Concetto di fede

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RikkuFFX
00sabato 30 aprile 2005 17:22
Questo topic è rivolto principalmente a coloro che credono in Dio, ma ovviamente mi farebbe piacere sentire ogni punto di vista.

Io personalmente non credo in alcun Dio. Come "strumento" preferisco usare la mia ragione e le mie esperienze di vita (ovvero, imparo da tutto quello che mi accade e tutto quello che studio, filtrandolo poi attraverso la ragione)

Molti dicono che "Dio è qualcosa in cui devi credere e basta, te lo devi sentire"
Io sinceramente...non concepisco molto il concetto di "fede" :P

Comunque rispetto tutte le religioni e culture e sono anche molto incuriosita da esse.
rinata4
00sabato 30 aprile 2005 17:46
Re:

Scritto da: RikkuFFX 30/04/2005 17.22
Questo topic è rivolto principalmente a coloro che credono in Dio, ma ovviamente mi farebbe piacere sentire ogni punto di vista.

Io personalmente non credo in alcun Dio. Come "strumento" preferisco usare la mia ragione e le mie esperienze di vita (ovvero, imparo da tutto quello che mi accade e tutto quello che studio, filtrandolo poi attraverso la ragione)

Molti dicono che "Dio è qualcosa in cui devi credere e basta, te lo devi sentire"
Io sinceramente...non concepisco molto il concetto di "fede" :P

Comunque rispetto tutte le religioni e culture e sono anche molto incuriosita da esse.



Come te non sono credente...ma lo ero fino a quando poi per svariate ragioni ho capito (tardi, ma meglio tardi che mai) che dovevo usare la mia testa ...come te adesso non concepisco più il concetto di fede...credere in qualcosa benchè non si vede adesso lo trovo stupido e assurdo, mia opinione per quello che riguarda la mia esistenza...non giudico nè derido chi è credente ci tengo a precisarlo.
Fabiosofo
00sabato 30 aprile 2005 19:09
Fede
Il problema è che le due cose(Fede e Ragione) non sono totalmente in antitesi. Per quanto riguarda una "definizione" di Fede,è presto detto,e lo dice il termine stesso:la Fede è essenzialmente fiducia(in qualcosa che trascende l'uomo).
La mia posizione è un pò complessa e articolata,e potrebbe sembrare auto-contraddittoria e paradossale,ma è in fase di sviluppo,comunque. La Ragione deve secondo me svolgere queste "funzioni":A)mettere in discussione le credenze B)è utile per comprendere quelli che san Tommaso definiva i "preambola fidei",i presupposti filosofici della Fede. Perchè la Fede è essenzialmente un passo,un salto logico che va oltre la Ragione. Ma secondo me sta qui la "questione". Questo passo non vuol dire mettere da parte la Ragione. (figurati se un aspirante filosofo non si vuol servire della dea ragione).Insomma la Ragione va intesa come strumento critico e decostruzionista da un lato,ma dopo questa fase a mio avviso ci dev'essere una riflessione sui valori che ti permette di comprendere i preambola fidei già citati(per esempio l'idea che debba esserci una giustizia sovraumana,che ci sia un'anima immortale e immateriale etc)
Ragione e Fede sono come le 2 ali che ci permettono di volare(o se vuoi,logos e fides).Ciò nonostante distinguo comunque Fede e Ragione,intendendo la prima come adesione a una potenza trascendente,e la seconda come strumento critico e insieme presupposto della dimensione fideistica. Altra questione è il dubitare della Fede attraverso la Ragione. Anche qui distinguo due fasi. Una Fede che mette continuamente in discussione se stessa è meno fanatica,sì,ma non è incondizionata. Credo che una vera Fede sia una Fede appunto incondizionata,senza bisogno di riflessione. Il problema è che secondo me l'uomo di Fede,o almeno io mi ritrovo in questa posizione,sta sempre al limite tra una fede incondizionata e una Fede dubbiosa che attinge alla Ragione. Impossibile mettere insieme San Tommaso e Alberto magno,il 1° sostenitore di Ragione e Fede unite,il secondo distinzionista?Forse sì,ma la mia posizione è diversa.Il mio è un Razionalismo Fideistico,lo so,sembra un paradosso,ma è un pensiero ancora in fase di sviluppo.
Venetus
00sabato 30 aprile 2005 19:11
Re:
Nel Cristianesimo e nelle religioni monoteistiche in genere, la fede è un "dono di Dio", che scaturisce dalla conoscenza dell’insegnamento delle Sacre Scritture.
Per me la fede non nasce da un insegnamento, ma dal sentirsi legati ad una tradizione e da una sorta di "esperienza interiore".
°oOSeraphOo°
00sabato 30 aprile 2005 20:57
Io lo ho già dato il concetto di fede per il cristanesimo:

Poi disse loro: << Andate nel mondo intero e predicate l' evangelo a tutta la creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato...>>
Mc 16,15

tralasciando il fatto del battesimo che ha un valore del tutto simbolico se seguissimo la terminologia che fede è un' abbandono nessun agnostico si salverebbe, ma il papa ha detto che la fede non è indispensabile per andare in paradiso, allora chi ha ragione il papa o il vangelo? altra cosa se noi prendiamo sempre in considerazione lo zingarelli, e se io dicessi che cristo ha ragione, come il filisteo che pregava evidentemente sarei stato premiato, invece gesù dice che lui è solo un esibizionista, ma faceva tutto quello che chiedeva secondo lo zingarelli, cioè credere. dove stà la magagna? se ci si ragiona si evince che gesù non intendeva usare le parole con il significato atuale ma usa le parole con un campo diverso, infatti se noi prendiamo anche in considerazione la parte pratica della fede il discorso fila, cioè oltre a credere è richiesta la pratica, cioè la carità il perdono e l' umiltà.


cavolo al prossimo che mi dice che gli atei non lo fanno per l' onore lo picchio. ennesimo post, un ateo che è ateo per onore, l' umiltà è passata, non è più un valore.
ti dico una cosa: non si è cristiani per sentito dire o per nascita, forse i vecchi e gli stupidi ma ci sono molte persone che diventano cristiane ragionando, cristiano non significa chi si abbandona a dio, significa avere alcuni valori e alcune speranze.
Cmq la spiegazione di fede te la ho data, infatti se sarai una brava persna sarai un metà cristiano ^^ non si scappa dalla CC!!![SM=g27828]
rinata4
00sabato 30 aprile 2005 21:10
Re:

Scritto da: °oOSeraphOo° 30/04/2005 20.57
Io lo ho già dato il concetto di fede per il cristanesimo:

Poi disse loro: << Andate nel mondo intero e predicate l' evangelo a tutta la creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato...>>
Mc 16,15

tralasciando il fatto del battesimo che ha un valore del tutto simbolico se seguissimo la terminologia che fede è un' abbandono nessun agnostico si salverebbe, ma il papa ha detto che la fede non è indispensabile per andare in paradiso, allora chi ha ragione il papa o il vangelo? altra cosa se noi prendiamo sempre in considerazione lo zingarelli, e se io dicessi che cristo ha ragione, come il filisteo che pregava evidentemente sarei stato premiato, invece gesù dice che lui è solo un esibizionista, ma faceva tutto quello che chiedeva secondo lo zingarelli, cioè credere. dove stà la magagna? se ci si ragiona si evince che gesù non intendeva usare le parole con il significato atuale ma usa le parole con un campo diverso, infatti se noi prendiamo anche in considerazione la parte pratica della fede il discorso fila, cioè oltre a credere è richiesta la pratica, cioè la carità il perdono e l' umiltà.


cavolo al prossimo che mi dice che gli atei non lo fanno per l' onore lo picchio. ennesimo post, un ateo che è ateo per onore, l' umiltà è passata, non è più un valore.
ti dico una cosa: non si è cristiani per sentito dire o per nascita, forse i vecchi e gli stupidi ma ci sono molte persone che diventano cristiane ragionando, cristiano non significa chi si abbandona a dio, significa avere alcuni valori e alcune speranze.
Cmq la spiegazione di fede te la ho data, infatti se sarai una brava persna sarai un metà cristiano ^^ non si scappa dalla CC!!![SM=g27828]





Per te solo i cristiani hanno dei valori?
Solo i cristiani sono brave persone?

[Modificato da rinata4 30/04/2005 21.11]

°oOSeraphOo°
00sabato 30 aprile 2005 21:24
abè no io intendevo che in fondo un pò tutti possono avere la seconda vita di gesù
Venetus
00sabato 30 aprile 2005 21:38
Re:

Scritto da: °oOSeraphOo° 30/04/2005 20.57
cavolo al prossimo che mi dice che gli atei non lo fanno per l' onore lo picchio.



Gli atei non lo fanno per onore! [SM=g27817] [SM=g27828]
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 00:43
Re: Fede

Scritto da: Fabiosofo 30/04/2005 19.09
Il problema è che le due cose(Fede e Ragione) non sono totalmente in antitesi. Per quanto riguarda una "definizione" di Fede,è presto detto,e lo dice il termine stesso:la Fede è essenzialmente fiducia(in qualcosa che trascende l'uomo).
La mia posizione è un pò complessa e articolata,e potrebbe sembrare auto-contraddittoria e paradossale,ma è in fase di sviluppo,comunque. La Ragione deve secondo me svolgere queste "funzioni":A)mettere in discussione le credenze B)è utile per comprendere quelli che san Tommaso definiva i "preambola fidei",i presupposti filosofici della Fede. Perchè la Fede è essenzialmente un passo,un salto logico che va oltre la Ragione. Ma secondo me sta qui la "questione". Questo passo non vuol dire mettere da parte la Ragione. (figurati se un aspirante filosofo non si vuol servire della dea ragione).Insomma la Ragione va intesa come strumento critico e decostruzionista da un lato,ma dopo questa fase a mio avviso ci dev'essere una riflessione sui valori che ti permette di comprendere i preambola fidei già citati(per esempio l'idea che debba esserci una giustizia sovraumana,che ci sia un'anima immortale e immateriale etc)
Ragione e Fede sono come le 2 ali che ci permettono di volare(o se vuoi,logos e fides).Ciò nonostante distinguo comunque Fede e Ragione,intendendo la prima come adesione a una potenza trascendente,e la seconda come strumento critico e insieme presupposto della dimensione fideistica. Altra questione è il dubitare della Fede attraverso la Ragione. Anche qui distinguo due fasi. Una Fede che mette continuamente in discussione se stessa è meno fanatica,sì,ma non è incondizionata. Credo che una vera Fede sia una Fede appunto incondizionata,senza bisogno di riflessione. Il problema è che secondo me l'uomo di Fede,o almeno io mi ritrovo in questa posizione,sta sempre al limite tra una fede incondizionata e una Fede dubbiosa che attinge alla Ragione. Impossibile mettere insieme San Tommaso e Alberto magno,il 1° sostenitore di Ragione e Fede unite,il secondo distinzionista?Forse sì,ma la mia posizione è diversa.Il mio è un Razionalismo Fideistico,lo so,sembra un paradosso,ma è un pensiero ancora in fase di sviluppo.



Salto logico?
Hmm...una cosa simile ricordo che l'ho giò sentita. Che praticamente la concezione del divino sarebbe qualcosa a cui tu "arrivi così", qualcosa che ad un certo punto "ti viene spontaneo comprendere" (non so se mi sono espressa nel modo più appropriato).
Però...non lo condivido molto. Sono abbastanza diffidente nei confronti di questo. Infatti alla fine finisco sempre per filtare tutto attraverso la ragione. Non ho la certezza di un' anima immortale come allo stesso tempo non posso avere la certezza che dopo la morte sia tutto finito. La ragione in questo caso mi dice solo che non si possono avere certezze. Ho poca fiducia in ciò che non è dettato dalla ragione. Infatti non condivido molto il concetto di "fede incondizionata e senza riflessione". Mi sembra impossibile non essere spinti prima o poi a riflettere su un determinato concetto. Non si può allora "schiacciare" la ragione, nel momento in cui inizia a manifestrasi e a far sentire la propria voce, dicendo "no, devi credere, è la fede".
Per quanto riguarda i cosidetti valori, io francamente, nel senso in cui li intendo io i valori, preferisco non farmi condizionare nemmeno da essi.
Poi vabbeh...questo non significa che non cerchi una giustizia. La cerco attraverso la ragione e la conoscenza. Beh...per esempio...vedo una persona per strada che mi ispira antipatia a pelle. Perchè non darle un pugno? Perchè sono benissimo consapevole del fatto che, dall' altro lato, pure io posso fare antipatia a qualcuno. Ovviamente non mi piacerebbe ricevere un pugno senza aver nemmeno fatto qualcosa di dannoso. Di conseguenza, ne deduco che non è GIUSTO dare il pugno a quella persona. Sono tutti principi che la ragione stessa mi permette di raggiungere :)
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 00:47
Re: Re:

Scritto da: Venetus 30/04/2005 19.11
Nel Cristianesimo e nelle religioni monoteistiche in genere, la fede è un "dono di Dio", che scaturisce dalla conoscenza dell’insegnamento delle Sacre Scritture.
Per me la fede non nasce da un insegnamento, ma dal sentirsi legati ad una tradizione e da una sorta di "esperienza interiore".



In che senso ad una tradizione?

Un dono di Dio? Beh...a sto punto io potrei replicare "e chi lo dice che Dio esiste?". Il fedele mi risponderebbe "perchè ho fede e ci credo". Io gli direi "e perchè hai fede?". Quindi il discorso ritornerebbe al concetto di dono. Boh... :P
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 00:51
Re:

Scritto da: °oOSeraphOo° 30/04/2005 20.57
Io lo ho già dato il concetto di fede per il cristanesimo:

Poi disse loro: << Andate nel mondo intero e predicate l' evangelo a tutta la creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato...>>
Mc 16,15

tralasciando il fatto del battesimo che ha un valore del tutto simbolico se seguissimo la terminologia che fede è un' abbandono nessun agnostico si salverebbe, ma il papa ha detto che la fede non è indispensabile per andare in paradiso, allora chi ha ragione il papa o il vangelo? altra cosa se noi prendiamo sempre in considerazione lo zingarelli, e se io dicessi che cristo ha ragione, come il filisteo che pregava evidentemente sarei stato premiato, invece gesù dice che lui è solo un esibizionista, ma faceva tutto quello che chiedeva secondo lo zingarelli, cioè credere. dove stà la magagna? se ci si ragiona si evince che gesù non intendeva usare le parole con il significato atuale ma usa le parole con un campo diverso, infatti se noi prendiamo anche in considerazione la parte pratica della fede il discorso fila, cioè oltre a credere è richiesta la pratica, cioè la carità il perdono e l' umiltà.


cavolo al prossimo che mi dice che gli atei non lo fanno per l' onore lo picchio. ennesimo post, un ateo che è ateo per onore, l' umiltà è passata, non è più un valore.
ti dico una cosa: non si è cristiani per sentito dire o per nascita, forse i vecchi e gli stupidi ma ci sono molte persone che diventano cristiane ragionando, cristiano non significa chi si abbandona a dio, significa avere alcuni valori e alcune speranze.
Cmq la spiegazione di fede te la ho data, infatti se sarai una brava persna sarai un metà cristiano ^^ non si scappa dalla CC!!![SM=g27828]



Per prima cosa...non ho capito molto bene la storia dell' onore^^

Poi...non metto in dubbio che non tutti i cristiani siano tali per nascita o abitudine (però, ipocrisie a parte, ritengo che la maggior parte di essi lo sia, mi pare abbastanza evidente...). Però non capisco nemmeno come si possa diventare fedeli "ragionando". Posso comprendere la motivazione dei valori e delle speranze, ma personalmente non vedo nè i valori, nè le speranze come conseguenze della razonalità.
°oOSeraphOo°
00domenica 1 maggio 2005 01:11
Re: Re:

Scritto da: RikkuFFX 01/05/2005 0.51


Per prima cosa...non ho capito molto bene la storia dell' onore^^

Poi...non metto in dubbio che non tutti i cristiani siano tali per nascita o abitudine (però, ipocrisie a parte, ritengo che la maggior parte di essi lo sia, mi pare abbastanza evidente...). Però non capisco nemmeno come si possa diventare fedeli "ragionando". Posso comprendere la motivazione dei valori e delle speranze, ma personalmente non vedo nè i valori, nè le speranze come conseguenze della razonalità.



è vero non c'è una fromula matematica a tutto, ma ragionando è stupido non avere fede in nessun dio, tanto vale sceglierne uno ^^ magari ci prendi quello giusto e ti assicuri l' aldilà [SM=g27828]
poi perchè il dio cristiano, bè perchè è quello che s si segusse le sue regole si vivrebbe felici, non dice di suicidarti facendo un passo più lungo della gamba, non dice di non desiderare niente dice solo sii umile rispetta gli altri e perdona, non dipendere dalle cose terrene, dice di essere gentile e servizievole, di amare anche i nemici perchè potrebbero esserci incomprensioni, è il dio che se tutto il mondo fosse così ci sarebbe davvero la perfezione. E' un dio diciamolo liberale, ama la libertà dell' uomo tanto da farsi bestemmiare contro per amore della libertà da la libertà di combatterlo per fino, nonostante gli faccia molto male vdere suo figlio che gli rema contro. è un dio che dice ok tu riconosci che queste cose sono sbagliate? ti impegni a non rifarle? ok passiamoci una spugna sopra ericominciamo da zero, io dico quale religione ha un dio così propenso al perdono. le altre religioni o hanno spudoratamente copiato o non amano la pace e la libertà e per chi dice che il cristianesimo ha copiato gli dico: come avrebbe potuto il figlio di un flegname duemila anni fà sapere cosa dicevano le altre religioni. Poi non so ma a me i conti tornano, cioè non dico di aver capito dio, ma in fondo è come un equazione lineare di primo grado a due incognite, qualunque numero ci metti i conti tornano.
non sò quale esperienza molti abbiano avuto con la CC o con chi era gia ateo tanto da fargli venire la certezza che non ci sia un dio o quale crudele atto possano avergli fatto ma diciamolo il dio cristiano vole solo che ci amiamo l' un l' altro niente di più.
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 02:07

Scritto da: °oOSeraphOo° 01/05/2005 1.11


è vero non c'è una fromula matematica a tutto, ma ragionando è stupido non avere fede in nessun dio, tanto vale sceglierne uno ^^ magari ci prendi quello giusto e ti assicuri l' aldilà [SM=g27828]
poi perchè il dio cristiano, bè perchè è quello che s si segusse le sue regole si vivrebbe felici, non dice di suicidarti facendo un passo più lungo della gamba, non dice di non desiderare niente dice solo sii umile rispetta gli altri e perdona, non dipendere dalle cose terrene, dice di essere gentile e servizievole, di amare anche i nemici perchè potrebbero esserci incomprensioni, è il dio che se tutto il mondo fosse così ci sarebbe davvero la perfezione. E' un dio diciamolo liberale, ama la libertà dell' uomo tanto da farsi bestemmiare contro per amore della libertà da la libertà di combatterlo per fino, nonostante gli faccia molto male vdere suo figlio che gli rema contro. è un dio che dice ok tu riconosci che queste cose sono sbagliate? ti impegni a non rifarle? ok passiamoci una spugna sopra ericominciamo da zero, io dico quale religione ha un dio così propenso al perdono. le altre religioni o hanno spudoratamente copiato o non amano la pace e la libertà e per chi dice che il cristianesimo ha copiato gli dico: come avrebbe potuto il figlio di un flegname duemila anni fà sapere cosa dicevano le altre religioni. Poi non so ma a me i conti tornano, cioè non dico di aver capito dio, ma in fondo è come un equazione lineare di primo grado a due incognite, qualunque numero ci metti i conti tornano.
non sò quale esperienza molti abbiano avuto con la CC o con chi era gia ateo tanto da fargli venire la certezza che non ci sia un dio o quale crudele atto possano avergli fatto ma diciamolo il dio cristiano vole solo che ci amiamo l' un l' altro niente di più.



Inizio con la prima questione riguardante il perchè non scegliere un dio....
1)Cosa sono le religioni? Quali solo le uniche vere certezze che abbiamo a proposito di esse e chi queste certezze ce le trasmette? La religione (da un punto di vista OGGETTIVO ed EVIDENTE A TUTTI, poi la questione del "cogliere la trascendenza" è un altro discorso, se vogliamo pure personale e soggettivo) è un' eredità culturale e questa cultura ci è trasmessa dai genitori, della chiesa, della società. Voglio proprio avere un dio, un essere più forte di me che mi dia delle certezze e che mi faccia sperare nell' aldilà? A sto punto è meglio constuirselo da soli. Perchè devo "sottostare" a qualcosa che è stato precostruito prima della mia nascita? Da chi poi...da UMANI come me, che non hanno nessun diritto o superpotere in più del mio. Io non credo in nessun dio, ma se proprio devo credere un uno, a sto pnto me lo constuisco io. E chi lo dice che il mio dio sia più sagliato di quello dell cristianesimo o dell' islam? Il fatto che non lo segua nessun altro oltre a me non significa niente. Magari sarò l' unica a meritarmi la salvezza :D E' un discorso del cavolo, ma seguendo il ragionamento che hai fatto mi esce fuori questo O_O
2)Io personalmente non mi identifico in nessuna religione non solo da un punto di vista "di fede", ma anche da un punto di vista di "regole di vita e di pensiero" (e le religioni hanno dei dogmi). Questo perchè, l' inquadrarmi in qualcosa, porrebbe delle barriere alla mia espansione mentale, al mio uso della ragione e alla mia conoscenza. Mi condizionerebbe inevitabilmente nelle mie riflessioni.

Per quanto riguarda la questione della scelta del cristianesimo...
1)Innanzitutto, la questione è talmente complessa che, se proprio si vuole cercare di determinare la superiorità di una religione rispetto ad un altra (cosa che dubito sia possibile, ma comunque non si sa mai...), sia necessaria un' approfondita conoscenza della teologia. Non occorre solo studiare (con molte letture e interpretazioni) la proprie religione, ma pure le altre. Il manuale del prefetto cristiano che danno i preti a catechismo mi pare qualcosa di mooolto limitativo, non penso che basti per capire qualcosa. Insomma, se ci si basa sulla giustizia della parola delle varie divinità, a sto punto, prima di scegliere di essere cristiani, bisognerebbe compiere attenti studi.
2)I testi sacri sono testi complessi che non vanno nemmeno guardati alla lettera. Vanno interpretati. Ora...ci sono diversissimi modi di interpretarli, non è detto che il modo corretto sia per forza quello della chiesa (la chiesa è un' istituzione terrena quanto lo stato ed è fatta di comuni mortali). Magari la Bibbia, interpreata in un modo, appare un inno alla misericordia e alla giustizia. da un altro punto di vista potrebbe apparire del tutto diversa. Per esempio io ho letto delle interpretazioni di alcuni passi della Bibbia eseguite da alcuni pagani e...la visione si capovolge del tutto :P Inoltre delle stesse sacre scritture ci sono state differenti versioni. Il Vangelo non ha una sola versione, ne furono scritte altre. La chiesa decise di pubblicarne solo una.

Tutto questo per dire che...insomma...non sono una studiosa di teologia ma...non darei niente per scontato nè sul cristianesimo, nè sulle altre religioni...
°oOSeraphOo°
00domenica 1 maggio 2005 02:41
Come ho detto i dogni che tu odi tanto sono solo di sponda, non sono fondamentali.
Ma se aspetti una prova certa, una formula matematica può darsi che aspetti all' infinito.
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 03:14
Beh...i dogmi sarebbero la parte pratica della religione. Per essere coerenti non penso si possa ignorarla...
Claudio Cava
00domenica 1 maggio 2005 03:37
Re: Re:

Scritto da: rinata4 30/04/2005 21.10
Per te solo i cristiani hanno dei valori?
Solo i cristiani sono brave persone?

[Modificato da rinata4 30/04/2005 21.11]




Per lui credo di no, ma e' opinione diffusissima.

Al contrario, io ho constatato a mie spese che le peggiori serpi stanno proprio tra le sedicenti "anime pie".

Aggiungo che fino a qualche anno fa ci credevo anch' io, che i credenti fossero migliori di noi atei.

Anzi, provavo una specie di complesso d' inferiorita', nei loro confronti, ma poi ho scoperto che la persona e' quello che e', a prescindere.


Ciao
Claudio


Venetus
00domenica 1 maggio 2005 09:58
Re: Re: Re:

Scritto da: RikkuFFX 01/05/2005 0.47


In che senso ad una tradizione?



Ti faccio un esempio.
Supponi che ad un certo punto tu ti ritrova molto legata ad una tradizione dell'antichità.
Faccio un esempio con me.
Io ad un certo punto mi sono sentito (non so perchè) legato all'antico mondo Greco-Romano.
Perchè?
Non lo so, è un qualcosa di forte che non sarebbe facile da spiegare.
Allora andai a guardare i miti riguardanti il mondi Ellenico, Etrusco, Romano, per riuscire a comprendere anche se il mio legame con ROMA non fosse solo frutto di un'esperienza con la mia interiorità, ma se ci fossero anche condizioni di livello genetico, che mi legassero a quest'antico mondo.
Scoprendo così che i Veneti oltre ad essere uno dei popoli di cui Roma era orgogliosa, una leggenda (la considero come te una leggenda, sia chiaro, non credere che perché abbia fede negli Olimpici e negli Dèi Romani prenda le leggende alla lettera, eh! Può essere anche che quella leggenda sia stata inventata per rafforzare i rapporti di fratellanza che esistevano tra Veneti e Romani, sono io il primo a dirtelo) scoprendo che esiste anche una tradizione che fa dei Veneti (del Veneto) i discendenti dei Troiani, ripresa poi da Tito Livio (Veneto d'origine Romana) nella sua "storia di Roma".
A sto punto, io mi son detto "eh, no cacchio non credo siamo coincidenze! mi sento legato a quella città, a Roma, anche Livio come me lo era".
Allora informandomi e informandomi ho scelto di seguire la strada Ellenistico-Romana, e amo Roma (nonché mia protettrice) che per me è una Dèa.
Poi "trovando" Ercole, Zeus, ecc., non so, ci credo.
Ovviamente non è che creda che i temporali vengano da Zeus, sia chiaro! Per me Zeus è l'immagine della giustizia.

Poi ciò che ho detto io per gli Dèi del Pantheon Ellenico e Romano, va bene per me. Altri possono essere legati ad altre tradizioni, come a quelle degli Dèi nordici.
Ti dico che conosco una persona che era talmente legata al mondo Germanico (dei Barbari Nordici per dire), era così legato che ha scelto di diventare Asatru e legarsi così agli Dèi Nordici (Odino, Thor, ecc.) e allora (tralasciando che è un neo-nazista) lui si sente legato, ci crede e ha fede si sente legato all'antica tradizione Germanica.


Spero sia chiaro il concetto di "fede sentendosi legati ad una tradizione"


Scritto da: RikkuFFX 01/05/2005 0.47
Un dono di Dio? Beh...a sto punto io potrei replicare "e chi lo dice che Dio esiste?". Il fedele mi risponderebbe "perchè ho fede e ci credo". Io gli direi "e perchè hai fede?". Quindi il discorso ritornerebbe al concetto di dono. Boh... :P



Queste cose non chiederle a me, non sono Cristiano-Cattolico! [SM=g27817]
Venetus
00domenica 1 maggio 2005 09:59
Re:

Scritto da: RikkuFFX 01/05/2005 3.14
Beh...i dogmi sarebbero la parte pratica della religione. Per essere coerenti non penso si possa ignorarla...



Non tutte le religioni però hanno dogmi.
Ok, tu dici giustamente che bisogna usare la ragione talvota, e qui non ci piove.
Però esistono modi e modi di usare la ragione.
L'agnostico si situa a metà strada fra l'ateo (che la nega) e il credente (che la afferma).
Nessuna delle tre posizioni è però accettabile da un punto di vista razionale, rivelandosi tutte soluzioni troppo semplicistiche.
Fin dove arriva la ragione?
Non è difficile formulare una serie di ipotesi che non possono essere né dimostrate né smentite dalla logica del nostro pensiero.

Il punto è il seguente, la ragione IPOTIZZA, la fede SCEGLIE!

Se la ragione può fissare solo ipotesi, la fede può sceglierne una, magari più verosimile o probabile.

[Modificato da Venetus 01/05/2005 10.03]

°oOSeraphOo°
00domenica 1 maggio 2005 10:26
ma scusate sapete che sono i dogmi? non sono cose così e basta come dicono tutti.
il fatto è che ogni tanto si trovano delle domande molto importanti a cui non c'è risposta sule scritture, così tutti i preti importanti si riuniscono e ragionano su come dare la risposta, sono cose ragionate non campate all' aria.
poi se te credi che maria è si o no ascesa al cielo è molto di sponda, davvero l' importante è agire come diceva gesù.
è come se fai un palazzo grigio quadrato e squadrato, certo è molto meglio uno moderno hiper tecnologico, ma l' importante per stare bene è abitare.
Venetus
00domenica 1 maggio 2005 10:42
Definizione di Dogma

dòg|ma
s.m.
1 TS teol., nel cattolicesimo, verità contenuta nella rivelazione o definita dalla Chiesa come tale, imposta ai credenti come articolo di fede immutabile e assoluto: proclamare un d., d. della Trinità
2 CO estens., principio teorico considerato assolutamente vero e di fondamentale importanza: d. filosofico, i dogmi della scienza
3 CO estens., principio indiscutibile



Io metto sempre in discussione ciò in cui credo, e questo è non avere dogmi.
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 10:42

Scritto da: Venetus 01/05/2005 9.59


Non tutte le religioni però hanno dogmi.
Ok, tu dici giustamente che bisogna usare la ragione talvota, e qui non ci piove.
Però esistono modi e modi di usare la ragione.
L'agnostico si situa a metà strada fra l'ateo (che la nega) e il credente (che la afferma).
Nessuna delle tre posizioni è però accettabile da un punto di vista razionale, rivelandosi tutte soluzioni troppo semplicistiche.
Fin dove arriva la ragione?
Non è difficile formulare una serie di ipotesi che non possono essere né dimostrate né smentite dalla logica del nostro pensiero.

Il punto è il seguente, la ragione IPOTIZZA, la fede SCEGLIE!

Se la ragione può fissare solo ipotesi, la fede può sceglierne una, magari più verosimile o probabile.

[Modificato da Venetus 01/05/2005 10.03]




Sul fatto dei dogmi non lo metto in dubbio (o meglio...non avrei sufficienti conoscenze per dire che tutte le religioni hanno dogmi). Io mi riferivo a quelle religioni che ne hanno. Non sono stata l' ad approfondire perchè non era questo il concetto che volevo esprimere ^_-

Io sono agnostica e francamente...hmm...non mi pare che questa posizione sia non-accettabile dal punto di vista razionale. Anzi, mi pare che sia quella più accettabile O_O.

Secondo me comunque non si può certo essere sicuri che la ragione ti porti alla comprensione della verità assoluta (probabilmente questa manco esiste). Poi vabbeh...preferisco non dire nemmeno che la ragione ha dei limiti perchè, come non è sicuro niente, non è nemmeno sicuro che ne abbia :P
Però, preferisco usare comunque la ragione (unita all' esperienza, che va appunto filtrata) come stumento per espandere la mia mente, migliorare me stessa e riflettere.
Penso una cosa e questa volendo può essere confutata? La mia mente è a volte teatro di contraddizioni? Sì è vero...per chi non è così? Non c'è niente di male ad ammetterlo.
Troverò mai la verità? Non la troverò? Esiste una verità? Per quanto riguarda la mia scelta di basarmi sulla ragione, questo è importante fino ad un certo punto...Il riflettere è utile sempre e comunque. E' affascinante scoprire concetti nuovi a cui prima eri estraneo, è affascinante usarli come precursori di nuovi percorsi interiori. Mi piace accrescere le mie vedute e passare attraverso diversi stadi di pensiero. Mi piace sentirmi dinamica e non statica ("questa è la mia idea suprema e basta, da qui non mi smuovo più"). Sto bene così. Poi vabbeh...non voglio saltare sulle banali conclusioni come "tanto la verità non si troverà mai", perchè questa stessa affermazione andrebbe in contraddizione con se stessa (pronunciandola, dici comunque una presunta verità). Preferisco lasciare un margine di dubbio su tutto.
Il cosidetto "fare delle scelte" capisci che allora mi farebbe sentire in qualche modo "limitata" o "imprigionata" nel mio percorso interiore? E' come se volessi esplorare il più possibile un' infinita città (so che probabilmente non la esplorerò mai tutta, ma voglio comunque conoscerla il più possbile) e mi venissero sbarrate alcune strade. E' come se partissi dal presupposto "questo vicolo scelgo di non imboccarlo mai". Mi perderei qualcosa.
Venetus
00domenica 1 maggio 2005 10:50
Sì, anche per me è importantissima la conoscenza del mondo, però il mondo interiore è il primo mondo che bisogna eplorare, nel senso: se non stai bene da solo, come puoi pretendere di stare bene con gli altri o che un'altra persona che ti vuole bene sia garanzia di felicità a vita?
Mi spiego?
Nemmeno io credo negli assolutismi o nei principi assoluti, anche perché sono abbastanza relativista, non dico "tutto è relativo", anche perché dire ciò equivale a dire che esiste un assoluto nel momento stesso in cui lo si nega, e questo può essere se in forma "estrema" un assolutismo anche peggiore degli altri in quanto si autocontraddice.
Io invece in un videogioco SquareSoft (te lo dico perché vedo che sei una videogiochista [SM=g27823] ) veniva detto: "Al mondo non esiste nulla di certo o assoluto" [SM=g27817]
Ed è un po' non dico il cardine, ma un punto di base della mia filosofia. [SM=g27830]

[Modificato da Venetus 01/05/2005 10.51]

RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 10:57
Risposta alla storia dei dogmi:

Io sinceramente i dogmi li ho sempre intesi come dei presupposti da cui partire, delle norme che sono così e basta.
Nel momento in cui uno inizia a sostenerli e mostrare che sotto c'è un ragionamento limpido e razionale...NEL SUO CASO, PER LUI la cosa non diventa più dogma, bensì opinione. Se poi questa persona, stando magari al potere, impone questo concetto (a cui lui magari è arrivato ragionando) come presupposto e regola assoluta, vuol dire che impone AGLI ALTRI un dogma.
Se uno lo accetta, vuol dire che PER LUI questo è un dogma.
Non conta tanto quello che si pensa, quanto come si è arrivati a pensarlo.

Comunque personalmente metto in forte dubbio il fatto che ciò che dicono gli ecclesiastici sia sempre frutto di un puro processo razionale :D. Poi vabbeh...per sicurezza preferisco non generalizzare e non dare nemmeno giudizi definitivi...

[Modificato da RikkuFFX 01/05/2005 10.57]

Venetus
00domenica 1 maggio 2005 11:01
Re:

Scritto da: RikkuFFX 01/05/2005 10.57
Risposta alla storia dei dogmi:


Se uno lo accetta, vuol dire che PER LUI questo è un dogma.
Non conta tanto quello che si pensa, quanto come si è arrivati a pensarlo.



Seguendo il tuo ragionamente, allora, come ha detto una volta Seraph anche un Ateo quando dice "Dio non esiste", è un dogma autoimposto!
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 11:02
Re:

Scritto da: Venetus 01/05/2005 10.50
Sì, anche per me è importantissima la conoscenza del mondo, però il mondo interiore è il primo mondo che bisogna eplorare, nel senso: se non stai bene da solo, come puoi pretendere di stare bene con gli altri o che un'altra persona che ti vuole bene sia garanzia di felicità a vita?
Mi spiego?
Nemmeno io credo negli assolutismi o nei principi assoluti, anche perché sono abbastanza relativista, non dico "tutto è relativo", anche perché dire ciò equivale a dire che esiste un assoluto nel momento stesso in cui lo si nega, e questo può essere se in forma "estrema" un assolutismo anche peggiore degli altri in quanto si autocontraddice.
Io invece in un videogioco SquareSoft (te lo dico perché vedo che sei una videogiochista [SM=g27823] ) veniva detto: "Al mondo non esiste nulla di certo o assoluto" [SM=g27817]
Ed è un po' non dico il cardine, ma un punto di base della mia filosofia. [SM=g27830]

[Modificato da Venetus 01/05/2005 10.51]




Infatti io mi riferivo alla conoscenza di tutta la realtà, sia quella esteriore che interiore. Ho pure parlato di "percorso interiore", se non ricordo male...

Sì, communque fin qui siamo daccordo ^_-
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 11:05
Re: Re:

Scritto da: Venetus 01/05/2005 11.01


Seguendo il tuo ragionamente, allora, come ha detto una volta Seraph anche un Ateo quando dice "Dio non esiste", è un dogma autoimposto!



Yeah ^_-

Almeno...per quanto riguarda moltissimi atei credo sia così.

Poi vabbeh...adesso non posso entrare nella mente di tutti gli atei. Magari qualcuno ha fatto un percorso complessissimo che lo ha portato alla conclusione che dio non esiste. Non lo so :D

Comunque è proprio per questo che, pur ammettendo di propendere più verso il non credere che il credere, preferisco definirmi agnostica.
°oOSeraphOo°
00domenica 1 maggio 2005 11:10
non per dire ma il dio dlla CC è il dio + agnostico che c'è, tant' è vero che appena inizia la messa si dice il dio della speranza ... non il dio della fede, ne il dio della certezza assoluta ma il dio della speranza. ma del resto come ha detto gesù, che merito avresti se trovassi una formula di dio a crederci, tutti credono ala matematica. quale merito tu hai a dire che la colonna esiste? nessuno tutti sanno che la colonna esiste, allora che famo, tutti in paradiso e tutti con una seconda vita?
RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 12:02
Io non sono una studiosa di teologia, ma...che il dio cattolico sia agnostico non mi risulta proprio O_O
A me pare invece che si basi molto sui concetti di fede, verità divina ecc. Tutte le persone fedeli (e membri della chiesa, tra cui ci sono stati anche quelli aperti al dialogo e al ragionamento), non mi sono sembrati affatto agnostiche...Tutto quello che ho letto riguardo alla religione cristiana (alcuni pezzi di S. Agostino ecc), non mi da certo l' idea di "il cristianesimo è agnostico". Mi pare che i due termini siano pure abbastanza contradditori.
Poi MAGARI tutte le idee che mi sono fatta sono delle cavolate...ma non basta certo una citazione presa così dalla messa (a cui non vado da tanti anni, quindi non ricordo quasi) a farmelo pensare...Se per questo a messa si dice pure "mistero della fede" O_O.
Inoltre, il fatto che il dio cristiano sia il dio della speranza, non significa chè è un dio agnostico e che non presenta il concetto di fede. Io il concetto di "dio della speranza" l' ho sempre inteso col fatto che la religione cristiana si è in primo luogo sviluppata tra le classi umili. Questo perchè dava loro la speranza che, pur essendo infelici nella vita terrena, comportandosi virtuosamente andranno in paradiso. Quindi insomma, secondo la religione cattolica, c'è la SPERANZA di una vita migliore ed eterna. Ma non mi pare che qesto intacchi il concetto di fede o si debba per forza legare all' agnosticismo....

In ogni caso, io non ho certo la pretesa di sapere tutto sulla religione cristiana. Sono una persona abbastanza "di cultura media", che non ha studiato teologia ecc. Quello che dico sono le mie idee sulla religione cristiana, che il mio percorso nel suo piccolo mi ha condotto a portorire. Ma non per quasto per qualche piccola citazione dico "Ah sì, allora avevo torto in tutto, che illuminazione!". Se poi qualcuno ha altre idee su questa religione, sono ben felice di sentirle e rifletterci, sono cose che contribuiscono a spianare la strada nel mio percorso. Il mio obiettivo non è certo il dimostrare di essere quella che sa tutto...anche perchè non so quasi niente :P
Comunque, qualsiasi cosa sia la religione cristiana, non credo proprio che mi ci convertieri perchè farlo andrebbe comunque in contrasto con la mia principale filosofia di vita.

La storia della formula matematica...io mica scelgo di non credere in dio per avere un merito. Che ci credano tutti o non ci creda nessuno poco mi sbatte. I motivi per cui non credo penso di averli già ampliamente esposti...

[Modificato da RikkuFFX 01/05/2005 12.03]

Venetus
00domenica 1 maggio 2005 12:25
Re:
Il Dio del monoteismo assolutistico (Islamico e Cristiano) è infinito e non comprensibile alla mente umana.
E' un Dio che ha rivelato la Verità una volta per tutte ed essa è immutabile.

Allora io farei i domandoni!

Il Domandone:
Perché i Cristiani mangiano tranquillamente maiale?



Apparentemente non c'entra nulla, ma riflettete!


Vangeli - Matteo Mt 5,17
17 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.



Quindi se le LEGGE è quella del levitico...

Animali puri e impuri

Levitico
7 il porco [non devono mangiare], perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. 8 Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.



Bella domanda vero?
Vedo che sono molti i Cattolici che non seguono tale legge... eppure....
Eppure... lo dice la Bibbia [SM=g27823] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

[Modificato da Venetus 01/05/2005 12.25]

[Modificato da Venetus 01/05/2005 12.27]

RikkuFFX
00domenica 1 maggio 2005 12:33
Tra pagani e cristiani non scorre buonissimo sangue eh?
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