BERNARDO PROVENZANO ancora in trattativa ? “ Erano” le ore 9,02 del 14 giugno dell’anno 2000.

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H'ERMES
00venerdì 6 gennaio 2006 21:51
BERNARDO PROVENZANO ancora in trattativa ?
“ Erano” le ore 9,02 del 14 giugno dell’anno 2000.

Come avete avuto modo di conoscermi attraverso i miei precedenti racconti,
quando la notte mi sento astralmente,
ma involontariamente coinvolto in urgenti richiami o emergenze altrui,
che non mi danno modo e tempo di elaborare in tranquillità e conoscenza,
le mie programmazioni astrali prescelte e programmate da tempo,
per difendermi da questi dolorosi richiami ed inviti spesso da ultimo appello,
passo intenzionalmente tutta la nottata fuori casa,
andando a dormire soltanto alle prime luci dell’alba:
anche se posso apparire impropriamente un egoista.
Cosi facendo posso dormire serenamente tutta la mattinata,
per sentirmi meglio poi durante tutto il restante giorno,
senza essere stato coinvolto in faticose e dolorose esperienze notturne,
“spesso” richieste da innumerevoli ma sempre sconosciuti personaggi,
facenti parte di più circoli o sedute spiritiche: ed altro genere.
Proprio dopo una simile nottata passata fuori con amici,
rientrando a casa all’alba ormai stanco andai finalmente a dormire,
con la segreta volontà di NON avere alcun genere di esperienze astrali:
ed invece…..

Breve sintesi del viaggio.
Mentre dormivo improvvisamente mi risvegliai all’interno di una stanza abbandonata,
completamente disadorna di ogni genere di mobilia ed arredo alle pareti,
con pavimento intonaco e pittura murale in fattura economica.
Sembrava essere una cella abbandonata larga 5 metri per 4.
Entrando dal suo portone in apertura singola,
sulla sinistra continuava il lato della parete che limitava la stanza,
mentre sulla destra (ad est) c’era l’unica finestra con sbarre spesse,
come in uso normale soltanto nelle carceri.
Mi è stato facile riconoscerle perché in passato ero stato anche un agente di custodia,
oggi si chiamano agenti penitenziari.
Affacciandomi dalla stessa finestra guardando sotto di me,
“ frontalmente e sulla sinistra”
mi accorsi di essere all’ultimo piano (terzo o quarto) perché sotto di me molto in basso,
vedevo un insieme di tetti in tegole più o meno rossicce di case vecchie e basse,
quasi tutte della stessa altezza,
mentre sulla destra esternamente sempre dalla stessa finestra,
notavo l’ala esterna ed imponente dello stesso palazzo,
che dopo un paio di metri di distanza dalla mia finestra senza interruzione,
faceva una angolazione murale ad angolo retto che si estendeva lungamente in direzione nord,
in misura superiore e maggiore per volume di fabbricato da dove io mi trovavo.
Tutte le sue finestre dei diversi piani risultavano munite di sbarre.

Riportando in mio sguardo all’interno “rimettendomi davanti alla portone di ingresso”
notai davanti a me l’esistenza di una mezza stanzetta,
ricavata in parete frontale sulla sinistra e per metà occupava la stessa stanza,
mentre l’altra metà era internata e si estendeva oltre la stessa stanza,
con un portone esterno ed un cancelletto ancora aperti.
La stanzetta era lunga poco più di 2 metri e larga meno di 2,
tipica realtà molto simile ad una “cella di isolamento” di infame memoria di servizio.
Al suo interno sulla destra c’ era un lettino singolo fornito di lenzuola coperta e cuscino.
Mi resi conto di essere all’interno di un ala di un carcere chiuso ai detenuti e guardie,
perché al momento non c’era “nessuno” in presenza e sorveglianza.
Controllando nel suo insieme la sufficienza della stanza nonostante lo spoglio dell’arredo,
mi resi conto che era perfettamente funzionale per ospitare nell’emergenze,
“ un segreto ospite di riguardo ” garantendosi principalmente la sua incolumità,
assicurandosi contemporaneamente l’eventualità che l’ospite di turno,
non potesse andarsene via a suo piacimento.
Chiaramente l’attuale assenza di persone garantisce il massimo riservo e segreto,
tali da riservarla per usi e scopi molto particolari.
Nello stesso momento che mi domandavo cosa facessi li dentro,
nella mia mente astrale ebbi una sola risposta:
“ Qui dentro stanotte ha dormito il pluri-ricercato Bernardo Provenzano.”

Quasi un’ora fa era andato via scortato da 3-4 uomini in abiti borghesi,
sicuramente con diversi compiti o incarichi istituzionali,
lasciando la stanza completamente deserta ed abbandonata.
Controllando l’ora mi accorsi che erano le “ 9. 02 “ di mattina.
Bene mi dissi: sta trattando la sua resa.
Ero d’accordo sul rinvio parziale del suo arresto,
perché la sua nomina di capo di tutti i capi di cosa nostra nei mesi in sua reggenza,
aveva maturato il venir meno di stragi ed omicidi eclatanti,
che purtroppo avevano insanguinato l’Italia e la Sicilia,
durante la reggenza del famigerato e sanguinario Totò Riina finalmente arrestato.
Pensavo che l’attuale arresto di Bernardo Provenzano nella sua successione,
avrebbe scatenato una nuova guerra di mafia con morti e terrore d’infamia memoria.
Lo Stato prima del suo arresto doveva fare terra bruciata attorno a lui,
eliminando definitivamente ogni possibile ricambio e possibilità di rigenerazione e continuità,
dello stesso atavico e sanguinario fenomeno criminale,
arrivando cosi vittoriosamente con l’arresto conclusivo di Bernardo Provenzano,
alla “” totale e definitiva cancellazione dello stesso fenomeno mafioso.””
Ultimo atto della vittoria finale dello Stato di diritto e di giustizia.
Questa mia analisi di pensiero corrispondeva agli animi e non più silenziosi desideri,
di ogni persona onesta che desidera ed aspira alla cancellazione definitiva,
di questa antica presenza ostile al progresso e alla dignità della gente,
non solo di terra siciliana,
perché L’OLTRAGGIOSA PRESENZA MAFIOSA
ha saputo imporre soltanto violenze inaudite e ricatti infiniti,
fatte di oppressioni ed agguati mortali anche di povera gente innocente.
Amare realtà tristemente conosciute in tutto il mondo,
sotto la responsabilità del “ fenomeno mafioso siciliano.”

Nel voler conoscere dove avevano portato ora il Provenzano,
nello specchio della mia mente astrale lo vedevo assieme agli uomini di scorta,
mentre scendeva quelle scale elegantemente vestito e senza manette ai polsi:
abbandonavano la stanza dove egli aveva dormito questa notte.
Leggendo nella sua mente emergeva tutta sua irritabilità ed incomprensione,
perché il suo arresto pubblico veniva sempre rinviato,
nonostante da tempo fosse d’accordo in tutto,
tranne per una sua questione morale che nonostante le sue scelte di vita sbagliate,
come uomo d’onore lui era in forte possesso:
“ non poteva ne condividere ne tanto meno accettare,
un gratuita ed infame accusa di chiamata in correo contro PERSONE INNOCENTI.”
(pentimenti filo guidati del passato-presente ne erano stati una prova eclatante)
Questa sua scelta lo faceva sentire moralmente ed in fede propria,
migliore dei soggetti che erano con lui in trattativa,
di cui verso gli stessi riservava il suo intimo disprezzo e dissociazione.
Quando più volte egli domandava del suo arresto in ipocrisia gli rispondevano:
verifiche, riscontri, indagini in corso di operazione investigativa,
attesa di arresti conclusivi…………
Invece solo allora IO compresi il perché del suo arresto sempre rinviato,
leggendolo nella mente dei suoi diretti accompagnatori e “gestori assenti.”

Dal momento che non voleva chiamare in correo innocenti,
avevano scelto un'altra strumentalizzazione per l’arresto.
L’impatto del suo programmato arresto quasi in diretta,
doveva avvenire durante l’ultima settimana elettorale delle politiche del 2001,
perché avrebbe richiamato verso l’opinione pubblica nazionale,
una tale risonanza con interessi mediali di massa,
che per effetto si traducevano in infinite e ripetitive interviste,
con commenti largamente positivi,
in gratificazioni auguri e riconoscimenti abbondantemente delegati,
all’attuale compagine governativa e maggioranza,
tali da riscuotere per imposto riflesso della ragione per l’efficacia investigativa dimostrata,
immediati vantaggi e consensi elettorali,
da stimolare principalmente durante il periodo del “silenzio elettorale” imposto per legge,
che inizia dalle ore 00,00 del sabato per proseguire domenica e lunedì,
quando gli elettori si sarebbero recati alle urne,
perché sotto l’apparente obbligo del diritto-dovere di cronaca,
si esponenziava e beatificava il duro lavoro repressivo della attuale governo.
La conoscenza di questa nuova strategia contro gli interessi della collettività con arte ingannata,
era l’unica grave ragione della mia non ricercata ne voluta attuale presenza in astrale,
perché dinanzi a queste malvagie strategie anche la fede del Provenzano vacillava:
“nonostante il male che mi sono reso responsabile mi sento migliore di loro,
perché resto comunque timoroso di DIO da non permettermi impunemente tanta infamia.”
Trascuro volutamente di trascrivere gli abbondanti aggettivi dispregiativi,
raccolti leggendo nei suoi pensieri.

L’unico mistero ancora oscuro di tutta questa esperienza,
restava la mia assoluta “non conoscenza” della città dove era questo carcere.
Pensando velocemente a ciò mi ritrovai astralmente proiettato,
all’interno di un diverso palazzo ad uso abitativo per persone normali.
Ero al primo piano dello stesso sopra un lungo corridoio.
Subito dopo le scale del palazzo il corridoio di sinistra,
si estendeva per la sua lunghezza massima,
limitato da ambo i lati da diverse porte d’ingresso di appartamenti laterali,
mentre sulla destra era molto breve e limitato da una singola porta di appartamento frontale.
Camminando sul lungo corridoio pensavo ancora alle riflessioni del Provenzano,
e del perché mi ero ritrovato qui diversamente proiettato,
quando mi accorsi di essere arrivato all’altezza di una porta d’appartamento sulla mia sinistra,
completamente spalancata.
Affacciandomi alla stessa al suo interno subito dopo la porta,
sulla sinistra vedevo mio nipote X. X. seduto su di una imbottita poltroncina singola,
mentre fumava tranquillamente una sigaretta.
Era momentaneamente solo in casa.
La sua vista mi gratificò perchè era partito tanti mesi fa,
e da allora non avevamo avuto più sue notizie,
mentre lo guardavo compiacendomi del suo buono stato di salute.
Lui sembrò percepire la mia invisibile presenza alzandosi immediatamente dalla poltroncina,
andando ha camminare nervosamente su e giù per il lungo corridoio,
continuando a fumare nervosamente la sua sigaretta.
A me fece piacere rivederlo anche se mi domandavo perché non era andato a lavorare.
Sapevo che si era trasferito per lavoro a Siena Pisa o li vicino,
ma non conoscevo l’esatto luogo.
Però non sarà difficile rintracciarlo attraverso il suo numero di cellulare.
Qualche nostro parente o amico avrà pure il suo numero di telefono,
cosi lo chiamerò immediatamente facendomi dire esattamente in quale città ora lui abita.
Stabilirò con esattezza l’esatto luogo dove era “alloggiato” questa notte il Provenzano.

Mi svegliai immediatamente dal mio letto mentre il mio orologio faceva le “ ore 9,05 “
Uscendo velocemente di casa dopo un giro di informazioni varie,
raccolte tra amici parenti e conoscenti riuscii finalmente ad avere il suo numero di cellulare.
Una volta avuto era innegabile una mia forte emozione interna.
Per la prima volta dopo decenni,
avevo il modo di confrontare e verificare con l’immediatezza quasi temporale,
“una realtà astrale” anche se in cuore speravo di sbagliarmi,
perché in caso di riscontro positivo, (quello con mio nipote)
ero chiamato poi nel prendere coraggiosamente provvedimenti nel merito,
per la divulgazione obbligatoria di tutte le notizie sul futuro arresto del Provenzano.
Prima di telefonare a mio nipote pensai e scrissi su di un foglio di carta,
la gradualità di tutto il suo aver fatto che era in mia conoscenza astrale,
proponendomi di chiedere anticipatamente che lui non intervenisse mai nel mio racconto,
principalmente se erano di conferma narrativa dei fatti,
ma doveva soltanto ascoltare attentamente senza mai interrompermi,
potendo intervenire soltanto per negare o riprendermi sulle inesattezze dei particolari,
che andavo narrando sotto forma di un mio sogno.
In testimonianza di ciò decisi di usare il mio telefono di casa, (esistono i tabulati)
perché per precedenti ed inevase mie analoghe ESPOSIZIONI NARRATIVE,
ero sicuro che il mio telefono era più che sotto controllo. (doppio o triplo)
Per prima cosa dovevo domandargli in quale città era esattamente alle ore 9.02 di stamattina,
cosi verrò a conoscenza dell’esatto nome della città dove era stato il Provenzano,
che per me rappresentava la cosa più importante della mia esperienza,
poi con calma gli descriverò tutti i particolari dell’esperienza astrale.

Guardavo il mio telefono di casa e per la prima volta mi faceva paura.
Non sono stato mai un coraggioso di me stesso però se tutto fosse vero,
vai a trovare in quali casini mi sarei dovuto andare a cacciare.
I minuti passavano lentamente ed io dovevo decidermi subito,
prima che arrivasse mia moglie al momento assente per la spesa giornaliera.
Volontariamente da sempre l’ho tenuta all’oscuro di tutte queste mie esperienze.
Mi viene da ridere pensando a lei quando con orgoglio pubblicamente afferma,
di conoscermi meglio di mia madre.
Chissà se un giorno scriverò un libro sulla mia vita astrale rendendola pubblica,
solo allora scoprirà chi ero e chi è sempre stato realmente suo marito.
Però ora sono le 9.25 di mattina e debbo decidermi presto.
Chiamerò mio nipote poi vedrò il da farsi.
Faccio il suo numero del cellulare e:
ciao………….dov’eri esattamente alle 9.02 ?
“ A casa mia.”
In quale città abiti?
“ Abito a PISA in via………”
Il mio cuore cominciò a battere velocemente mentre nella mente,
infiniti pensieri giravano confusamente ed amaramente.
Era già la prima conferma e certezza che lui in quell’orario si trovava a casa e non al lavoro,
come era naturale pensare essendo un giorno feriale.
Gli dissi di ascoltami attentamente ed interrompermi soltanto se…. ecc.. .ecc.. ecc...
Meno male che mi ero scritto tutto su di un foglio di carta,
diversamente l’emozione mi avrebbe giocato brutti scherzi nei ricordi,
con la mente che mi viaggiava al Provenzano e a tutte le conseguenze …..
Attraverso il suo continuo silenzio volevo una graduale conferma e verifica,
dell’esattezza del mio averlo precedentemente visto in astrale.

Cosi come un copione già scritto ho cominciato a descrivere nei particolari la sua casa,
e tutto quello che lui in quell’orario aveva fatto,
senza mai essere interrotto benché nelle fasi della narrativa spesso restavo in muto ascolto,
aspettandomi ed augurandomi di sentirmi interrompere perché sbagliavo nella narrativa.
Tutto risultò tremendamente esatto compreso la sua vera paura e la reciproca meraviglia,
per l’esatta e fedele descrizione.
Si tranquillizzò soltanto quando gli confermai più volte,
che essendo stato in pensiero per lui attraverso il sogno ero stato ha trovarlo:
lui che era partito improvvisamente mesi fa senza dare ed avere più sue notizie.
Piccola ma salubre bugia,
diversamente avrei dovuto informarlo di tutti i particolari,
sempre per telefono lo stesso che arbitrariamente era già sotto controllo,
da parte di diversi personaggi che nulla volevo a loro fargli sapere anticipatamente.
Purtroppo per me cominciò a raffigurarsi la triste e cruda realtà del sogno.
Il fatto di essere stato coinvolto senza la mia volontà,
significava che dovevo intervenire subito alfine di bloccare tutto sul nascere,
anche rischiando di raccontare soltanto un sogno di pure fantasie e desideri profondi.
(finalmente l’arresto del Provenzano)

Però se tutto era maledettamente vero?
In questo caso ero consapevole che il mio vigliacco silenzio,
avrebbe favorito la macchinazione ordita,
con chissà quali future conseguenze di ordine politico pubblico e sociale.
Avrei voluto sfidare il futuro tacendo, (non parlando esso si realizza)
altre volte era successo eppoi mi ero amaramente pentito.
Questa volta la posta in gioco era troppo alta,
e non mi interessava sentire poi i vari dotti del sapere e dell’occulto,
affermare che è tutta fantasia soltanto perché con i diversi allarmi da me creati indirettamente,
non sarebbe successo più niente delle strategie programmate,
anche se ciò dimostrava senza smentite che i futuri del destino,
spesso con una volontà contraria si possono cambiare.
Nei mesi imparai ha scoprire che ci vuole più coraggio nel parlare che nel fare le cose.
C’era solo una nota positiva se cosi si può chiamare.
Ho quasi un anno intero davanti, prima delle elezioni politiche del 2001
Continua……………

Dietro vostro consiglio ho riprodotto soltanto la parte centrale del racconto,
diciamo quella di maggiore interesse ASTRALE e non,
mentre il racconto completo si estende in più di 30 pagine.
Nello stesso è descritto anche le diverse strategie che andavano gradualmente modificandosi,
con “ un altro mio intervento astrale” atto ad anticipare smascherare e fare pubblicizzare,
tutte le nascoste intenzioni degli orditi annunciando l’esatto giorno dell’arresto:
chiaramente presso due note testate giornalistiche attraverso l’uso del telefono non di casa.
Pratica che di fatto annullò “la prima strategia” dell’arresto studiato premeditato e calcolato,
del famoso latitante in odore “ di non accusa verso innocenti. “
È anche vero che studiarono “una seconda strategia di arresto fortuito” per le strade di Roma:
la stessa tramontò perché chiesi alla stampa in mio colloquio di restare nelle redazioni,
principalmente dopo l’uscita di tutti i quotidiani.
Allora il fermento e l’attesa giornalistica uscì dalle redazioni diventando segretamente pubblico.
Riconfermo: non ho mai trascurato di informare “immediatamente”
due note testate giornalistiche a tiratura nazionale, (i loro tabulati telefonici ne sono una prova)
invitandoli “” in primis di mandare a PISA un buon reporter munito di telecamera,””
condividendo parzialmente anche la loro incredulità.

Qui finisce il sogno astrale e comincia una cruda realtà.
La notizia del possibile accordo del latitante con una parte delle istituzioni,
grazie al silenzio urlato delle due redazioni,
che verosimilmente non pubblicarono direttamente la notizia in prima pagina,
però la fecero circolare come segreto nel loro entourage politico e delle proprie conoscenze,
il grave sospetto innescò una marea di indignazioni,
seguite anche da interrogazioni di noti parlamentari.
Seguirono diverse perquisizioni nelle redazioni “in oggetto del mio interesse divulgativo,”
con sequestro di diversi materiali del lavoro giornalistico,
(nell’anno 2000 la stampa non era libera?)
ma la cosa che non trova degna ed onesta risposta furono “ due suicidi simili “
di personaggi che in vita furono collegati alla professione della stampa.

Uno era un comproprietario di un quotidiano,
esattamente quello interessato dalle mie informazioni telefoniche attraverso la sua segretaria,
l’altro dissero che era uno dei migliori reporter italiani.

Tutti e due SCELSERO? di morire a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro,
nelle stesse modalità suicide però lontano da Milano,
esattamente tutti e due a Ravenna nella darsena o molo che era in controllo doganale?
La cronaca nera per due volte riportò la drammatica notizia:
di mattina si è lanciato da solo con la propria macchina nelle acque della darsena,
lasciando aperti i finestrini dell’auto e con le cinture di sicurezza allacciate.
Soltanto le rispettive mogli non hanno mai creduto al loro assurdo suicidio,
sostenendo invece che avevano validi e tanti motivi per continuare a vivere,
meravigliandosi del fatto che si trovassero stranamente a Ravenna.
Ci fu un altro misterioso suicidio.
Era un esperto di informatica. ( fratello di un magistrato in Sicilia)
Rientrando a casa tardissimo dopo una nottata passata con amici in spensierata baldoria,
si è impiccato a casa sua con le ginocchia che assurdamente,
toccavano abbondantemente il suo divano.
Non essendo il perito sposato aveva detto ed assicurato ai suoi stretti amici,
che era riuscito attraverso il suo navigare e ricercare intelligentemente con il computer,
ha trovare una diversa e non misteriosa chiave di lettura,
per i casi MORO USTICA ed altri di interesse internazionale.
Le cronache di allora sospettando aggiunsero,
che aveva lavorato in passato-presente per una diramazione specifica delle istituzioni.
Ad onor di cronaca in quel periodo il mio libro I SOGNI DI H’ERMES,
veniva veicolato sia per posta con floppy-disk al suo interno,
sia attraverso i-mail propositivi o per conoscenza,
a più editori giornalisti politici ed altri in memoria protocollata e depositata.

Vorrei concludere affermando che spesso le coincidenze della vita,
anche se a volte appaiono strane assurde impossibili ed inimmaginabili,
nonostante le tante similitudini nelle problematiche esistenziali sociali ed istituzionali,
attraverso i sogni spesso esprimiamo e soddisfiamo desideri di ricercata e vera giustizia sociale,
purtroppo con ragionamenti tentennanti che creano forti dubbi ed amare riflessioni,
perché ancora oggi non voglio credere che tutto sia maledettamente vero.
Non credendo al declino degli umani,
rimetto in gioco anche i miei fidati e multipli viaggi astrali,
e per quieto vivere tanto vale dire che le narrative del mio libro,
sono soltanto il prodotto della fantasia e dei sogni,
senza nominare più il viaggio astrale perché esso può è contiene,
più verità di una intera Corte di Giustizia Internazionale.

P.S.
In un mondo di ingiustizie,
contro ogni arrogante sfida ed abusi (non) ipotetici di alcuni personaggi,
i miei due racconti ASTRALI :
“ L’Assassino del dottor Massimo D’Antona e Bernardo Provenzano ancora in trattativa ? “
rappresentano il mio grido di allarme e denuncia,
affinché ritorni la vera giustizia e rispetto dei valori Costituzionali,
(ultimamente sempre impropriamente osannati)
dovuti per fedeltà e rispetto alla Nazione,
spettanti di diritto ed obbligo all’intera collettività del popolo ITALIANO,
non perché è messo sempre a tacere.
H'ERMES
00domenica 25 giugno 2006 09:19
F I N A L M E N T E.
Bernardo Provenzano è stato arrestato l'11 aprile 2006,
il giorno dopo le elezioni politiche che sanciscono?! la vittoria del centrosinistra.
Questo racconto è stato scritto molto prima (dall’anno 2001)

L’anomalia del suo arresto sta nel fatto che il Procuratore “Grasso” più di 20 giorni prima,
in una trasmissione televisiva di Maurizio Costanzo affermò senza ombra di dubbio,
che il Provenzano si trovava sicuramente a Corleone o dintorni.
Come risultò il giorno 11 aprile fu arrestato proprio a Corleone,
stranamente 20 giorni dopo questa dichiarazione che di per se POTREBBE annunciare,
l’inizio di una oscura strategia grave e destabilizzante?
che “intelligenza invisibile” determinò al Provenzano la necessità eppellente,
di recarsi proprio a Corleone per essere incredibilmente arrestato,
stranamente in prossimità post o pre-elettorale,
nonostante pubblicamente tutti sapevano lui compreso,
che gli inquirenti erano sicuri che lui si nascondesse a Corleone.
Ma questa è storia recente ancora in fase di sviluppi im-propri ed IN-CERTI.
King.Arthur
00venerdì 21 luglio 2006 21:43
Te guarda questo, analfabeta ed è rimasto latitante per 40 anni, alla faccia della mia prof di lettere [SM=g27828]
h'ermes
00giovedì 26 luglio 2007 00:53
Re:

Scritto da: King.Arthur 21/07/2006 21.43
Te guarda questo, analfabeta ed è rimasto latitante per 40 anni, alla faccia della mia prof di lettere [SM=g27828]



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