Elogio di Cesare (lezione di comunicativa) !!

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Mauriziettaxx
00sabato 22 luglio 2023 11:30
Ascoltatemi amici, Io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo. Il male che l’uomo fa vive oltre di lui.

Il bene sovente, rimane sepolto con le sue ossa… e sia così di Cesare.

Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso. Grave colpa se ciò fosse vero e Cesare con grave pena l’avrebbe scontata.

Ora io con il consenso di Bruto e degli altri, poiché Bruto è uomo d’onore, e anche gli altri, tutti, tutti uomini d’onore…

Io vengo a parlarvi di Cesare morto. Era mio amico. Fedele giusto con me… anche se Bruto afferma che era ambizioso e Bruto è uomo d’onore.

Si è vero. Sul pianto dei miseri Cesare lacrimava. Un ambizioso dovrebbe avere scorza più dura di questa.

E tuttavia sostiene Bruto che egli era ambizioso e Bruto è uomo d’onore.


Tutti voi amaste Cesare un tempo, non senza causa. Quale causa vi vieta oggi di piangerlo? Perché o Senno fuggi dagli uomini per rifugiarti tra le belve brute.

No, no. Non farò loro un tal torto. Oh… preferirei farlo a me stesso, a questo morto, a voi, piuttosto che a uomini d’onore quali essi sono.

E tuttavia io ho con me trovata nei suoi scaffali una pergamena con il sigillo di Cesare, il suo testamento.

Ebbene se il popolo conoscesse questo testamento il popolo si getterebbe sulle ferite di Cesare per baciarle, per intingere i drappi nel suo sacro sangue, no…

No, amici no, voi non siete pietra né legno, ma uomini. Meglio per voi ignorare, ignorare… che Cesare vi aveva fatto suoi eredi.

Perché che cosa accadrebbe se voi lo sapeste? Dovrei… dovrei dunque tradire gli uomini d’onore che hanno pugnalato Cesare?

E allora qui tutti intorno a questo morto e se avete lacrime preparatevi a versarle.


No… no, amici no, dolci amici… Buoni amici… Nooo… non fate che sia io a sollevarvi in questa tempesta di ribellione.
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00sabato 22 luglio 2023 11:47
A me piace il seguente testo tratto da:

“IL MONOLOGO DI MARCO ANTONIO DA “GIULIO CESARE” DI W. SHAKESPEARE”

Atto Terzo – Scena Seconda

“Nobili romani! Amici, concittadini romani!

Prestatemi orecchio. Sono venuto a seppellire Cesare, non a farne l’elogio. Il male che un uomo fa, gli sopravvive, il bene, spesso,  resta sepolto con le sue ossa. E così sia di Cesare.

Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso: se era, ebbe grave colpa; e Cesare l’ha gravemente scontata.

Qui, col beneplacito di Bruto e degli altri – che Bruto è un uomo d’onore, e anche gli altri, tutti uomini d’onore – sono venuto a parlare al funerale di Cesare.

Fu un mio amico, leale e giusto con me. Ma Bruto dice che era ambizioso: e Bruto è uomo d’onore.

Egli portò un gran numero di prigionieri in Patria, a Roma, che empirono col prezzo del riscatto le casse dell’erario; fu questa, forse, in Cesare ambizione?

Quando vedeva piangere un pezzente, Cesare lacrimava: sembrerebbe, l’ambizione, di ben più dura scorza.
Ma Bruto dice – e Bruto è uomo d’onore – che era ambizioso.

Tutti vedeste come per i Lupercali tre volte gli offersi la corona di re ed egli per tre volte la respinse: è ambizione questa?
Eppure Bruto dice  che Cesare era ambizioso, e Bruto è, lo sappiamo, un uomo d’onore.

Non parlo io già per contestare quello che Bruto ha detto; sono qui per dire soltanto quello che so.

Tutti lo amaste un tempo;
e non senza motivo.
Quale motivo vi impedisce oggi di piangerlo?

O senno, tu sei fuggito tra le bestie brute e gli uomini hanno perduto il bene dell’intelletto!

Scusate, il mio cuore è lì, con Cesare, in quella salma; devo interrompermi finché non sia tornato in me.”
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