Giovedì 25 Agosto 2005
Riflettori nuovamente puntati su Ipse, il gestore UMTS che non ha mai lanciato i propri servizi 3G ed rischia da mesi di vedersi ritirare la licenza. Nonostante gli ultimatum del ministro Gasparri prima e dell'attuale ministro Landofli poi, Ipse ha ancora la licenza e il presidente della società Vittorio Ripa di Meana sta lavorando per salvare parte degli investimenti.
Proprio ieri abbiamo dato notizia dello stop alla procedura di revoca della licenza. Merito di una lettera inviata a Ipse (e da Ipse al ministero delle Comunicazioni) in cui gli attuali gestori si dicono interessati alle frequenze. Pietro Guindani, a.d. di Vodafone Italia, ha confermato la disponibilità a comprare parte delle frequenze di Ipse, ma "è necessario prima valutare il quadro regolatorio". Guindani ha ribadito che l'interesse c'è, ma senza conoscere il quadro normativo ed economico non è possibile andare oltre.
In attesa della riunione tra i gestori, Ipse ed il ministero, prevista per il 20 settembre, si lavora ad altre ipotesi. Nelle ultime ore è 3 a farsi sotto. La società guidata da Vincenzo Novari non è interessata all’acquisto ma allo stesso tempo non vuole che in concorrenti comprino a basso prezzo ciò che nel 2000 era costato svariati miliardi di euro.
Novari ha scritto al ministero auspicando che l’eventuale assegnazione delle frequenze di Ipse avvenga “nel rispetto del mercato e dell’Antitrust”. E’ già pronto un piano alternativo: 3 potrebbe noleggiare temporaneamente le frequenze di Ipse e Ipse affittare a sua volta la rete di 3 per lanciare i servizi e non perdere la licenza. Vittorio Ripa di Meana avrebbe così tempo di trovare un acquirente per le frequenze: nessuno le pagherà 12,5 miliardi di euro, ma nel medio periodo il prezzo dovrebbe salire rispetto alle attuali offerte di 250 milioni di euro circa. Rimane un nodo da sciogliere, il debito da 826 milioni di euro che Ipse ha con il Governo. L’appuntamento con il futuro di Ipse è per il 20 settembre. /R3
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