COSA ASPETTIAMO A GUBBIO???

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un'altragubbio
00mercoledì 5 ottobre 2011 11:18
Ricordando che ottobre è il mese della raccolta differnziata
Napoli 3.10.2011

Oggi, nel corso di una conferenza stampa affollata il Sindaco e il Vicesindaco di Napoli alla presenza del prof. Paul Connett hanno reso noto di aver approvato (in data giovedi' 29 settembre 2011) con specifica delibera l'adesione ufficiale al "Protocollo Rifiuti Zero 2020". E' un passaggio "rivoluzionario" che certo non privo di difficoltà ed anche di criticità segna pero' una svolta rivoluzionaria nella definizione di un nuovo corso democratico, partecipato e consapevole relativamente (e non solo) alla gestione dei rifiuti. Per 10 anni la Rete Italiana Rifiuti Zero (anche quando non aveva assunto questo nome) ha lavorato insieme a GAIA internazionale e a ZWIA affichè la "crisi drammatica di Napoli divenisse una grande opportunità per tutta la società civile campana. Ricordiamo la grande conferenza della Zero Waste International Alliance tenutasi proprio a napoli nel Febbraio 2009 proprio per dimostrare che Napoli a fronte di una nuova leadership politica avrebbe potuto seguire una "via virtuosa" a dispetto di 15 anni di deliberata assenza di gestione dei rifiuti (operata con i commissariamenti e con gli intrighi Bassolino/Berlusconi che avevano portato alla riduzione del problema a "questione militare" sospendendo le prerogative democratiche delle società civile e delle stesse istituzioni locali).
Oggi, per merito di una nuova classe politica coraggiosa e attenta alle istanze della società civile, Napoli, insieme a molti comuni dell'area vesuviana (molti dei quali hanno già aderito al protocollo Rifiuti Zero) i semi coltivati in dieci anni stanno dando risultati straordinari. Certo, questo non vuol dire che di colpo scomparirano i problemi e le difficoltà ma il passo di oggi appare come un patto ed una promessa che non mancherà di proporre risultati operativi anche a breve termine. Un grazie particolare a Paul Connett non a caso voluto dalla nuova amministrazione De Magistris/Sodano a "sigillare" l'avvenimento e a presiedere l'Osservatorio Verso Rifiuti Zero chiamato a monitorare il percorso verso il raggiungimento di Zero Waste. Per quanto ci riguarda abbiamo fornito e forniremo la nostra massima collaborazione consapevoli della esaltante sfida che parte proprio con oggi.

Rossano Ercolini, co-coordinatore della Zero Waste Italy
E.T.
00giovedì 6 ottobre 2011 10:36
Bravi
Un po' pallosetti mi sembra...o no? De Magistris? Chi ...quello degli sms...?
un'altragubbio
00giovedì 6 ottobre 2011 15:53
Beh....sicuramente abbiamo preso molto a cuore la vicenda legata ai rifiuti....ma crediamo che chiunque abbia a cuore Gubbio, e abbia a conoscenza il Piano regionale dei Rifiuti, si deve muovere in questa direzione e informare piu gente possibile sui rischi ad esso legati....oltretutto studiando bene la gestione dei rifiuti si creano tanti posti di lavoro di cui Gubbio ha bisogno...ci si guadagna tutti...Ambiente, Salute e Portafogli.....perchè dovremmo stare a guardare??????
default
00venerdì 7 ottobre 2011 10:10
Concordo con un'altragubbio. Non capisco solo una cosa: per alcuni alberi tagliati si sono consumate 5 pagine di commenti,per questo argomento c'e' quasi un totale silenzio!
credo
00venerdì 7 ottobre 2011 12:07
la nocerina
yab
00venerdì 7 ottobre 2011 12:15
Bella "credo" e speriamo di vincere!!!

Battuta a parte è vero quanto sostenuto da default.
Una Domanda
00venerdì 7 ottobre 2011 17:34
Ma a Gubbio...
...cosa aspettiamo? Non c'è già la raccolta differenziata? So che va portata a livelli superiori ma una buona percentuale si fa già, o mi sbaglio?
un'altragubbio
00venerdì 7 ottobre 2011 21:23
x Una Domanda

no,non sbagli,ma in Italia ci sono esempi molto più virtuosi del nostro e che ci si apettava,giunti a questo punto,avessimo seguito con tutti i benefici,ambientali ed economici,conseguenti per l'intera comunità.
Giovanni Vantaggi
00sabato 8 ottobre 2011 09:37
Re: Ma a Gubbio...
Una Domanda, 07/10/2011 17.34:

...cosa aspettiamo? Non c'è già la raccolta differenziata? So che va portata a livelli superiori ma una buona percentuale si fa già, o mi sbaglio?



Caro Una domanda,
il problema dei rifiuti è grave, non è una bazzecola, ce ne accorgeremo tra qualche mese, purtroppo. La Raccolta differenziata che si fa a Gubbio (non si sa bene a che % siamo, viene sbandierato un 50% ma ho molti seri dubbi), un esempio per intenderci, di cosa succede per i rifiuti a Gubbio.
Il comune di Gubbio è stato premiato da Legambiente come uno dei comuni umbri che ricicla al meglio la plastica, bene. Il problema però è che Gubbio NON HA ALCUN RITORNO ECONOMICO DA QUESTO, anzi deve pagare la società che prende la plastica così ben raccolta e se la rivende guadagnandoci due volte!!!. Non so se è chiaro il passaggio!
Noi diciamo, come da programma e da mozione presentata il 1° giugno scorso, che occorre gestire i rifiuti GUADAGNANDOCI, non rimetterci crearci posti di lavoro ecc.. per meglio capire,consultare il nostro programma al sito: www.unaltragubbio.it

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00lunedì 10 ottobre 2011 08:29
ditelo alla Ercoli
GRANDE COFUSIONE IN CONSIGLIO TRA : " la selezione dell'indifferenziata" Ridicola scaraventatela al mare!
ìììììììì
00lunedì 10 ottobre 2011 08:30
SVANTAGGIATi
CERTE PRESENZE FILO RIFONDAROLE INQUIETANO
Giovanni Vantaggi
00venerdì 14 ottobre 2011 08:56
Re: SVANTAGGIATi
ìììììììì, 10/10/2011 08.30:

CERTE PRESENZE FILO RIFONDAROLE INQUIETANO



Questa affermazione non l'ho capita.
Dato il mio cognome, se "ìììììì" si riferisce a me come filo rifondarolo, forse sta vedendo un altro film o stava dormendo durante la proiezione che è iniziata dal 19 novembre 2010 (giorno di presentazione ufficiale del programma di Un'altra Gubbio)! Se invece intende dire che siamo svantaggiati nel senso che non c'è nè l'intenzione nè ci sono progetti (a parte la mia mozione) o fatti concreti che prendano di petto questioni vitali come il problema della politica dei rifiuti a Gubbio, mi trova assolutamente d'accordo!
default
00venerdì 14 ottobre 2011 09:21
x il sindaco e la giunta
Adesso le deleghe che erano della vice sindaco a chi andranno ridistribuite? Oppure il sindaco si vuole tenere la delega dell'ambiente?
il marchese del Grilllo
00martedì 18 ottobre 2011 16:56
Restituzione???
Sento parlare di richiesta di restituzione delle deleghe alla Prof. Ercoli, la quale, con la supponenza e la presunzione che l'ha sempre contraddistinta, non è evidentemente soddisfatta ancora dei danni socio-economici che il suo partito ha provocato in dieci anni di giunta Goracci.

Una città in disarmo, un centro storico simile a Beirut, un'ignoranza senza limiti.
Grazie......ma per me può bastare!!
un'altragubbio
00giovedì 20 ottobre 2011 14:52
un altro passo importante...

www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=108634
un'altragubbio
00martedì 25 ottobre 2011 23:38
Ancora non ci siamo!!!
Da www.umbria24.it del 24 ottobre 2011, titolo: Raccolta differenziata, Ati 2: svetta Torgiano. Vanno male Massa Martana, Todi e Castiglione Dati settembre 2011: migliora Perugia, ma resta al di sotto del 50% L’articolo conclude: “Ma a chiedere un’accelerazione era stata a giugno la presidente Catiuscia Marini, parlando di «situazione di stallo». Per il raggiungimento degli obiettivi la Regione ha messo in campo un programma straordinario con 1.800.000 euro in misura proporzionale alla popolazione residente in ciascun comune”. Sarò noioso, ma proprio l’Umbria non vuol prendere o non vuol incoraggiare ad intraprendere la strada che hanno preso tanti comuni di altre regioni, tra questi Napoli, con la Strategia Verso Rifiuti Zero, che ripeto fino allo sfinimento, non richiede investimenti ma una politica diversa per affrontare la problematica dei rifiuti con lo scopo di GUADAGNARE e non di RIMETTERE denaro pubblico. Ma evidentemente le strategie locali non vogliono prendere in considerazione quelle strade che richiedono lo "smantellamento" di certi “poteri forti” nel ciclo dei rifiuti a vantaggio di una più ampia partecipazione e condivisione con i cittadini o con quei comitati di cittadini, presenti e attivi anche nella nostra Regione, che si stanno battendo per questo; non rendendosi conto che i nostri amministratori stanno perdendo tempo e denaro, purtroppo, PUBBLICO!. Per saperne di più si vada al sito: ambientefuturo.org/ o anche al sito www.unaltragubbio.it dove nel video: www.unaltragubbio.it/index.php/video.html?videoid=RiNG6LGfpe8 si può vedere e sentire lo stesso “inventore” della strategia “Rifiuti Zero” (ZERO WASTE) Paul Connett, al convegno di Rieti del 5 ottobre scorso, in una sala gremita (tra i relatori c’era anche il sottoscritto). Il Prof Connett illustra direttamente cos’è e come si raggiunge questo obbiettivo di Rifiuti Zero. Preciso che il Prof Paul Connett, non è un pinco pallino qualsiasi, ma è docente di Chimica presso l’Università Saint Lawrance di New York.

Giovanni Vantaggi referente/coordinatore per l’Umbria Medici per l’ambiente (Isde-Italia: www.isde.it ).
un'altragubbio
00lunedì 31 ottobre 2011 11:40
Due sterilizzatori a Padule. Interpellanza

Oggetto: INSTALLAZIONE DI DUE STERILIZZATORI PER I RIFIUTI OSPEDALIERI A PADULE PRESSO L’EX SIRIO ECOCOLOGICA Abbiamo appreso dalla stampa che nell’articolo del “Corriere dell’Umbria” dal titolo <>, l’avvocato del gruppo Maio, Andrea Ciccocioppo, afferma testualmente: “In assenza di una disdetta formale da parte nostra, il rinnovo del contratto d’affitto è stato automatico, a questo punto l’attuazione completa del pieno industriale slitterà di qualche mese, MA IL PROGETTO RELATIVO ALL’EDIFICAZIONE DELLO STERILIZZATORE A PADULE E’ PRONTO, cosa che ci permette di assumere altro personale”. Più avanti Guglielmo Maio affermando che ha in animo di acquistare cinque sterilizzatori di ultima generazione e afferma che: “ DUE DEI CINQUE STERILIZZATORI SARANNO INSTALLATI A PADULE…” Ciò premesso, interpello questa amministrazione se è stata presa visione o è a conoscenza di cosa siano e come funzionino questi sterilizzatori ed eventualmente quali impatti ambientali essi abbiano in una zona che sopporta, tra traffico pesante e attività produttive, un fardello già molto pesante. Giovanni Vantaggi Un'altra Gubbio
un'altragubbio
00martedì 22 novembre 2011 18:13
Napoli come Parigi, l’acqua è di nuovo pubblica!

Il Comitato Umbro Acqua Pubblica si unisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e al Comitato Acqua Pubblica Napoli nel salutare con gioia e soddisfazione il voto del Consiglio Comunale di Napoli che ha approvato, sostanzialmente all’unanimità, la trasformazione dell’azienda “Arin S.p.a.” in “Acqua Bene Comune Napoli”, un ente di diritto pubblico che gestirà le risorse idriche.

Si tratta delle prima effettiva attuazione del voto referendario, e della volontà di 27 milioni di cittadini, in una grande città: a Napoli l’acqua torna pubblica.

Si compie il primo, storico, passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro paese.

Ci aspettiamo adesso che anche le città umbre seguano l’esempio napoletano e che oltre alla ripubblicizzazione si vada nella direzione di una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato.

Da oggi, 26 ottobre, inizia il percorso della gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, a cui tutti i cittadini e tutte le cittadine saranno chiamati a contribuire.

L’acqua torna ed essere un bene comune e nessuno, d’ora in poi, potrà dire che non si poteva fare. Su acqua e referendum indietro non si torna.

Comitato Umbro Acqua Pubblica

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Comitato Acqua Pubblica Napoli


(http://acquapubblica-umbria.noblogs.org/post/2011/10/26/napoli-come-parigi-lacqua-e-di-nuovo-pubblica/)
un'altragubbio
00lunedì 19 dicembre 2011 18:32
INCENERIRE I RIFIUTI NEI CEMENTIFICI. ANCORA?!?
Nemmeno a farlo apposta martedì 13 dicembre in consiglio comunale dicevo: “Spero che le deleghe (ambiente e salute ancora non assegnate dal sindaco di Gubbio) vengano date non seguendo le solite logiche spartitorie, ma vengano assegnate a persona: competente, disponibile al dialogo e libero dalle solite pastoie di partito affinché non si verifichino quelle situazioni, sul piano sociale, economico, ambientale e sanitario… che nemmeno voglio immaginare”. Oggi 15 dicembre, sul “Corriere dell’Umbria” leggo questo articolo a due pagine, a firma di Giuseppe Silvestri che riporta un’ulteriore intervista, al Presidente della Confindustria Umbra, Bernardini, dal titolo: “NON BUTTIAMO SOLDI, PER BRUCIARE I RIFIUTI USIAMO I CEMENTIFICI” sopra al titolo: “AMBIENTE: Umbro Bernardini presidente di Confindustria torna alla carica dopo i dati dell’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento”, la cui sigla è AITEC ed è aderente a Confindustria. Nel lungo articolo si dice: “L’AITEC non ha dubbi. Non ha quei dubbi che in Umbria, nonostante la presenza di tre importanti aziende produttrici di cemento e l’impellente necessità di impianti per la termovalorizzazione …”. Chiariamo innanzitutto che questo termine: TERMOVALORIZZAZIONE è bandito in Europa, e nel mondo, è usato solo in Italia. Valorizzare che cosa? Visto che secondo la EROEI (Energy Returned On Energy Invested) cioè il rapporto tra energia ricavata ed energia spesa questa valorizzazione in guadagno, è pura fantasia. Il rapporto tra l’energia spesa per estrarre le materie prime, per la progettazione, per la produzione di quell’oggetto e ancora l’energia per il trasporto e infine per il suo incenerimento, questo rapporto è assolutamente negativo. Quando la EROEI è uguale a uno si è in pareggio se è sotto uno si va in perdita. Mi spiego meglio con un esempio. Se il costo dell’energia ricavata da un barile di petrolio me ne fa estrarre uno: pareggio, non ho né guadagni ne perdite, se vado sotto a uno sono in perdita. Più barili estraggo con il costo di uno, più è alto il guadagno. Con l’incenerimento dei rifiuti, si va in perdita se non ci fossero gli incentivi per lo smaltimento dei rifiuti. Ci sono poi i costi dalle emissioni per tutte le problematiche: per l’ambiente e per la salute. Questo perché per le leggi della fisica e della chimica quando io brucio: NON ELIMINO MA TRASFORMO IN ALTRO ciò che brucio, cioè si producono SOSTANZE NOCIVE NON NATURALI, NON BIODEGRADABILI e DANNOSE, CHE SI ACCUMULANO nell’ambiente ed entrano nella catena alimentare. Questi costi chi li contabilizza? Chi li paga? A riprova di quanto ho sopra affermato cito: Angelo Baracca docente di Fisica all’Università di Firenze: “La COMBUSTIONE distrugge anche l’INFORMAZIONE che è stata immagazzinata sia nei prodotti naturali che nei manufatti umani. La NATURA NON BRUCIA, ma rimette in ciclo: MATERIA, ENERGIA e quindi anche l’INFORMAZIONE” e Dominique Belpomme Presidente di ARTAC (Association pour la Recherche Thérapeutique Anti-Cancéreuse di Francia) che definisce l'incenerimento un vero scandalo sanitario con queste parole: “L'incenerimento dei rifiuti domestici é un metodo di trattamento condannato dalle autorità scientifiche internazionali… L'incenerimento é dunque diventato oggi una totale assurdità, sul piano sanitario, ambientale e socioeconomico e, infine, un vero scandalo” (Paris, 5 novembre 2009) . Aperto ad ogni confronto, termino il mio commento con le parole poste alla fine del documento del convegno “Terra Mater” per l’800° anniversario della nascita di San Francesco che va sotto il nome di “CARTA di GUBBIO” del settembre 1982: “La qualità della vita, della società e dell'ambiente, sono pertanto affidate alla responsabilità, tradotta in azioni immediate e concrete, di ogni uomo, di ogni donna e di ogni comunità, per una prospettiva non di catastrofe, ma di speranza per il domani”. Giovanni Vantaggi Referente e Coordinatore per l’Umbria ISDE-Italia (Medici per l’Ambiente www.isde.it)
un'altragubbio
00lunedì 19 dicembre 2011 18:36
LA VERITÀ NON PUO’ AVERE DUE FACCE!
Si insiste ancora: bruciare i rifiuti nei cementifici, questa volta addirittura, portando a sostegno gli “ambientalisti”. Corriere dell’Umbria di ieri 17 dicembre l’articolo di G. Silvestri: “RIFIUTI E CEMENTO GLI AMBIENTALISTI NON DICONO NO. Possibilisti Legambiente e WWF. L’Aitec: “Ecco la lunga lista dei vantaggi”. Ma siccome la verità non può avere due facce riporto parti del documento scientifico (tra gli autori anche il sottoscritto): “I RISCHI AMBIENTALI E SANITARI DEI CEMENTIFICI-INCENERITORI”. Questo l’abstract: “I cementifici sono attualmente considerati alternativi agli inceneritori per la combustione dei rifiuti, anche per supposti vantaggi di tipo ambientale. In realtà i cementifici hanno limiti di emissione da 3 a 7 volte superiori (per numerosi inquinanti atmosferici) o uguali (diossine) rispetto a quelli degli inceneritori e possiedono elevato potere emissivo (principalmente per particolato, inquinanti gassosi e metalli pesanti). Questo è un problema rilevante in Italia, che è la nazione europea con il maggior numero di cementifici. Rispetto agli inceneritori, i cementifici a co-combustione di rifiuti hanno maggiori emissioni atmosferiche di metalli pesanti (soprattutto mercurio), estremamente dannosi per la salute umana. Inoltre, l’inglobamento delle scorie tossiche da incenerimento nel clinker prodotto (elevato contenuto in diossine, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, composti organici di varia natura) altera le caratteristiche chimico-fisiche del cemento, comporta un elevato rischio occupazionale, problemi di rilascio nell’ambiente e biotossicità (genotossicità). L’incenerimento dei rifiuti sia in impianti dedicati (inceneritori) che nei cementifici dovrebbe essere evitato in favore di pratiche più sostenibili”. Il documento integrale (solo il testo ma senza grafici) lo si può leggere e scaricare al sito: fumanefutura.blogspot.com/2011/09/il-falso-mito-dei-cementif... dove è riportata anche tutta la bibliografia relativa. Nell’articolo di Silvestri si dice per: - la CO2 si afferma che utilizzando i rifiuti come combustibile si produce meno di CO2. La verità è che invece un cementificio di solito produce circa il triplo di CO2 rispetto ad un inceneritore (si vedano i dati relativi alle emissioni del più grande inceneritore d’Europa: Brescia e lo si confronti con le emissioni di CO2 dichiarate da qualsiasi altro cementificio. - le DIOSSINE si afferma che:“Si distruggono le molecole inquinanti (ad esempio le diossine) grazie alle elevate temperature (oltre 1.400 gradi) raggiunte dai forni e al processo di produzione del cemento”. La verità è che invece sebbene le molecole di diossina abbiano un punto di rottura del loro legame a temperature superiori a 850°C, durante le fasi di raffreddamento esse si riaggregano e si riformano come affermano nei loro lavori scientifici Cormier SA, Lomnicki S, Backes W, Dellinger B. nel loro: “Origin and health impacts of emissions of toxic by-products and fine particles from combustion and thermal treatment of hazardous wastes and materials”[ Environ Health Perspect. 2006;114(6):810-817] - le CENERI derivanti dalla combustione dei rifiuti smaltite nel cemento si afferma che: “…proprio perché non crea a sua volta residui da smaltire”. Anche in questo caso la letteratura scientifica mondiale afferma tutt’altro. I test di lisciviazione sul cemento hanno dimostrato che l’immissione delle ceneri da combustione dei rifiuti in esso costituisce un importante fattore di rischio occupazionale, a causa dell’esposizione dei lavoratori a cromo e cadmio attraverso inalazione e assorbimento transdermico durante . [Chen HL, Chen IJ, Chia TP. Occupational exposure and DNA strand breakage of workers in bottom ash recovery and fly ash treatment plants. J Hazard Mater. 2010;174(1-3):23-27.- Liu HH, Shih TS, Chen IJ, Chen HL. Lipid peroxidation and oxidative status compared in workers at a bottom ash recovery plant and fly ash treatment plants. J Occup Health. 2008;50(6):492-497. - Shih HC, Ma HW. Life cycle risk assessment of bottom ash reuse. J Hazard Mater. 2011;190(1-3):308-31 - Aubert JE, Husson B, Sarramone N. Utilization of municipal solid waste incineration (MSWI) fly ash in blended cement Part 2. Mechanical strength of mortars and environmental impact. J Hazard Mater. 2007;146(1-2):12-19. Ecc…] Concludo: si fa presto a usare la parola AMBIENTALISTI per “illudere” chi legge che tutto è a posto… ma, ripeto, la verità non ha due facce! si dia l’opportunità a chi legge di CONOSCERE e sentire tutto e tutti, visto che l’informazione è un servizio, o almeno dovrebbe esserlo. Gubbio 18 dicembre 2011 - Giovanni Vantaggi Medico per l’ambiente Referente e coordinatore per l’Umbria di Isde-Italia (www.isde.it)
un'altragubbio
00martedì 20 dicembre 2011 23:50
FUMO NEGLI OCCHI!!!
Sì, fumo negli occhi, quello che si legge anche oggi sul “Corriere dell’Umbria”: “BENVENUTI A ROBILANTE. QUI DA NOI L’ENERGIA LA FACCIAMO CON I RIFIUTI” facendo riferimento all’utilizzo di 42.000 ton di rifiuti bruciati al posto del carbone nel 2009, nel cementificio che è situato in quel comune. Dico io, se si porta Robilante come esempio: DICIAMOLA TUTTA, perché come scrivevo anche nella precedente lettera del 18 us: “La verità non ha due facce!”. Nel sito internet del Comune di Robilante, 2.448 abitanti, in Provincia di Cuneo si legge: “ … COMITATO DI VERIFICA Verbale n. 5 della seduta in data 05/03/2009 ore 11:00… Il Geom. …, in qualità di Presidente del Comitato di verifica, dichiara aperta la seduta, dando la parola all’Assessore all’Ambiente del Comune di Robilante, …. per discutere il seguente ordine del giorno: 1. Accertamento dello stato di applicazione del protocollo d’intesa. 2. Problema sforamento NOx. 3. Stato delle emissioni e dei controlli. L’Ass. all’Ambiente, …, in qualità di membro del comitato per la parte del Comune di Robilante, prende la parola chiedendo chiarimenti all’Ing. … circa lo stato di attuazione dei punti sopra citati. L’Ing. … espone quanto segue, in riferimento ai punti all’ordine del giorno: […] Circa lo sforamento degli NOx si porta a conoscenza che è in corso un contenzioso sulla attendibilità dei dati misurati dall’ARPA. Consegna di copia della lettera della … prot. n. EAS/MS/da-C-1020.4.-123 del 05/03/2009. www.comune.robilante.cn.it/public/allegati/Comitato_di_Verifica20100701_10... Non solo, a pagina tre del numero due, di luglio 2008, sul “NOTIZIARIO” pubblicato dallo stesso Comune di Robilante, nell’intervista alla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, alla domanda del vicesindaco stesso: “A Robilante è presente un cementificio che coincenerisce Cdr e CdrP. nessun riconoscimento economico è previsto per questo. Perché?” Risponde la Bresso: "L'impianto di Robilante non può godere di tali riconoscimenti perché è un impianto industriale che usa un combustibile (in questo caso, i rifiuti) per la sua attività specifica, cioè la produzione di cemento. Da parte della Regione, tramite l'ARPA, si presta la massima attenzione per tutto quello che concerne l'impatto che un'attività industriale può avere sul territorio: qualità dell'aria ed altre attenzioni connesse alla qualità della vita dei cittadini" www.comune.robilante.cn.it/public/allegati/Anno_200820100811_16... Proprio così, IL COMUNE DI ROBILANTE CHIEDE UN INDENNIZZO PER IL FATTO CHE NEL LORO CEMENTIFICANO SI BRUCIANO RIFIUTI!!! Ma non può essere concesso, dice la Bresso, perché i rifiuti sostituiscono semplicemente un altro combustibile per la stessa produzione cioè del cemento, comunque ci sono tutti i controlli necessari dell’ARPA ecc.. (anche se contestati dallo stesso cementificio!) Per dirla alla Lubrano “una domanda sorge spontanea” dato che il DECRETO MINISTERIALE del 5 settembre 1994 definisce già i cementifici (e gli inceneritori) come INDUSTRIE INSALUBRI DI CLASSE 1 “NON E’ CHE IL CEMENTIFICIO DI ROBILANTE È DIVENTATO ANCORA PIÙ PERICOLOSO BRUCIANDO ANCHE I RIFIUTI?. Ma i lettori queste cose non le possono (o non le devono) sapere, appunto: fumo negli occhi!!! Gubbio 20 dicembre 2011 Giovanni Vantaggi Referente e Coordinatore per l’Umbria Medici per l’ambiente (ISDE-Italia)
un'altragubbio
00giovedì 26 gennaio 2012 14:45
PER CHIAREZZA
Sull'abolizione del registro delle coppie di fatto ognuno risponde alla propria coscienza e mai mi permetterei di "giudicare" al contrario di come è stato fatto, da taluni, nei miei confronti quando espressi il voto favorevole e motivato, sul PUC2.

Questo mio post, quindi, per esprimere il motivo del mio ASSOLUTO DISSENSO e del VOTO CONTRARIO sulla delibera presa nel Consiglio comunale di ieri sulla mozione Girlanda per l'abolizione del registro delle coppie di fatto.

E' vero ci sono e ci stiamo occupando di problemi ben più gravi (ma i mass media hanno dato molto di più risalto a questo evento, piuttosto che ad altri, purtroppo!). La mia contrarietà all'abolizione è stata dettata sia per esperienze vissute durante la mia attività di medico di famiglia, ma soprattutto proprio rileggendo e rivalutando alcuni articoli della nostra Costituzione.

Certo all'articolo 29 "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia..." ma all'art 30 sancisce anche: "che la legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica..." questo perchè all'articolo 2 sancisce che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità..." e ancora perchè all'articolo 13 determina che: "LA LIBERTA' PERSONALE E' INVIOLABILE".

Ripeto ognuno risponde alla sua coscienza ma mi sento di dire che ieri in consiglio comunale, a Gubbio è stato rimesso uno steccato, un reticolato per emarginare e non per dare quel diritto alla libertà che la nostra costituzione dichiara solennemente.

Giovanni Vantaggi "Un'altra Gubbio"
un'altragubbio
00giovedì 26 gennaio 2012 19:51
Non bruciare nei cementifici

Cittadini in Rete denuncia ancora una volta l’irrazionalità della scelta dell’incenerimento sia dal punto di vista sanitario e ambientale, che da quello economico
CITTADINI IN RETE UMBRIA




Nell'ultima riunione periodica dello scorso 13 gennaio Cittadini in Rete , ha incontrato alcuni cittadini di Gubbio, con i quali ha approfondito la problematica del recupero di materia e di energia nei cementifici, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente di confindustria Umbria e dell’Aitec (associazione italiana tecnico economica del cemento) al Corriere dell'Umbria riportate negli articoli del 15 e 17 dicembre 2011.

La questione è tornata d'attualità perché sul fronte del raggiungimento del 65%di raccolta differenziata l’Umbria è ancora in grave ritardo, e le AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) sono in scadenza.

L’AIA rilasciata alle cementerie dalla Regione dell’Umbria prevede che i combustibili tradizionali utilizzabili nelle cementerie per produrre energia sono il metano, il carbone fossile, il coke di petrolio e l’olio combustibile.

Una delle due aziende cementiere dispone inoltre di un'autorizzazione a bruciare pneumatici fuori uso,(sospeso per decisione della Ditta in conseguenza della forte protesta di un comitato, “comitato per la tutela dell’ambiente della Conca Eugubina” ) “rifiuti delle lavorazioni del legno trattati e non” , “rifiuti da fibra tessile”, rifiuti della lavorazione del tabacco, residui di carbon fossile, residui di coke metallurgico.

I provvedimenti autorizzativi consentono tra l'altro il recupero sotto forma di materia prima di “ceneri pesanti da incenerimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati da cdr” mentre non impongono di specificare quali materie di recupero vengono inserite nel cemento prodotto è come se sulle confezioni dei prodotti alimentari non venissero indicati gli ingredienti.

Riguardo alle emissioni in atmosfera dell'azienda, l'autorizzazione asserisce che SO2, NOx, Polveri, inquinanti acidi (HCL e HF) e microinquinanti ( IPA, metalli pesanti e diossine) risultano ampiamente al di sotto dei limiti di legge.

Tuttavia tra i valori degli inquinanti consultabili giornalmente nel sito dell'ARPA Umbria sono stranamente assenti quelli relativi agli inquinanti acidi, microinquinanti e alla diossina, quest’ultimo è uno degli inquinanti più pericolosi emessi durante la combustione.

Il fatto che in Germania, Olanda e Francia le cementerie siano autorizzate alla combustione dei rifiuti, come afferma l'azienda cementiera , non è certo sufficiente a giustificare la bontà di tale pratica.

Cittadini in Rete denuncia ancora una volta l’irrazionalità della scelta dell’incenerimento sia dal punto di vista sanitario e ambientale, come testimoniano i recenti interventi dei medici di Isde riportati nel sito , che da quello economico, considerato che il bilancio energetico risultante dalla combustione dei rifiuti è nettamente sfavorevole rispetto a quello derivante dal recupero di materia.


Cittadini in rete torna a chiedere ai rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni di tutelare gli interessi pubblici

- assumendo il principio di precauzione che impone di non effettuare interventi per cui esistono sempre più numerosi studi scientifici che evidenziano gravi conseguenze sulla salute delle persone,

- perseguendo il raggiungimento dei massimi livelli di raccolta differenziata con strumenti di reale partecipazione come accade nelle esperienze dei comuni più virtuosi

- aggiornando il piano regionale dei rifiuti alla luce delle più recenti normative nazionali ed europee ed alle indicazioni contenute nell’ottavo rapporto 2011 dell’Agenzia Europea per l’ambiente “ Reddito, occupazione e innovazione: il ruolo del riciclo in un’economia verde ”


Cittadini in rete
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