedeli meritano la gratitudine e il rispetto degli altri servitori di Geova Dio. Infatti, la Legge che Dio diede tramite Mosè mette in relazione la considerazione e il rispetto per le persone anziane con il timore di Geova. Dobbiamo pregare regolarmente per questi cristiani fedeli e ringraziare Dio per le loro amorevoli fatiche. L’apostolo Paolo pregava per i suoi amati conservi, giovani e vecchi. — 1 Tess. 1:2, 3.

Come non essere daccordo con questa esortazione: rispetto e gratitudine per le persone anziane e per la loro fedeltà a Geova.
axlrose24
00mercoledì 20 gennaio 2010 19:28

Mercoledì 20 gennaio 2010

Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi. — 2 Cor. 4:7



PS: Mi raccomando RITA 86 , fallo spesso questo giochetto di inserire il messaggio nella SCRITTURA DEL GIORNO come ti e'stato indicato che qui in redazione ci stiamo scompisciando dalle risate.Sempre che tu non sia RITO o BARNABIX col reggiseno![SM=g1907003]


AXL ROSE
axlrose24
00mercoledì 20 gennaio 2010 19:46
COMMENTO DI AXL ROSE

Mercoledì 20 gennaio 2010

Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi. — 2 Cor. 4:7



Questa scrittura parla in maniera inequivocabile dei Fratelli che si trovano in una situazione di salute grave a tal punto di aver bisogno della trasfusione di sangue per sopravvivere. Si riferisce in maniera inequivocabile anche a chi per un semplice cancro al polmone si scoraggia e diminuisce le sue ore di servizio.

Il commento ufficiale dice testualmente: "Avvalendoci di questo aiuto, possiamo evitare che la malattia controlli a tal punto la nostra vita da farci perdere di vista le cose spirituali."

Quindi se abbiamo una malattia incurabile dobbiamo evitare che questi controlli la nostra vita a tal punto di perdere le adunanze !E che cavolo! La Bibbia ci dice che abbiamo l'aiuto della Potenza di Dio e poi ci confondiamo se abbiamo un carcinoma all'intestino a tal punto di scoraggiarci e non andare piu'in servizio a predicare come prima!

Incredibile ma vero! Non si riesce piu' a porsi un limite alle fesseries!

PS: Alla lista dei pagliacci che accolgono le email per commentare la SCRITTURA DEL GIORNO nel forum HARD ,degli SPOGLIATI per capirci, si e' aggiunto l'ADMINTDG2. A questo punto e' ufficiale,sono SCARSI .

AXL ROSE
operman
00mercoledì 20 gennaio 2010 22:13
Re:
axlrose24, 20/01/2010 19.28:


Mercoledì 20 gennaio 2010

Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi. — 2 Cor. 4:7




La fede mi ha aiutato ad affrontare le disgrazie

NARRATO DA SOLEDAD CASTILLO

Più volte nella mia vita ho rischiato di essere sopraffatta dalla solitudine, ma ne sono venuta fuori. Quando avevo 34 anni persi il mio caro marito. Sei anni più tardi morì mio padre. Otto mesi dopo la morte di papà, appresi che il mio unico figlio era affetto da una malattia incurabile.
MI CHIAMO Soledad, che significa “solitudine”. Anche se può sembrare strano, non mi sono mai sentita completamente sola. Quando ho affrontato delle disgrazie, avevo la certezza che Geova era con me, mi prendeva per mano e mi aiutava a non avere timore. (Isaia 41:13) Lasciate che vi spieghi come ho fatto a continuare a vivere nonostante le mie terribili disgrazie e come queste mi hanno avvicinato ancora di più a Geova.

Una vita felice senza grandi problemi

Sono nata a Barcellona, in Spagna, il 3 maggio 1961, e sono figlia unica. Quando avevo nove anni mia madre, che si chiama anche lei Soledad, conobbe la verità della Parola di Dio. Si era posta molte domande di natura religiosa, ma nella sua chiesa non aveva trovato risposte soddisfacenti. Un giorno due testimoni di Geova le fecero visita e risposero a tutte le sue domande per mezzo delle Scritture. Accettò con entusiasmo uno studio biblico.

Nel giro di breve tempo mia madre divenne una testimone di Geova battezzata, e pochi anni dopo mio padre José fece altrettanto. Ben presto Eliana, la Testimone che studiava la Bibbia con mia madre, notò il vivo interesse che avevo per la Parola di Dio. Anche se ero solo una ragazzina, consigliò che studiassi personalmente la Bibbia. Grazie al suo aiuto e all’incoraggiamento di mia madre, a 13 anni mi battezzai.

Quando ero adolescente mi rivolgevo spesso a Geova in preghiera, specialmente se dovevo prendere decisioni. Sinceramente non ho avuto grandi problemi durante l’adolescenza. Nella congregazione avevo tanti amici ed ero molto legata ai miei genitori. Nel 1982 sposai Felipe, un Testimone che aveva mete spirituali simili alle mie.

Cresciamo nostro figlio insegnandogli ad amare Geova

Cinque anni dopo nacque un bel bambino che chiamammo Saúl. Eravamo felicissimi! Speravamo tanto che Saúl crescesse sano ed equilibrato e che imparasse ad amare Dio. Io e Felipe passavamo molto tempo con lui, gli parlavamo sempre di Geova, mangiavamo insieme, andavamo insieme al parco e giocavamo con lui. A Saúl piaceva tantissimo andare con il papà a parlare ad altri delle verità della Bibbia; Felipe lo fece partecipare al ministero fin dalla tenera età insegnandogli a suonare i campanelli e a offrire volantini alle persone.

L’amore e l’educazione che davamo a Saúl produssero un buon effetto su di lui. All’età di sei anni predicava regolarmente insieme a noi. Amava ascoltare i racconti biblici e gli piaceva molto lo studio della Bibbia che facevamo come famiglia. Appena iniziò la scuola cominciò a prendere le sue piccole decisioni basate sulla conoscenza che aveva della Bibbia.

Tuttavia, quando Saúl aveva sette anni, la nostra vita familiare cambiò drasticamente. Felipe contrasse un’infezione virale ai polmoni. Per 11 mesi lottò contro la malattia, che gli impediva di lavorare e spesso lo costringeva a letto. Morì all’età di 36 anni.
Quando ripenso a quell’anno difficile mi vengono ancora le lacrime. Vedevo mio marito perdere gradualmente la battaglia contro la malattia, e non potevo farci nulla. Malgrado tutto, cercavo di incoraggiare Felipe anche se, dentro di me, sentivo che ogni mia speranza e ogni progetto stavano andando in frantumi. Gli leggevo articoli scritturali e questi ci rafforzavano nei periodi in cui non riuscivamo a frequentare le adunanze cristiane. Quando morì provai un indicibile senso di vuoto.

Ma Geova mi sostenne. Gli chiedevo continuamente di darmi il suo spirito. Lo ringraziavo per gli anni felici che io e Felipe avevamo passato insieme e per la speranza di rivederlo quando sarà risuscitato. Chiedevo a Dio di aiutarmi a essere felice delle cose che io e mio marito avevamo fatto insieme e di darmi la sapienza per crescere nostro figlio come un vero cristiano. Pur soffrendo molto, mi sentivo confortata.

I miei genitori e i componenti della congregazione mi sostennero moltissimo. Ma ora toccava a me prendere l’iniziativa di studiare la Bibbia con Saúl per insegnargli a servire Geova. Un mio ex datore di lavoro mi offrì un posto come impiegata, ma io preferivo fare le pulizie in modo da avere più tempo da dedicare a Saúl e stare con lui quando tornava da scuola.

C’era un versetto in particolare che mi ricordava l’importanza di educare Saúl nelle vie di Dio: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà”. (Proverbi 22:6) Questo versetto mi dava la speranza che se avessi fatto il possibile per insegnare valori spirituali a mio figlio, Geova avrebbe benedetto i miei sforzi. Per riuscirci dovetti fare dei sacrifici in senso economico, ma ritenevo necessario passare del tempo con mio figlio, e questo per me valeva di più di qualsiasi vantaggio materiale.

Quando Saúl aveva 14 anni, morì mio padre. Saúl ne fu letteralmente sconvolto perché la morte del nonno gli fece rivivere l’enorme dolore che aveva provato con la perdita del padre. Anche mio padre era stato un vero esempio di amore per Geova. Dopo la morte del nonno, Saúl decise che si sarebbe preso cura lui di me e della nonna, visto che era rimasto l’unico “uomo” di casa.

La lotta contro la leucemia

Otto mesi dopo la morte di mio padre, il nostro medico di famiglia mi disse di portare Saúl in ospedale dato che era sempre esausto. Dopo vari accertamenti, i medici mi comunicarono che Saúl aveva la leucemia.
Nei due anni e mezzo che seguirono, Saúl entrò e uscì dall’ospedale combattendo sia con la malattia che con la chemioterapia somministratagli dai medici nel tentativo di contrastare il male. Il primo ciclo di terapia, che durò sei mesi, portò a una remissione della malattia. Ma dopo 18 mesi ci fu una recidiva e Saúl fu sottoposto a un altro ciclo più breve di chemioterapia che lo indebolì gravemente. La malattia regredì solo per un breve periodo, ma Saúl non era in grado di affrontare un terzo ciclo chemioterapico. Aveva dedicato la sua vita a Dio ed espresso il desiderio di battezzarsi come testimone di Geova, ma morì poco dopo aver compiuto 17 anni.

Spesso i medici raccomandano la terapia trasfusionale per mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia. Ovviamente le trasfusioni non guariscono la malattia. Quando i medici diagnosticarono la leucemia, io e Saúl mettemmo subito in chiaro che non avremmo accettato le trasfusioni perché volevamo ubbidire alla legge di Dio di “astenersi . . . dal sangue”. (Atti 15:19, 20) Più di una volta, in mia assenza, Saúl dovette convincere i medici che si trattava di una sua decisione.
Alla fine i medici giunsero alla conclusione che Saúl era un minore maturo, perfettamente consapevole della natura della sua malattia. Acconsentirono a rispettare la nostra posizione e a sottoporre Saúl a terapie che non prevedono l’uso del sangue, anche se non smisero di fare pressioni su di noi per farci cambiare idea. Quando sentivo Saúl spiegare ai medici la sua posizione mi sentivo orgogliosa di lui. Era chiaro che aveva stretto un’intima relazione con Geova.

L’estate in cui apprendemmo che Saúl aveva la leucemia, all’assemblea di distretto che si tenne a Barcellona fu presentato il libro Accostiamoci a Geova. Quel libro straordinario si dimostrò un’ancora che ci permise di rimanere saldi di fronte al burrascoso e incerto futuro che ci attendeva. Lo leggevamo insieme nelle lunghe ore che passavamo in ospedale. Spesso, durante i molti momenti difficili che affrontammo in seguito, ne ricordavamo il contenuto. La scrittura di Isaia 41:13, riportata nella prefazione del libro, assunse per noi un significato particolare. Il versetto dice: “Io, Geova tuo Dio, afferro la tua destra, Colui che ti dice: ‘Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò’”.

La fede di Saúl ha lasciato il segno

La maturità e l’ottimismo di Saúl commossero medici e infermieri dell’ospedale Vall d’Hebrón. L’intera équipe sanitaria si affezionò a lui. Da allora, il primario di ematologia ha avuto in cura altri bambini leucemici figli di Testimoni e li ha trattati con grande rispetto e dignità. Conserva il ricordo della ferma decisione di Saúl di attenersi alle sue convinzioni, del suo coraggio di fronte alla morte e del suo ottimismo. Gli infermieri dissero a Saúl che era il miglior paziente che avevano mai avuto nel reparto. Non si era mai lamentato, raccontarono, e non aveva mai perso il senso dell’umorismo, nemmeno quando stava per morire.

Una psicologa mi disse che molti giovani che affrontano lo stadio terminale di una malattia a quell’età tendono a ribellarsi ai medici e ai genitori a causa del disagio e della frustrazione. Aveva notato con stupore che questo non era successo a Saúl, che era rimasto calmo e positivo. Questo permise a me e a Saúl di parlarle della nostra fede.
Ricordo anche che Saúl aiutò indirettamente un Testimone della nostra congregazione. Questi soffriva di depressione da circa sei anni e i farmaci non avevano migliorato la sua condizione. In diverse occasioni passò la notte in ospedale per assistere Saúl. Mi disse che l’atteggiamento con cui Saúl affrontava la leucemia lo aveva colpito profondamente. Aveva notato che, malgrado il suo stato di prostrazione, cercava di incoraggiare tutti quelli che andavano a trovarlo. “L’esempio di Saúl mi ha dato il coraggio di combattere la depressione”, disse.

Sono passati tre anni dalla morte di Saúl. Il dolore ovviamente non è sparito. Io non sono forte, ma Dio mi ha infuso “la potenza oltre ciò che è normale”. (2 Corinti 4:7)

Ho imparato che anche le esperienze più difficili e dolorose possono avere qualche lato positivo. Affrontare la morte di mio marito, di mio padre e di mio figlio mi ha aiutato a diventare più altruista e più comprensiva verso chi soffre. Soprattutto mi ha avvicinato ancora di più a Geova. Posso affrontare il futuro senza timore perché il mio Padre celeste mi aiuta e mi tiene ancora per mano.

TG 1/10/2008
alfa93
00mercoledì 20 gennaio 2010 22:33
Mercoledì 20 gennaio 2010

Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi. — 2 Cor. 4:7





[SM=x1839779]

alfa
alfa93
00giovedì 21 gennaio 2010 20:18
Giovedì 21 gennaio 2010

Sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male. — Gen. 3:5.



[SM=x1839779]
alfa93
00giovedì 21 gennaio 2010 20:25
Certo, lo avete fatto dopo avervi mandato un email, che però non avete ricevuto, in cui vi esortavo a commentare la Scrittura.


soperman minaccia gli utenti affinche' gli rispondono alla scrittura del giorno!!! [SM=x1839782]

Ancora non ha capito che questo copia incolla non funziona ,forse se fai quello dei racconti bibblici qualche fratello scarso risponde!!!
[SM=g1907003]

alfa
operman
00venerdì 22 gennaio 2010 18:31
Re:
alfa93, 21/01/2010 20.25:



soperman minaccia gli utenti affinche' gli rispondono alla scrittura del giorno!!! [SM=x1839782]

Ancora non ha capito che questo copia incolla non funziona ,forse se fai quello dei racconti bibblici qualche fratello scarso risponde!!! [SM=g1907003]

alfa




Per quanto tu possa impegnarti, rimani la brutta copia di AXL.
Lascia perdere il forum TDG che rischi di non capirci niente come hai dimostrato con la stupidaggine scritta sopra.

AXL DOVE SEI?
alfa93
00venerdì 22 gennaio 2010 19:25
Re: Re:
operman, 22/01/2010 18.31:




Per quanto tu possa impegnarti, rimani la brutta copia di AXL.
Lascia perdere il forum TDG che rischi di non capirci niente come hai dimostrato con la stupidaggine scritta sopra.

AXL DOVE SEI?




Caro soperman io sono molto orgoglioso di essere la brutta copia di axl !!! [SM=g1908955]

tu invece sei il fratello scarso e la brutta copia di barnabino! [SM=x1839782] [SM=x1839782] [SM=x1839782]


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